Emergenza idrica, maxi decreto dà il via a 300 opere per non lasciare più la Toscana a secco

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Interconnessioni fra acquedotti, dissalatori, interventi per la riduzione delle perdite e la costruzione di pozzi per l’uso di risorse non sfruttate: è il complesso di opere urgenti, 326 per l’esattezza, che saranno realizzate da qui al 2014 in tutta la Toscana per ridurre drasticamente il rischio siccità.

Il presidente Enrico Rossi ha appena firmato il decreto che dà il via alla realizzazione del programma di interventi per un valore complessivo di 112 milioni di euro che saranno divisi in due stralci, quello con le opere che saranno realizzate nell’immediato, ovvero da ora alla fine di agosto o per la fine del 2012, e l’altro con gli interventi che saranno pronti per la fine del 2014.

Si tratta di un piano complesso che ha già visto l’inizio. La Regione Toscana lo ha approntato sensibilizzando i gestori – che hanno risposto prontamente - sull’importanza di definire rapidamente i programmi e gli interventi sollecitando anche l’uso di strumenti di semplificazione amministrativa come la legge regionale 24 che, appunto, ha lo scopo di velocizzare la loro attuazione.

Il primo stralcio prevede 180 interventi per un valore totale di 27 milioni di euro. Tutti hanno totale copertura finanziaria da parte dei gestori grazie alle risorse della tariffa del servizio idrico integrato.
L’altro stralcio (2013-2014) prevede 115 opere (coperte interamente ) più 31 (copertura parziale ma che sarà totale grazie a una riprogrammazione delle risorse già in corso) per un totale di oltre 85 milioni di euro.

Alcune delle opere più importanti da realizzare entro il 2012 – Impianto di dissalazione a Mola (Capoliveri) per un valore di 2 milioni e 500mila euro. Potenziamento tubazione a Badia a Coneo (Valdelsa/San Gimignano) per 2 milioni di euro; nuove interconnessioni fra acquedotti diversi a Calci (Valdera) per 1 milione e 150mila euro; interconnessioni tra acquedotti a Capannori per 2 milioni e 300mila euro; ampliamento del potabilizzatore dell’Elsa a Poggibonsi per 1 milione di euro.

Per monitorare l’attuazione degli interventi e adottare le eventuali azioni necessarie in caso di ritardi o complicazioni, è stato predisposto un sistema informatizzato di monitoraggio con immissione dei dati da stazioni remote, collocate presso le sedi dell’Autorità Idrica Toscana.

Situazione emergenza idrica – E’ molto preoccupante. Al momento si registra un calo di tutte le risorse per la prolungata assenza di piogge. In particolare, l’invaso di Bilancino è a quota 47 mln di metri cubi (su un totale di 69 mln) in calo; Montedoglio è a quota 51 mln di metri cubi (su un totale di 72 mln.) per entrambi la risorsa effettivamente utilizzata è ridotta di 10 mln di mc. in calo; Cerventosa (Cortona) e Astrone ( Chianciano) si sono praticamente esauriti.

Le piogge di maggio e giugno hanno portato ad un modesto miglioramento della situazione generale che rimane tuttavia molto critica soprattutto per gli acquiferi sotterranei che non hanno beneficiato in alcun modo delle piogge, ed anzi hanno visto un progressivo abbassamento del livello di falda anche in conseguenza degli aumenti degli usi, soprattutto di quelli irrigui. Sebbene su base regionale la situazione sia restata pressoché invariata rispetto ai dati di maggio, quando il deficit si attestava a circa meno 26%, nelle province di Grosseto, Arezzo, di Livorno, di Pisa e di Siena si registrano deficit pluviometrici che si attestano su meno 40% circa, con la punta massima di Grosseto (-46%). Unica eccezione la provincia di Massa dove si registrano dati prossimi alla media storica con deficit pluviometrico pari a meno 5%.

Per quanto riguarda i fiumi, in generale si registrano livelli nella media degli ultimi 15 anni, anche se nella seconda metà del mese di giugno, si registra un significativo abbassamento in particolare nei bacini centro-meridionali.
Situazioni di particolare criticità, peraltro in progressivo aumento, si rilevano sull’Ombrone Grossetano e sull’Elsa dove i livelli raggiungono i nuovi minimi storici del periodo. Per quanto riguarda le falde, grazie al monitoraggio attivato recentemente, la situazione 2012 rispetto a quella del 2011 registra significativi abbassamenti (dal 25 al 35%) nel Valdarno Inferiore, nella Piana Costiera Pisana, nella Val di Chiana, nella Piana di Grosseto ed infine lungo la costa tra Cecina e San Vincenzo. Negli altri acquiferi, i livelli sono stabili o con abbassamenti compresi tra il 5 ed il 10%.

Cosa ha fatto ad oggi la Regione Toscana per prevenire l’emergenza idrica.

1.Delibera Giunta Regionale n. 39 del 24 gennaio 2012, per la programmazione della gestione delle risorse idriche in Montedoglio. Con questo atto è stata disposta la costituzione di un gruppo di lavoro che ha gestito la regimazione dei rilasci dalla diga in modo da minimizzare le fuoruscite di acqua stoccata. Ad oggi si stima che così facendo siano stati risparmiati calmeno 8 mln di mc.
2. Ad aprile il presidente Rossi ha dicharato lo stato di emergenza idrica regionale ed è stata disposta la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza idrica al Governo, poi concessa con DPCM del maggio 2012;
3. Con la legge regionale 24 del 5 maggio 2012 è stata definita una disciplina speciale per la prevenzione del rischio di carenza di risorsa idrica ed idropotabile. Questa legge prevede: l’individuazione delle zone di potenziale crisi idrica; gli interventi infrastrutturali da realizzare attraverso la previsione di un programma Operativo; l’accelerazione delle procedure amministrative per la loro più celere attuazione; la costituzione di un Comitato Istituzionale, coordinato dalla regione Toscana, e partecipato dalle province, dai comuni interessate dalle Autorità di bacino, supportato da un gruppo tecnico per monitorare lo sviluppo della crisi e il rispetto dell’attuazione degli interventi del Programma Operativo;
4. E’ stato avviato un monitoraggio dell’attuazione degli interventi per adottare eventuali azioni in caso di ritardi o complicazioni. Per questo è stato predisposto un sistema informatizzato con immissione dei dati da stazioni remote collocate presso le sedi dell’Autorità idrica Toscana. Il che consentirà di seguite “just in time” l’evoluzione dell’attuazione dei diversi interventi.5. E’ in corso la costituzione del Comitato Istituzionale per governare l’evoluzione della crisi e monitorare l’attuazione degli interventi. A supporto del Comitato è preposto un comitato dei tecnici delle amministrazioni interessate che, anche attraverso il monitoraggio informatizzato dell’attuazione degli interventi, fornirà le informazioni necessarie.
6. Dal 25 maggio è partito il Piano di Comunicazione e informazione sviluppato di concerto tra Regione Toscana e gestori del Servizio Idrico Integrato per sensibilizzare i cittadini sulla grave situazione ed invitare all’adozione di pratiche di riduzione degli sprechi e di corretti comportamenti nei consumi.
7. Ottima la risposta dei sindaci della Toscana rispetto agli indirizzi regionali che chiedevano di adottare ordinanze urgenti per la limitazione dell’uso dell’acqua ai fini non esenziali e per un uso parsimonioso delle risorse idriche. Il maggior numero di ordinanze rispetto ad esperienze passate ( crisi idriche del 2003 e del 2007) è da attribuirsi in buona parte alla campagna di comunicazione, che ha aumentato anche la sensibilità degli amministratori locali.
8.E’ stato attivato un fondo regionale di 20 milioni (dalla Finanziaria 2011) per il sostegno all’acceso al credito. A seguito dell’approvazione, da parte del Consiglio regionale nella seduta dello scorso 4 luglio, della modifica dello statuto di FIDI Toscana, quest’ultima potrà lavorare con i gestori del servizio idrico integrato. Con l’approvazione delle modifiche allo Statuto e dell’aumento di capitale, ratificati dal Consiglio di Amministrazione dello scorso 13 luglio, FIDI potrà attivare la fase operativa di intermediazione con i soggetti finanziatori per l’erogazione di credito alle aziende consentendo così a queste di reperire le risorse finanziarie necessarie per completare il programma degli interventi 2013-2014.

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