Marina di Torre del Lago: gli eventi eccezionali sono la soluzione per questa estate

Torre del Lago 0

Il Presidente dell’Ente Parco, Fabrizio Manfredi, interviene riguardo al tema spinoso dei locali della Marina di Torre del Lago per precisarne alcuni aspetti e chiarire il punto di vista del Parco.

«Non si deve dimenticare che fu proprio l’Ente Parco a voler promuovere in passato un certo sviluppo della Marina di Torre del Lago e di Levante, approvando due specifici Piani di gestione della Tenuta Borbone che andavano in tale direzione, il secondo dei quali è recentissimo, giacché risalente al 2009: è stato così possibile, nell’ambito di un complessivo progetto di risistemazione delle Marine e secondo i diritti acquisiti dai proprietari, riconoscere determinate volumetrie e creare tutti i presupposti affinché fossero presenti attività commerciali.

D’altronde lo stesso Comune all’epoca spese somme considerevoli per realizzare le infrastrutture e i servizi accessori necessari, e lavorò quindi strenuamente per consentire ai privati di poter effettuare al meglio i relativi investimenti.

Dev’essere comunque chiaro che le destinazioni d’uso dei locali della Marina di Levante e quella di Torre del Lago, si configurano attualmente sulla base della volontà che gli enti che oggi sono chiamati in causa espressero invece assai chiaramente nell’ambito del Piano di gestione del Parco; a tali previsioni si è poi aggiunto il Piano di zonizzazione acustica, che ha fissato ulteriori vincoli che tutti gli esercizi pubblici dovrebbero rispettare nel territorio di competenza del Comune di Viareggio. In passato la gestione di alcuni locali è risultata essere in difformità rispetto a tali regole, in particolare sia per quanto riguarda le attività svolte, sia per quanto riguarda il rumore prodotto; ciò è peraltro avvenuto in assenza, in questi ultimi anni, di un’amministrazione comunale che fosse un’interlocutrice credibile per le attività commerciali.

Più che guardare al passato, però, io credo che la vera domanda da porsi oggi sia: cosa è possibile fare sulla Marina di Torre del Lago? Io ritengo che si debba partire, concretamente, da quello che è il quadro di norme che devono essere rispettate e che nessuno – neppure ovviamente le istituzioni che sono chiamate a governare il territorio – può certamente ignorare.

L’unica valida soluzione nell’immediato, che la stessa Regione Toscana ha prospettato all’Ente Parco ed alla quale Confesercenti Versilia ha annunciato nei giorni scorsi di voler dar seguito, consiste nello sviluppo di un calendario di eventi eccezionali, che contempli lo svolgimento di attività che potrebbero anche non rientrare tout court nell’ambito di quelle normalmente effettuate dai locali. Potrebbe trattarsi di eventi collettivi, ma nulla impedisce che le iniziative possano anche essere individuali, ovvero promosse dai singoli locali.

È evidente che, per quanto concerne l’eventuale utilizzo del suolo pubblico e delle questioni legate all’esosità del rilascio da parte del Comune delle relative autorizzazioni, l’Ente Parco non può certamente essere chiamato in causa.

Purtuttavia, poiché le zone immediatamente confinanti con i locali – aree naturalistiche di elevatissimo pregio ambientale, con zone umide, sistemi dunali e altri habitat protetti dalle norme comunitarie – devono comunque essere preservate da eventuali situazioni di abuso, nessuno può chiedere al Parco di abdicare alla sua funzione principale di tutela e salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità. Perciò l’Ente, nel concedere l'eventuale nulla osta allo svolgimento di tali eventi, dovrà necessariamente, affinché le attività dei locali possano svolgersi nel pieno rispetto delle regole e del buon senso, chiedere mitigazioni e fornire prescrizioni, che saranno in materia di limiti agli sconfinamenti, di pulizia del contesto al termine dell’evento, nonché relativamente all'inquinamento luminoso e acustico.

Gli eventi potranno comunque essere realizzati, già a partire da questa estate, e da parte del Parco non vi sarà certamente alcun atteggiamento persecutorio o vessatorio.

Per il futuro, qualora le varie istituzioni reputassero necessario effettuare alcune correzioni agli strumenti di pianificazione vigenti, io potrei anche essere favorevole all’avvio di un processo di revisione delle normative che l’attuale Piano di gestione ha recepito, eventualmente anche con l’ampliamento dell’offerta commerciale o una maggiore flessibilità nel passaggio da un'attività commerciale ad un’altra, nonché sulle questioni della zonizzazione acustica, purché i vari soggetti portatori di interessi abbandonino la logica del vittimismo e facciano invece propria quella della collaborazione e del sano confronto nelle opportune sedi istituzionali.»


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