Una duna cresce in un bagno di Darsena

Attualità martedì 25 novembre 2014 1

Domenica 23 novembre, presso lo stabilimento balneare Teresa sulla Marina di Levante in Darsena a Viareggio, l’associazione Legambiente Versilia con alcuni volontari ha trapiantato di fronte alle strutture dello stabilimento alcune piantine tipiche della vegetazione dunale per favorire l’accumulo spontaneo di sabbia e la stabilizzazione della duna ricreata dallo scorso anno davanti al bagno.

L’operazione di ieri, svolta in occasione della Festa dell’Albero 2014, è stata solo un’altra tappa di un progetto di rinaturalizzazione degli stabilimenti balneari della Marina Levante che ha preso avvio negli anni scorsi e che prevederà la graduale sostituzione delle specie vegetali esotiche ed esigenti dal punto di vista idrico con piante della flora mediterranea maggiormente adatte al nostro clima. In particolare, per quel che riguarda il bagno Teresa, si sta cercando, in collaborazione col Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli e il Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali “E. Avanzi” dell’Università di Pisa, di ricreare una duna costiera in modo da ricostituire quella barriera che naturalmente ha da sempre protetto gli ambienti retrodunali dal vento e dagli allagamenti causati dalle mareggiate. La duna così ricreata avrebbe poi anche una funzione conservazionistica visto che le piante dunali rappresentano una flora rara e didattica rivolta agli ospiti del bagno e a chi passeggia sulla spiaggia.

Visto l’ottimo risultato ottenuto ieri, Legambiente Versilia ringrazia tutti i partecipanti dell’iniziativa per il loro impegno e il bagno Teresa che ospita il progetto. Un grazie particolare a Giacomo Grasseschi del nostro circolo di Legambiente Versilia, per l'impegno profuso.

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1 commento

Nèri lunedì 15 dicembre 2014 alle 14:50:53

Finalmente si vedono i risultati della conferenza tenuta nel marzo 2013 dall'Ente Parco su stabilimenti balneari e biodiversità. Sarebbe il caso di aggiornare il sito http://www.bagnoteresa.it che ancora propone insostenibili pratini all'inglese e aiole di fico degli ottentotti

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