L'Aquila espugna Viareggio 3-1 ma le zebre recriminano ancora

Esperia Viareggio domenica 2 febbraio 2014 0

IL TABELLINO
VIAREGGIO-L’AQUILA 1-3
VIAREGGIO (4-3-3): Gazzoli; Celiento, Piana, Conson, Falasco (53' Vannucchi); Della Latta, Mungo, Gerevini (73' Galassi); Rosafio, Matteini (53' Romeo), Nicolao. (A disposizione: Furlan, Marongiu, Lamorte, Benedetti). All. Alessandro Conticchio (squalificato Cristiano Lucarelli).
L’AQUILA (4-3-1-2): Testa; Scrugli, Pomante, Zaffagnini, Dallamano; Agnello (72' Gallozzi), Maltese (50' Frediani), Del Pinto; Corapi; De Sousa, Libertazzi (69' Inacio Pia). (A disposizione: Addario, Ingrosso, Ciciretti, Triarico). All. Giovanni Pagliari.
Arbitro: Illuzzi di Molfetta (Pizzagalli di Pesaro - Bertasi di Verona).
Marcatori: 57' Libertazzi, 61' Rosafio, 84' Del Pinto, 92' Gallozzi.
Note: spettatori 800 circa; ammoniti Falasco, Mungo, Vannucchi, Maltese, Corapi; angoli 3-5; recupero 1' pt e 3' st.

IL COMMENTO di Simone Ferro
Finisce male la settimana del Viareggio. Una settimana che era iniziata bene (col successo 3-0 a Pagani) e proseguita benino (col pari 0-0 nel recupero di giovedì col Pontedera). Oggi arriva la sconfitta (fin troppo pesante nel punteggio) per 3-1 contro L'Aquila. Dunque 7 giorni in calando, almeno nei risultati. Ma non certo nelle prestazioni dato che i bianconeri di fronte ai forti ospiti (che non sono terzi in classifica per caso) hanno ben figurato, giocandosela alla pari e pagando forse i tanti impegni ravvicinati in pochi giorni.

Lucarelli (squalificato e per questo in tribuna) sorprende tutti con un ampio turnover che vede fuori dall'inizio 4 titolarissimi come Lamorte, Galassi, Romeo e Vannucchi. In campo il tecnico livornese lancia subito i nuovi acquisti Piana (ci piace!) in difesa a far coppia con Conson (capitano per l'occasione) e Matteini al centro dell'attacco. Nel 4-3-3 alto a sinistra c'è il terzino Nicolao, col mancino Rosafio sulla fascia opposta. Davanti alla difesa gioca Mungo, play di qualità e quantità. L'Aquila risponde con uno schieramento che oscilla dal 4-3-1-2 al 4-3-2-1 ma comunque sempre molto ben messo in campo e con giocatori di livello tipo Pomante, Corapi e De Sousa.

Pronti via e il Viareggio reclama subito per un rigore non dato (che poteva starci tutto!) per una cintura dell'ex Maltese in area ospite ai danni proprio dell'ultimo arrivato Matteini. Le azioni inizialmente le zebre le sviluppano soprattutto a destra con un Celiento intraprendente. Gerevini al 6' impegna Testa con un bel sinistro angolato. Poi al 33' è Rosafio a scaldare il mancino costringendo il numero 1 ospite ad un intervento difficoltoso. A inizio ripresa da un'iniziativa di Della Latta ecco l'occasionissima per Matteini ma il livornese cicca la palla buona in area e si fa pure male. Girandola di cambi in entrambe le squadre e il match si fa vivo di colpo. A spaccare la partita è il '94 scuola Roma Marco Frediani (uno di cui, statene certi, sentiremo parlare) che Pagliari mette dentro al posto di uno spento Maltese. Proprio Frediani salta Conson in area e chiama Gazzoli ad un paratone in tuffo ma sulla respinta c'è Libertazzi che tutto solo in tap-in fa 1-0. La sfida si infiamma. E per le zebre la incendia Rosafio che 4 minuti dopo lo svantaggio parte da destra, taglia tutto il campo in diagonale e quando entra in area dopo essersi bevuto mezza difesa ospite infila all'angolino col sinistro. Ritmi alti e intensità da paura. Il Viareggio preme ancora con Rosafio che sfiora il ribaltone ma stavolta il suo mancino sfila fuori a fil di palo. L'Aquila trova il 2-1 a 6 minuti dal 90°: angolo da sinistra di Dallamano, Gazzoli esce male sul primo palo con Del Pinto che gli prende il tempo e di testa insacca. I bianconeri provano a pareggiare di nuovo ma al 90° la bella punizione di Rosafio viene respinta da un grande intervento di Testa. Poco dopo, al 92° col Viareggio completamente riversato in avanti, ecco servito il 3-1 finale in contropiede quattro contro uno: Frediani dà il la all'azione, Del Pinto allarga ancora a destra per l'accorrente Gallozzi che solo davanti a Gazzoli lo fredda con un destro sul palo lontano.

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