Dalla Provincia, pieno impegno sulla strage: ruolo determinante svolto dalla perizia commissionata a Fabrizio D'Errico

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Dalla Provincia massimo impegno per la giustizia sulla strage di Viareggio e il supporto costante ai familiari delle vittime. E' quanto ha rimarcato ieri alla stampa il presidente Stefano Baccelli, per sottolineare il ruolo determinante, negli atti depositati dalla Procura della Repubblica di Lucca per la richiesta dell'incidente probatorio, svolto dalla perizia commissionata da Palazzo Ducale al dottor Fabrizio D'errico.

Nel documento, infatti, sono elencati una serie di quesiti sulle cause del disastro ferroviario del 29 giugno del 2009: dal picchetto che ha forato la cisterna allo spessore del rivestimento della stessa: “Una concatenazione di cause, e concause, che hanno portato alla rottura della cisterna e alla conseguente fuoriuscita del gas – come hanno precisato gli avvocati Enrico Marzaduri e Carlo di Bugno, i due legali con i quali la Provincia si è costituita parte civile -, una filiera di condotte, esaminate a 360 gradi, che hanno provocato la strage e che hanno portato agli avvisi di garanzia non solo per i tecnici ma anche per i vertici delle FS”.

Ma la costituzione di parte civile della Provincia di Lucca, anche e soprattutto per il materiale probatorio prodotto, “dà fastidio”: si è diffusa infatti la notizia di una possibile prossima contestazione da parte delle Ferrovie dello Stato della legittimazione della Provincia ad entrare nel processo della strage – si legge nella nota a firma del presidente Baccelli -, forse il notevole contributo che l’Amministrazione, attraverso i suoi legali e il consulente tecnico, hanno dato all’indagine, non ha incontrato i favori di tutti”. La Provincia, che si è costituita parte civile come deliberato nel Consiglio del 9 luglio 2009, è convinta di avere i titoli, non solo quelli sociali e politici, ma anche giuridici, per rappresentare adeguatamente gli interessi della collettività e Palazzo Ducale provvederà a produrre entro il 15 gennaio un’ulteriore relazione agli atti della Procura della Repubblica per indicare anche i danni materiali patiti dall’amministrazione, in primis danni alla viabilità e al turismo. “Il nostro ruolo nel processo – ha precisato Baccelli – è a tutela della collettività, una strada verso la giustizia da percorrere a fianco dei familiari delle vittime, che non lasceremo soli”.

Durante l' incontro con la stampa sono stati presentati i risultati dell’analisi tecnica sulla strage di via Ponchielli a cui è pervenuto lo studio dell’ingegnere Fabrizio D’Errico del Politecnico di Milano e i 4 quesiti chiave formulati grazie al lavoro congiunto svolto dall’avvocato Marzaduri e dal legale di alcuni familiari delle vittime Filippo Antonini a cui la relazione ha cercato di dare risposte: quale era la situazione normativa nel territorio nazionale italiano al 29 Giugno 2009? Cosa è accaduto? Perché è accaduto? L’incidente poteva essere previsto e quindi evitato?

Presente all'incontro tenutosi al Principino anche la presidente dell'Associazione “Il Mondo che Vorrei” Daniela Rombi, mamma di Emanuela Menichetti, morta a soli 21 anni in quella notte di inferno: “la Provincia ci è sempre stata vicina, e non solo a parole ma anche con i fatti. Anche noi come associazione subiamo le stesse pressioni, vorrebbero che non ci costituissimo parte civile nel processo, ma andiamo avanti. Giorno dopo giorno, anche se è dura”. “Questo sarà il secondo Natale senza mia figlia – ha aggiunto Daniela -, per lei non ci sarà un futuro e sapere cosa è successo quella notte ed avere giustizia è un dovere che ho nei suoi confronti”. E così è per tutti i familiari delle vittime, e anche per la Provincia. E perchè quello che è accaduto la notte del 29 giugno non avvenga mai più, e per avere giustizia il cammino è appena iniziato, “ma è la strada giusta”.

L.T.

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