PdCI: piena solidarietà e vicinanza ai lavoratori delle province.
Politica venerdì 19 dicembre 2014 0Da anni si parla della soppressione dell’ente provincia senza che nessun governo abbia mai affrontato seriamente l’argomento, dando in pasto all’opinione pubblica e all’antipolitica i fantomatici risparmi che si sarebbero realizzati con l’operazione, cavalcando il luogo comune che vuole i pubblici dipendenti fannulloni ed incapaci, ma non affrontando i problemi reali che ciò avrebbe comportato, in particolare per i lavoratori e per i cittadini.
Ad esempio, ancora oggi non è noto chi dovrà gestire e governare, in luogo delle province, l’edilizia scolastica delle scuole superiori, la difesa del suolo, la manutenzione di molte strade, le politiche per l’impiego e tante cose ancora. Come si può benissimo immaginare si verrà a creare una situazione caotica e molto lontana dai reali interessi della collettività.
Che ne poi delle migliaia di lavoratrici e lavoratori? Nessuno lo sa ancora. Saranno in parte licenziati? Alcuni andranno in pensione e altri saranno collocati in mobilità in attesa del licenziamento? E il restante personale dove sarà collocato?
Le regioni, ormai con le risorse ridotte all’essenziale, difficilmente potranno accogliere il personale eccedente, peggio ancora per i comuni, visto lo stato generale dei loro bilanci. E allora?
Di sicuro si darà il via ad una guerra tra poveri ed a lotte furibonde per cercare di essere fra quelli che mantengono il posto: con liste di proscrizione da redigere sulla base di criteri ancora sconosciuti.
E che senso avranno le province nel quadro istituzionale previsto dal governo che dichiara di volerle ridurre nell’impossibilità materiale di intervenire sul territorio?
E’ comunque assai comico e penoso che rappresentanti politici e amministratori locali che appartengono ai partiti che a Roma si sono resi responsabili di queste assurdità si affannino localmente per sollevare dubbi e proteste di ogni tipo.
Ancora una volta saranno i cittadini ed i lavoratori a pagare il prezzo per politiche miopi e populiste per non dire liberticide: I cittadini perché avranno meno rappresentanza democratica ed i lavoratori perché devranno vivere nell’eterna incertezza di cosa andranno a fare, dove, ma, soprattutto, se manterranno o perderanno il posto di lavoro.
Tutto questo accade per dare fiato all’antipolitica, risparmiando pochi spiccioli e tutto pur di non voler colpire, ancora una volta, le grosse rendite finanziarie, gli sprechi, la corruzione, la delinquenza, l’evasione e soprattutto omettere di affrontare la vera questione centrale che è la necessità di creare le condizioni per un rilancio occupazionale di cui c’è grande necessità.
Il Partito dei Comunisti Italiani sta dalla parte dei lavoratori e lavoratrici, con le forze sindacali che rivendicano giustizia, chiarezza ed equità, ed è pronto a sostenere tutte le iniziative di lotta e di protesta volte a scongiurare l’ennesima beffa nei confronti dei lavoratori. Invita tutti gli amministratori e le forze politiche democratiche a ripensare a questi provvedimenti affrettati ed iniqui con lealtà, serietà e senso civico nell’esclusivo interesse del Paese.
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