Risposta del Comitato via Matteotti all'ARPAT

Attualità 0

Riguardo a quanto pubblicato in cronaca del 24-09-2017, a cura dell’Arpat, sull'impianto della Vodafone del sito di Via G. Matteotti, angolo via Burlamacchi, osserviamo quanto segue:

1) Non condividiamo l’affermazione di ARPAT circa l’inesistenza di rischio “elettrosmog” nell’area di Via Matteotti dato che i livelli di campo-elettrico ivi riscontrati sono largamente inferiori ai limiti stabiliti dalle normative vigenti (di 6 V/m.). E’singolare che il numero di decessi, in via Matteotti e nelle immediate adiacenze, sia enorme e ristretto in uno spazio limitato. Essendo l’area caratterizzata da 2 impianti SRB per la Telefonia Mobile (TIM in uso alle Ferrovie dello Stato per il quale non si conoscono i valori di emissione e, di recente,Vodafone), da una centrale elettrica, da due tralicci di alta tensione e da linee elettriche della ferrovia prospiciente, è realistica la sussistenza di un “fumus boni iuris” per un nesso di causalità tra i decessi e l’esposizione alle onde elettro-magnetiche; vale a dire che può essere valutata la “ragionevole certezza” del rapporto causa-effetto che dà luogo a un “rilevante grado di probabilità”.( Corte App. Brescia 2009 e Cass.2012).
Nel 2014, inoltre, fu riscontrata una ulteriore fonte occulta sulla quale non ci sono state date altre informazioni.
2) I limiti imposti dalla normativa statale non possono essere ritenuti esaustivi della tutela della salute (omissis) (Trib.Civ. Milano 10/10/2003).
“La Corte Costituzionale nella sentenza n. 307 del 2003 ha tra l’altro affermato che la determinazione dei valori – soglia, che è funzionale alla protezione della popolazione dagli effetti negativi delle emissioni elettromagnetiche, deve risultare fondata sulle conoscenze scientifiche e deve essere tale da non pregiudicare il valore protetto.” Omissis
3) Vi sono conoscenze ormai acquisite dalla ricerca scientifica mondiale indipendente circa i rischi per la salute da esposizione alle radiazioni elettro-magnetiche.
4) E’ affermata l’inadeguatezza dei limiti di esposizione previsti dalle normative italiane i quali, ai fini della tutela, sono obsoleti e considerano solo:

- gli effetti sanitari (ignorando i dati biologici)
- gli effetti definitivamente accertati (contrariamente alla filosofia portante del Principio di Precauzione)
- gli effetti di natura termica (ignorando quelli “non termici” e quelli “a intensità particolarmente basse” ormai documentati)
- gli effetti acuti (a breve termine) (ignorando gli effetti a lungo termine – cronici, come ad esempio quelli genetici e cancerogenetici, anch’essi ben documentati)

Tali limiti, infatti, si riferiscono a linee-guida stabilite verso la fine degli anni ’80 come frutto di una analisi dei rischi precipitosa e lacunosa; essi sono, pertanto obsoleti;
5) E’ d’obbligo il rispetto del diritto alla salute, costituzionalmente garantito, la cui portata è, “di primaria importanza rispetto ad ogni altro interesse” (Ord. Consiglio di Stato n. 2561 del 25/3/97).
6) Una recente normativa sul metodo di rilevazione dell’inquinamento ha stabilito che il valore da considerare è quello risultante da una media dei valori rilevati su 24 ore e non più su 6. In pratica ciò equivale ad una notevole sottostima dei valori reali di CEM.
7) L’affermazione di Arpat, circa il possibile raggiungimento automatico del limite di 6 V/M, non esprime certo l’applicazione del Principio dì Prevenzione Primaria e di Precauzione – di derivazione comunitaria - da cui scaturisce il Principio di Minimizzazione del Rischio che “va applicato “con particolare rigore, poiché funzionale alla tutela di un valore fondamentale della persona qual è quello della salute umana garantita dall’art.32 Costituzione. Esso costituisce applicazione del Principio di Precauzione di derivazione comunitaria” (Sentenza TAR Puglia, Lecce - Sez I – n. 1027 del 6/2/2002).
8) La Scienza mondiale indipendente ritiene accettabili, ai fini del rischio, i valori di 0,2-0,6 V/M
9) Campo elettrico per la Telefonia Mobile e di 0,2 Micro-Tesla campo magnetico.
Al riguardo, la Risoluzione del Consiglio d’Europa n. 1815 del 27/05/2011 invita i Paesi Membri a fissare “limiti cautelativi di esposizione alle microonde per lungo termine ed in tutti gli ambienti indoor, in accordo con il Principio di Precauzione, che non superino gli 0,6 Volt/metro e nel medio termine ridurre questo valore a 0,2 V/m”;
Ed altresì la Risoluzione dal Parlamento Europeo del 4/09/2008 denuncia l’aumento dei casi di Elettro-sensibilità e raccomanda di “ridurre l'esposizione alle radiazioni elettromagnetiche”;
Ed ancora numerose Risoluzioni di scienziati indipendenti, citati rispettivamente dal Consiglio d’Europa e dal Parlamento Europeo come riferimenti scientifici indipendenti, promuovono l’abbassamento dei limiti di sicurezza a 0,6/Vm in quanto gli attuali standard non si basano su evidenze biologiche;
10) L’O.M.S., riconosce l'elettro-sensibilità” come malattia caratterizzata da un complesso sintomatico aspecifico. Essa può insorgere anche a seguito di esposizioni di bassa intensità e, per sua caratteristica, è invalidante (n.d.r).

CHIEDIAMO AD ARPAT:

1) Verifica dello stato di saturazione da inquinamento del territorio con gli impianti esistenti, alla massima potenza degli stessi (S.R.B, Microcelle, Picocelle, Nanocelle, Whi-Fi, Wi-Max e congegni radioelettrici similari), e identica verifica per le Centrali Elettriche e impianti similari.

2) La rilevazione dei valori di intensità di CEM, sia come valori di emissione che come valori di immissione territoriale, cioè complessivi e comprensivi di tutti gli apporti che in un determinato punto pervengono da altre fonti di irraggiamento.

3) Il Monitoraggio periodico con informazione pubblica dei risultati con mezzi idonei .

4) La rigorosa applicazione del su esposto Principio di Minimizzazione del Rischio.

Concludiamo sono ben tre anni che il Comitato Via Matteotti si batte assieme alla Rete, gli altri Comitati e la Commissione Varignano per il principio di cautele e per migliorare le condizioni ambientali, in questi tre anni vogliamo ricordare che le tecnologie, sono aumentate in maniera impressionante, senza che ci sia stato un regolare controllo e tutela dei cittadini.

LASCIA IL TUO COMMENTO

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato ma utilizzato, solo se lo desideri, per avvisarti della presenza di nuovi commenti. I campi indicati con * sono obbligatori.

Avvisami se qualcuno risponde alla discussione: 

Lo STAFF Viareggino.it si riserva la possibilità di cancellare commenti nei quali sia utilizzato un linguaggio offensivo o vi siano offese a persone e/o cose. Ci auguriamo che le discussioni siano affrontate con serenità ed intelligenza da parte di tutti. Viareggino.it non è in alcun modo responsabile dei commenti inseriti.

Ultime notizie pubblicate

Viareggino.it, il Portale internet che "vive" Viareggio e la Versilia
Scrivici: info@viareggino.com
Ufficio Stampa: stampa@viareggino.com
Telefono: 389-0205164
© 1999-2024 - Proprietà Viva Associazione Culturale | P.Iva 02361310465

Iscriviti a Viareggino

105447738

Torna su