Dopo 5 anni Viareggio ricorda con affetto le vittime del disastro ferroviario. LE FOTO!
Disastro a Viareggio lunedì 30 giugno 2014 0Pioggia e lacrime sul volto dei familiari delle vittime della strage alla stazione di Viareggio, ma dopo cinque anni sono ancora qui, insieme ai loro concittadini, a ripetere la loro richiesta di giustizia.
Come accade ogni anno da subito dopo l’esplosione sui binari del carro-cisterna che il 29 giugno 2009 causò 32 morti, anche ieri sera il momento più toccante il lungo corteo di cittadini che ha cominciato a sfilare per le strade di Viareggio, toccando come una via crucis i luoghi della strage: le aree vicino alla stazione ferroviaria, la stessa via Ponchielli, le cui abitazioni furono semicancellate dall’esplosione e che ora è stata ricostruita, fino alle 23.40, ora della strage, con la lettura dei nomi delle vittime ed i rintocchi della campana alla “Casina dei ricordi”, allestita perché nessuno dimentichi.
Il processo, che vede tra gli imputati l’ex ad di Ferrovie Mauro Moretti ed anche l’attuale amministratore delegato Michele Elia, allora ad di Rfi, è in corso a Lucca e va avanti tra la discussione di perizie e testimonianze terribili su quanto avvenuto quella notte. E alla richiesta di verità delle famiglie si è unita, oggi nella Messa che ha dato inizio alle celebrazioni, quella del vescovo di Lucca Italo Castellani: “Va fatta giustizia, che non significa vendetta”, ha detto aggiungendo che occorre “evitare che il profitto vada a scapito del valore del bene della persona umana”. Parole, queste ultime, che sembrano andare nella direzione della nuova frontiera che i familiari delle vittime si sono dati, insieme agli enti locali: la costituzione di un Osservatorio nazionale sul trasporto di merci pericolose che abbia sede proprio a Viareggio e lavori per evitare disastri simili.
In questi giorni la proposta ha incassato l’ok del viceministro delle infrastrutture Riccardo Nencini e anche il direttore dell’Agenzia nazionale sulla sicurezza delle ferrovie Amedeo Gargiulo si è detto disponibile. Ma c’è un’altra richiesta, che da tempo le famiglie delle vittime hanno formulato, ed è quella dell’incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una richiesta sulla quale è intervenuto oggi Beppe Grillo: “Napolitano, sebbene gli sia stato più volte richiesto, non ha ancora esaudito il desiderio dei familiari delle vittime di incontrarlo, ma – ha detto – ha insignito Moretti dell’onorificenza di Cavaliere del lavoro”. La lunga giornata del quinto anniversario della strage, segnata come ogni anno dal fischio dei treni in transito alla stazione, ha consolidato anche un altro progetto, quello della riunione dei familiari delle vittime delle più grandi tragedie nazionali. Nella sala di rappresentanza del Comune si sono incontrati i comitati e le Associazioni del coordinamento “Noi non dimentichiamo”. Tra loro i familiari delle vittime del terremoto dell’Aquila, della tragedia del Moby Prince di Livorno, e del crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, fino a quelli delle vittime dell’incidente ferroviario di Crevalcore e della Thyssenkrupp di Torino. Una Spoon River delle stragi italiane, i cui sopravvissuti hanno come denominatori comuni il dolore e la richiesta di verità.
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