Il capriolo e l'idraulico cacciatore

Speciale Cantuccio dei Ricordi 5

Di Antonia Ferrari

Questa è una storia che mi ha raccontato un mio amico idraulico, alto un metro e ottanta e cento chili di peso, ossia un omone.

Il mio amico, grande cacciatore, era impossibile trovarlo per tutto il periodo dell’apertura della caccia: passava dalla Romania alla Maremma, ogni animale che volava era una preda.

E poi la caccia grossa con daini, cervi e cinghiali. Tutto era caccia ed era felice di tornare a casa vantandosi con gli amici della sua bravura, della sua 'mattanza', dicevo io.

Poi si è sposato con una cara ragazza che però non riusciva a distoglierlo da questa passione.

Dopo qualche anno hanno avuto un bellissimo bimbo e lui era al settimo cielo dalla gioia.
Mario - suo figlio - era tutto per lui, il suo orgoglio di padre era ostentato in modo ossessivo, ma per disgrazia il piccolo era nato con una malformazione al cuore e a tre anni morì lasciando nella disperazione il mio amico Idraulico e sua moglie.

Per molti anni non l'ho più rivisto, poi un giorno lo incontrai per caso.

Era triste, non era più l’uomo che avevo conosciuto anni prima. Ho cercato di parlargli e gli ho chiesto se avesse ancora la passione per la caccia. A quel punto si è fatto serio: mi ha riferito che aveva smesso di andare a caccia e mi ha raccontato una storia.

Durante un'uscita in Romania la sua macchina era già piena di selvaggina, ma pensò comunque che poteva continuare ad uccidere.

Ad un certo punto un cerbiatto gli passò davanti impaurito, correndo: lui pese la mira e nel momento in cui stava per premere il grilletto il maestoso animale si è improvvisamente fermato e girato verso di lui guardandolo dritto negli occhi. Lui è rimasto immobile: quelli giura che fossero gli occhi di suo figlio.

Il grande omone è così caduto in ginocchio e si è messo a piangere come un bambino.

Non ha più toccato un fucile il mio amico, ed è ora uno dei più attivi sostenitori contro la caccia.


Ferrari Antonia


5 commenti

  1. koji martedì 25 settembre 2012 alle 15:42:37

    Io invece non deduco che la storia è scritta male ed è stupida. Se ti piace pensare che sono un cacciatore, non si accettano lezioni, non ti rispetto, certamente avrai mangiato più carne e cacciato più di me visto che non l'ho mai fatto. Visto che succede agli altezzosi?

  2. antonia martedì 25 settembre 2012 alle 14:01:17

    per Koji ne deduco che sei un cacciatore.
    tu puoi vivere facendo quello che vuoi,però la mia è una storia vera, non di fantasia ti chiedo un pò di rispetto.

  3. marco martedì 25 settembre 2012 alle 13:57:15

    invece non è stupoida, soprattutto in periodi di caccia come questo bisogna riflettere se è necessario fare del male agli animali solamente per il nsotro puro divertimento...

  4. koji martedì 25 settembre 2012 alle 12:32:45

    che storia stupida.

  5. Marta martedì 25 settembre 2012 alle 12:06:31

    Poveri piccoli, ma è possibile che l'uomonon abbia pietà verso queste creature? meno male almeno questo cacciatore è tornato sui suoi passi.......

LASCIA IL TUO COMMENTO

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato ma utilizzato, solo se lo desideri, per avvisarti della presenza di nuovi commenti. I campi indicati con * sono obbligatori.

Avvisami se qualcuno risponde alla discussione: 

Lo STAFF Viareggino.it si riserva la possibilità di cancellare commenti nei quali sia utilizzato un linguaggio offensivo o vi siano offese a persone e/o cose. Ci auguriamo che le discussioni siano affrontate con serenità ed intelligenza da parte di tutti. Viareggino.it non è in alcun modo responsabile dei commenti inseriti.

Ultime notizie pubblicate

Viareggino.it, il Portale internet che "vive" Viareggio e la Versilia
Scrivici: info@viareggino.com
Ufficio Stampa: stampa@viareggino.com
Telefono: 389-0205164
© 1999-2024 - Proprietà Viva Associazione Culturale | P.Iva 02361310465

Iscriviti a Viareggino

105007342

Torna su