Bikini vietato in Passeggiata, Ma nessuno multa le sexy star. Il test organizzato dal Tirreno
Attualità domenica 17 agosto 2008 0Interessante il test realizzato da "Il Tirreno" di Viareggio dove si mette alla prova una legge varata dal Comune di Viareggio nel 2005 .
Indira e Lola non passano inosservate. Tanto più in costume, un po' l'abito di scena che usano ogni sera sul palcoscenico del night dove lavorano in Versilia. Decisamente svestite, insomma, proprio come Viareggio non vuole dal giugno 2005, quando l'allora giunta di sinistra - con consenso bipartisan - bandì bikini e torsi nudi sulla Passeggiata a tutela del «decoro e della decenza tipici del normale convivere civile». E a provare che faceva sul serio ecco subito 13 multe - da 25 a 500 euro - a luglio e 3 in agosto.
E tre estati dopo? Se le leggi non ballano un solo luglio, mentre la divieto-mania impazza in tutta Italia, probabilmente Indira e Lola, sexy star ungheresi, non la faranno franca. E' un test che vogliamo fare. E loro stanno al gioco: saranno turiste straniere che dopo una giornata al mare fanno un giro in Passeggiata a guardar vetrine e siccome non sanno dell'ordinanza, camminano tranquillamente in costume.
Andiamo in scena che sono le quattro e mezza. Indira porta scarpe con i tacchi, mini jeans sdruciti, il pezzo sopra del costume color arancio che all'immaginazione lascia davvero poco, occhiali da sole e grandi orecchini. I capelli neri raccolti in una coda di cavallo. Lola invece ha le infradito, borsetta da spiaggia, pantaloncini azzurri corti attillati e sopra il costume è leopardato. Trucco leggero e occhialoni neri a coprire lo sguardo. Sono due bellezze di interesse pubblico.
Camminiamo lentamente, al centro della Passeggiata. A quest'ora la gente di solito è al mare, ma oggi il sole non c'è e allora ci sono parecchie persone a passeggio. Famiglie con i passeggini, gruppi di ragazzi, anziani. C'è poco da fare, si girano tutti a guardarle. Uomini e donne. I camerieri dei bar alzano la testa e sembra che restino in trance, i clienti seduti ai tavolini sgranano gli occhi. Si sparge la voce, perchè in un attimo dalla sala giochi escono tutti i giovani a guardarle. Alcuni scattano foto con il telefonino, i commenti invece ve li tralasciamo. L'ambulante che si avvicina per venderci i braccialetti, ovvero per vederle più da vicino, ci riprovera sarcasticamente quando gli diciamo che non compriamo niente. Ci sediamo a un bar tra i più famosi e il cameriere - premuroso, o forse invaghito delle curve dei bikini - si mette a girare intorno al tavolo come una trottola. Mai stati serviti con tanta presenza.
I vigili però non ci sono. Se li troveremo, se ci fermeranno, l'accordo con Lola e Indira è quello di cercare, in qualche modo, di evitare la multa. Magari, arrenderci e spiegare tutto. Se troveremo agenti inflessibili, siamo anche pronti all'estremo sacrificio di pagare. Ma non ce n'è bisogno: nessuna divisa incrocia il nostro lungo percorso.
Tra l'altro, le ragazze del sexy-test non sono le uniche persone a rischio multa in Passeggiata: molti uomini di mezza età a torso nudo, qualche bella ragazza locale con minigonna e reggiseno del costume. Più alcuni scriteriati motociclisti che evidentemente non hanno compreso il termine (pur semplice) di "Passeggiata".
Tra una vetrina e l'altra, parliamo. Indira ha 25 anni, Lola 20. Si esibiscono tutti i giorni al Gilda 2, notissimo night club della Versilia. Vengono in Italia «per pagare gli studi in Ungheria» (Indira studia comunicazione e le piacerebbe fare la giornalista) e perché, in fondo, «ci piace fare le esibizioniste». Infatti si stanno divertendo parecchio a sfilare così. Osiamo. Via i pantaloncini nel bel mezzo della Passeggiata. Le nostre restano in perizoma e tanga. Torniamo indietro camminando piano. Niente. In tutto, abbiamo dato spettacolo in Passeggiata per un paio d'ore.
Se Maometto non va alla montagna... Il piano B prevede di piazzarci davanti al comando della polizia municipale, in piazza San Francesco. Qui non possono non vederci, chissà cosa ci diranno. Temporeggiamo tra le auto bianche e rosse dei vigili. Dal bar accanto al comando esce fuori una vigilessa. Indira e Lola sono davanti a lei, si incrociano. La vigilessa fa una smorfia che si scioglie in un sorriso, e si infila nell'edificio: niente multa. Restiamo nei pressi per altri tre quarti d'ora nei quali nessuno entra o esce dal comando. Ce ne andiamo quando dalle finestre alcuni ragazzi iniziano a far fischi alle nostre "agenti speciali" mozzafiato.
L'ultima tappa è a Torre del Lago, supermercato InCoop. Qui, dove fanno la spesa molti turisti, la direttrice esasperata da costumi e parei ha deciso che le ragazze in bikini e i giovani a torso nudo o in canottiera non possono entrare. La notizia, anticipata dal nostro giornale alcuni giorni fa, ha fatto il giro d'Italia. È il momento di verificare se il divieto è effettivo.
All'ingresso il cartello recita «Si pregano i signori clienti di entrare nel supermercato con abbigliamento adeguato». Arriviamo decisi all'ingresso. Da dentro il market la guardia giurata ci avvista e ci si para davanti in un attimo, sulla soglia: «Così non potete entrare, serve la maglia». Che efficenza, qui. Giriamo i tacchi. Lola ci dice che anche a Budapest non si può entrare da Tesco in bikini: le è successo, era con il suo fidanzato, lui stesso era a torso nudo. Quando la guardia giurata all'ingresso di Tesco gli aveva fatto notare che era "fuorilegge", Lola aveva tentato una risposta fulminante: «E se mi tolgo il pezzo di sopra, mi fate entrare?». No. E anche a Torre del Lago, niente acquisti succinti.











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