Viareggio, la Rio de Janeiro italiana

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Viareggio, la Rio de Janeiro italiana
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Ci sono città che si riconoscono a colpo d’occhio, altre per eventi che le rendono uniche nell’immaginario collettivo, sia locale che globale. Colosseo? Roma. Festival? Sanremo. Carnevale? Viareggio. Una festa particolarmente sentita e colorata, che trova nella cittá toscana l’estremo simbolo italico, accanto al piú tradizionale carnevale di Venezia. Ma l’ispirazione qui é tipicamente brasiliana. Balli, sfilate, cortei, carri allegorici. Insomma un’ambientazione che ricorda da vicino quella di una Rio de Janeiro in miniatura. Del resto la cittá verdeoro ha fatto del Carnevale un rito di culto, che si è insinuato in maniera permanente anche in settori esterni, come quello del cinema o della televisione, ad esempio.

Per rimanere in terra tricolore, chi non ricorda la famosissima trasmissione di Renzo Arbore, intitolata “Avanti Tutta”, nella quale lo “sponsor” ufficiale era quello del “Cacao Meravigliao”? Durante lo stacchetto dello spot, entravano in scena ballerine di Samba tipicamente vestite da Carnevale di Rio. Atmosfere colorate e giocose, che sono finite anche in alcuni videogiochi cult come Carnival, prodotto firmato SEGA negli anni 90, o Carnival Rush. Anche videogames più moderni e macchinette slot raggiungibili in rete attraverso i nuovi casinó online, sfruttano spesso il tema carnevalesco per coinvolgere i giocatori e immergerli in un'atmosfera di allegria, a volte perfino un po’ pazza. Tra le macchinette slot con tema carnevalesco possiamo citare “Carnival Samba” e “Carnival Forever”, nelle quali a farla da padrona sono i simboli tipici della festa, tra cui le ballerine di Samba, gli strumenti musicali e le maschere.
Curiosamente, cosí come programmi tv, videogiochi e giochi da casinò si ispirano alle festose sfilate del Carnevale, il Carnevale stesso gli rende spesso il favore: in molti ricordano la celebre foto in bianco e nero del Carro del Casinò dei primi anni ‘50, cosí come tanti si sono stupiti piú recentmente nel vedere i carri allegorici ispirati al Trono di Spade e perfino al simbolo della tv italiana, Pippo Baudo.
Questi disparati temi e personaggi a cui si ispirano piú o meno fedelmente i carri allegorici, sono parte integrante della festivitá viareggina. Addirittura, alla fine di quest’ultima vengono stilate diverse classifiche per premiare proprio maschere e carri piú belli e fantasiosi. Ma come funziona il carnevale di Viareggio nello specifico? Andiamo a scoprirne qualche dettaglio in più.

Il carnevale di Viareggio: quando c’è e com’è organizzato

Il Carnevale di Viareggio viene considerato uno dei più prestigiosi e noti non solo d'Italia, ma anche d'Europa e del mondo. L’evento si svolge nell'arco di un mese. Durante questo periodo, l'organizzazione prevede 5 corsi mascherati, 4 di domenica e l’altro il martedì grasso. Le sfilate di Viareggio, invece, vengono svolte tra la fine di gennaio e marzo, ovvero nelle 4 settimane che precedono la Quaresima. Ne sono assolutamente un simbolo i carri allegorici, che, essendo i più grandi e movimentati dell'intero globo, sfilano lungo la passeggiata a mare viareggina. In questo senso, restando sempre sulle opere allegoriche, queste ultime hanno lo scopo, attraverso l'uso della satira, di affrontare tematiche contemporanee e piuttosto delicate: dalla politica nazionale e internazionale, all'ambiente, al sociale. Secondo diverse testimonianze, le origini della tradizione legata alla sfilata di carri a Viareggio risale addirittura al 1873. Sul finire del secolo sono comparsi i cani trionfali, ovvero dei veri e propri monumenti costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori e messi insieme da carpentieri. La manifestazione, dopo gli anni della prima guerra mondiale la cui pausa ha sospeso tutto per circa sei anni, ha ripreso nel 1921. Nello stesso anno, inoltre, venne cantata la canzone ufficiale "La Coppa di Champagne", che attualmente resta ancora l'inno del carnevale di Viareggio.


Carri allegorici e usanze tipiche del Carnevale di Viareggio

Ad oggi, si tratta di un evento che nutre una fama internazionale piuttosto importante grazie a festeggiamenti che lo sono altrettanto. Ogni anno, infatti, vengono svolti i Corsi Mascherati, ovvero sfilate di carri allegorici nel periodo che comprende gennaio, febbraio e marzo. Il carnevale viene interamente accompagnato da feste in maschera, le cui origini sono decisamente lontane. Infatti, non si esclude che possano aver anticipato anche la nascita dei corsi mascherati. Negli anni '20, ad esempio, andavano particolarmente di moda i cosiddetti veglioni di colore. In questo caso, donne e uomini erano chiamati a rispettare un determinato tipo di abbigliamento. Le prime dovevano indossare un abito nelle tinte indicate, mentre i secondi non potevano scappare da smoking, coriandoli e stelle filanti. La tradizione dei veglioni con un ballo incipriato del Settecento nasce nel 1932, dalle attività del noto locale Cafè Chantant Margherita. Oggi i veglioni sono una sorta di feste rionali che si tengono nel corso dei weekend. Si tratta sostanzialmente di feste di strada accompagnate da musiche, maschere, premi e molto divertimento. Il Carnevale di Viareggio è sempre stato particolarmente legato all'arte, tanto che si segnalano contributi di artisti decisamente importanti, tra i quali figura, ad esempio, il premio Nobel Dario Fo, che in questo senso ha collaborato con Umberto e Stefano Cinquini.

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