Regione, nuovo Codice del commercio, confronto partecipato a Lucca

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Gli interventi dei consiglieri regionali Pd e dell’assessore all’iniziativa di ieri nella sede della Camera di Commercio


Qualificazione e valorizzazione dei luoghi del commercio, semplificazione burocratica, obbligo di applicazione dei contratti collettivi di lavoro nazionali, disciplina della somministrazione di alimenti e bevande, definizione delle sagre come manifestazioni per la promozione delle tradizioni enogastronomiche regionali e dei prodotti alimentari tipici, apposita disciplina per il commercio su area pubblica, promozione dei centri commerciali naturali.

Sono solo alcuni dei tanti punti compresi nel nuovo Codice del commercio della Regione Toscana, che riorganizza tutta la normativa in materia in una disciplina organica e completa. Ne hanno discusso ieri alla CCIA in un incontro animato e partecipato Stefano Baccelli, presidente commissione Ambiente, mobilità e infrastrutture Consiglio regionale, Stefano Ciuoffo, assessore Attività produttive e Commercio Regione Toscana, Gianni Anselmi, presidente commissione Sviluppo economico Consiglio regionale, Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca, Giorgio Bartoli, presidente Camera di Commercio di Lucca, Ademaro Cordoni, presidente Confcommercio provincia di Lucca e Massa Carrara, Alessio Lucarotti, presidente Confesercenti Toscana Nord. Diversi gli interventi di operatori del settore, interessati a confrontarsi sulle novità e le opportunità della legge.


“È il segno di un’attenzione meritata per un provvedimento che si è posto l’obiettivo di aggiornare e rendere compiuta la normativa relativa a un settore cruciale, con un metodo legislativo e di governo decisamente efficace, quello della concertazione tra tutti gli attori coinvolti. – ha fatto presente Stefano Baccelli – Ci tengo a sottolineare l’attenzione per il commercio al dettaglio, per tutte quelle attività che contraddistinguono il tessuto economico e sociale delle nostre città.

Finalmente la normativa delinea in modo chiaro percorsi di promozione e sostegno della rete commerciale in aree comunali o di particolare interesse per valore e pregio o, viceversa, per fragilità commerciale o degrado urbano. Percorsi in cui anche i comuni, di concerto con la Regione, rivestono un ruolo cruciale: hanno infatti la possibilità di intervenire in modo concreto, realizzando percorsi di rigenerazione urbana o di riqualificazione della rete commerciale, così come con esenzioni o riduzioni dei costi dei servizi e della fiscalità.

Un modo insomma per un commercio vivo, vissuto, che svolga il ruolo propulsivo e determinante che da sempre riveste nelle comunità, grandi o piccole che siano. Si inserisce in questo percorso anche la risoluzione che ho proposto e che è stata approvata in Consiglio regionale, poi ben recepita dall’amministrazione di Lucca, per tutelare i centri storici anche non Unesco e evitare il proliferare di attività non in linea con quella che è la loro storia e cultura, per non snaturare le nostre città e evitare in tutti i modi la logica del ‘mangia bevi dormi’ che troppo spesso rischia di soffocare i centri turistici del nostro paese. Dalle sagre ai temporary store: finalmente la normativa mette mano a situazioni che ancora andavano regolate con chiarezza in modo da poterle far funzionare al meglio. Una normativa completa insomma che nasce dall’ascolto e dal confronto, elementi che mai devono mancare nell’azione di governo”.



Per Gianni Anselmi si tratta di un testo “frutto di un approfondito lavoro svolto in commissione a partire da un impianto già molto buono e largamente misurato e condiviso con il tessuto sociale come quello arrivato dalla Giunta regionale, un metodo che sta dimostrando buoni risultati: non è un caso infatti che in queste giornate di confronto e approfondimento che stiamo realizzando sul territorio regionale riscontriamo sempre un apprezzamento forte e trasversale sul provvedimento”. “L’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di mettere a disposizione dei territori regionali una normativa consistente e affidabile, per collocare la Toscana in una posizione non di retroguardia in materia di governo delle attività commerciali. – prosegue Anselmi - La migliore dimostrazione della qualità del nuovo testo legislativo è comunque ciò che induce all’interno della società: lavoro, qualità, opportunità per le imprese, tutela per i lavoratori ed equilibrio dei luoghi dove il commercio si fa e dove le persone ne fruiscono. Parliamo di un settore determinante per l’economia della Toscana così come per la tenuta sociale dei territori, per il suo ruolo di ‘presidio’ in aree più marginali così come per la qualificazione dei grandi centri, caratterizzati dalla presenza delle più svariate attività. Per questo abbiamo approcciato la materia nel senso più ampio possibile, andando a fornire finalmente regole certe dove finora erano vacanti, penso ai temporary store che per la prima volta grazie a questo nuovo codice sono stati normati. La legge contiene poi innovazioni riguardo la governance concertativa che viene affrontata in maniera esplicita rispetto al passato; ai centri di assistenza tecnica; ai limiti dimensionali per il commercio in sede fissa e le grandi strutture di vendita. Infine, questa legge prevede regole anche per le sagre che finalmente vengono disciplinate con l’obiettivo di garantire equilibrio con le attività presenti”.



L’assessore Stefano Ciuoffo illustrando il lavoro che ha portato all’elaborazione del nuovo testo di legge, che consta di ben 133 articoli, ha sottolineato come “l’articolo più importante è quello non scritto: il metodo. Noi come Giunta prima e il Consiglio poi abbiamo lavorato a stretto contatto con chi tutti i giorni lavora e opera nel mondo che andavamo a normare, che è così variegato e pieno di situazioni che inevitabilmente avrebbe impattato sul nostro tessuto economico. La vita delle nostre città e dei nostri borghi è fatta di quelle botteghe che lungo le strade quell’esercito silenzioso che tutti i giorni tira su il bandone e accende l’insegna tra mille difficoltà: ecco, non spegniamo quelle luci, vogliamo incoraggiare e sostenere chi apre un’attività e con esperienze come Popo Up o i bandi per i Centri Commerciali Naturali con la volontà di rivitalizzare quelli che soffrono situazioni di degrado prevedendo la possibilità di esenzioni o riduzioni dei costi dei servizi e della fiscalità”.

“Abbiamo eccellenze e botteghe storiche che danno un tratto distintivo alle nostre comunità che vanno tutelate. – prosegue Ciuoffo - Il commercio, insieme ad altre attività collettive è l'anima dei nostri centri storici e dei nostri borghi, che altrimenti perderebbero la loro natura, è un valore identitario delle nostre città e quindi, della Toscana. La Toscana vuole mantenere il suo ruolo di guida nella regolamentazione dell'esercizio dell'attività commerciale, lo abbiamo fatto in passato e cerchiamo di farlo ancora meglio con questo nuovo Codice e lo stiamo raccontando nei territori nel ciclo di incontri organizzati con le categorie e le amministrazioni comunali per spiegarne le novità e le opportunità per tutti. Abbiamo ad esempio messo mano alla questione delle sagre che da tempo ci veniva sollecitato da più parti e quello dei temporary store, normandoli in modo che si potesse trovare il giusto equilibrio in un contesto di parità di condizioni di libero mercato. Penso alla possibilità da parte dei Comuni di indicare regole precise per la vendita di alcolici in orari definiti, o alla distribuzione di carburanti”.

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