Lido di Camaiore 1950. Il primo bacio non si scorda mai

Speciale Cantuccio dei Ricordi 5

di Antonia Ferrari

Quando avevo 16 anni, nel 1950, ancora si pensava che se un ragazzino ti baciava potevi restare incinta. Nessuno ti diceva niente del sesso, era proprio un tabù.

Avevo visto al cinema Romeo e Giulietta e ne ero rimasta affascinata: aspettavo con ansia che qualche ragazzino si accorgesse di me, avevo anche le trecce con in fondo un bel fiocco azzurro come Giulietta, e la mia casa disponeva anche di un romantico terrazzino con una bella pergola fiorita, ma il ragazzino coraggioso non arrivava mai.

Io ero molto timida, e come si usava allora portavo le scarpette con i calzini e i pantaloni fatti con quelli smessi di mio papà. E il cappotto era quello passato a me da mia sorella, così pensavo "nessuno mi bacerà mai".

Poi una sera che uscivo da lavoro (andavo a imparare a cucire da una brava sarta che mi avrebbe insegnato il mestiere, la signora Ainzara) un ragazzo poco più grande di me mi venne dietro con la sua torpedo blu, una bicicletta sgangherata che faceva un rumore del diavolo - io dicevo 'fa scappare i fantasmi' - però il ragazzino era molto carino, lo avevo gia visto altre volte vicino a casa mia, abitava nei paraggi ed era di una famiglia poverissima padre e madre sempre ubriache e abitavano in una soffitta. Erano venuti a stare al Lido durante lo sfollamento ed ora non sapendo dove andare erano rimasti lì.

Cominciò a venire a prendermi al lavoro tutte le sere, io ne ero contenta non tanto per lui, ma perchè in inverno faceva buio presto e io avevo paura ad andare a casa da sola... Le strade erano buie, con poche luci e tutte le ombre mi sembravano persone. Cosi quel ragazzino mi faceva sentire più sicura...

Si parlava, lui era gentile e mi raccontava del suo lavoro di Barman in un bar di Viareggio ed io lo ascoltavo e pensavo: "ma quando mi darà un bacio?".

Una sera fu più gentile del solito e quando si fu vicini a casa mi strinse a sè lasciando cadere la bicicletta (che fece un gran rumore) e mi dette un bacio. Addio tutta la poesia: altro che Romeo, quella lingua che mi frugava in bocca mi dava un gran fastidio, usai tutte le mie forze per divincolarmi e fuggire, mio Dio come minimo facevo due gemelli se davvero con un bacio potevo restava incinta!

Non vedevo l’ora di tornare a casa per disinfettarmi tutta, e cosi feci, non volli vedere più quel ragazzo, e la sera mi facevo venire a prendere da mia sorella, ma senza raccontargli cosa fosse successo.

Con il passare degli anni ci siamo di nuovo incontrati e siamo rimasti buoni amici, ma non si è parlato più di baci naturalmente.

Quel ragazzo ora è un vecchietto ancora in gamba, molto distinto e benestante.

A volte lo incontro con i nipotini e mi viene la voglia di raccontargli il mio dramma, del primo bacio.


Antonia Ferrari

5 commenti

  1. angelo mercoledì 3 ottobre 2012 alle 17:51:38

    @ANTONIA

    come diceva il mae4stro Albeto Manzi.......................NON E' MAI TROPPO TARDI!!!

  2. antonia mercoledì 3 ottobre 2012 alle 08:48:20

    per Chico; si dopo mi sono largamente rifatta

  3. Chico mercoledì 3 ottobre 2012 alle 08:46:21

    Ma poi ti è passata la paura?

  4. angelo martedì 2 ottobre 2012 alle 21:41:03

    Che bei ricordi!
    La Versilia, quella bella, aveva un atmosfera speciale, ti innamoravi con facilità. Belli quei tempi!
    Tutto questo fino a metà degli anni 80, poi è iniziato il cambiamento, la decadenza, fino ad oggi, questa valle di lacrime.
    Angelo

  5. martina martedì 2 ottobre 2012 alle 15:28:00

    che romantici!!!

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