"Se il movimento Glbt in tanti anni non ha ottenuto gli stessi riconoscimenti e diritti di altri paesi europei è a causa dell’incapacità di proporre qualcosa di serio e costruttivo"
Attualità giovedì 14 agosto 2008 0E’ con indignazione che leggiamo sulle cronache locali della vigilia di ferragosto la notizia della “maratona sui tacchi a spillo” voluta sulla Marina di Torre del Lago per un percorso, come riporta la stampa locale tra virgolette “di circa un chilometro di diritti e libertà” promosso tra i locali Priscilla e Mamamia.
GayLib Toscana, mentre vengono trucidati, uccisi, violentati e fatti a pezzi transessuali extracomunitari che si prostituiscono sulle strade di Milano e Ostia, vuol evidenziare che se il movimento Glbt in tanti anni non ha ottenuto gli stessi riconoscimenti e diritti di altri paesi europei non è per la tanto “sventolata” ingerenza vaticana, ma per l’incapacità di proporre qualcosa di serio e costruttivo, limitandosi il più delle volte a manifestazioni che mettono in ridicolo la comunità Glbt e di conseguenza anche certi temi che invece sono fondamentali. Manifestazioni che fanno apparire gay, lesbiche, transessuali non come persone, ma come individui superficiali, pervertiti, sessualmente promiscui, come se queste stesse non fossero caratteristiche del tutto analoghe al mondo eterosessuale.
Una ostentata ed esibita diversità sessuale che diventa un solco culturale che segna profondamente la società, creando emarginazione e sofferenza, sofferenza che porta tante persone a cure psichiatriche, a depressione e in casi limite, al suicidio.
La maratona dei tacchi a spillo in un momento nel quale i transessuali sulle strade sono oggetto di violenza e omicidi ci sembra una manifestazione fuori luogo. Avrebbe avuto più senso e attenzione una fiaccolata silenziosa tra i locali della Marina, coinvolgendoli tutti, in memoria di tutte le vittime della comunità Glbt e in favore dei diritti di chi, transessuale, cerca una vita dignitosa e un lavoro che non sia quello della strada. GayLib si dissocia da questo tipo di iniziative e sostiene invece una profonda riflessione sui temi relativi alle tematiche legate alla transessualità, alla mancanza di opportunità di lavoro, all’approfondimento delle conoscenze delle leggi che disciplinano la materia e alla concreta possibilità di far prostituire i transessuali in strutture protette, con controlli sanitari e sicurezza e tutela per la salute propria e dei clienti per limitare la diffusione di malattie quali aids, gonorrea, epatiti, e altre sessualmente trasmissibili.
E’ necessario, anche in un clima vacanziero, riflettere su chi muore sulle strade e viene ucciso e usato come carne da macello, gente che spesso non sceglie la prostituzione, ma che vi viene costretto, persone che non hanno voce, che non hanno documenti in regola, non hanno diritti civili. E sui tacchi a spillo spesso ci corrono per salvarsi la vita da clienti pericolosi.
Luisella Audero
Referente Gaylib per la Toscana











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