Inquietudine, ansia, tristezza e poca voglia di ridere nei bozzetti delle maschere isolate
Carnevale lunedì 12 agosto 2024 0Grande festa sabato sera in Cittadella per la presentazione dei bozzetti edizione 2025
VIAREGGIO - Poca satira e tanta inquietudine nei bozzetti delle maschere isolate e il timore del tempo che sfugge, l'ansia per il domani, la dipendenza dai social media. Insomma se per Carnevale corre l'obbligo di sorridere, far baldoria, e soprattutto scherzare, qui c'è davvero poco da ridere.
MASCHERE ISOLATE
1) “Love is all you need” di Alessandro Vanni
L’amore è tutto ciò di cui hai bisogno cantava John Lennon. Oggi è un principio quanto mai attuale. Per questo il costruttore immagina il mondo pacifico, sognato da Lennon, germogliare sopra le bombe ed i leader del momento come spettatori della vera bellezza di una realtà senza violenza.
2) “S.O.S. ZOO Il profumo della Libertà” di Raffaele Morvillo
Il tema dell’opera è la vita in cattività degli animali negli zoo. Gli orsi polari e gli altri animali sono tenuti in contesti ambientali e climatici molto diversi da quelli naturali. La costruzione vuole sensibilizzare sulla necessità di una vita libera e dignitosa per questi animali.
3) “Il generale Mannaggia” di Simona Francesconi
Famiglie con due padri, scuole eterogenee, vicinato multietnico: che guazzabuglio infernale questo nuovo mondo! Povero generale, quanti mannaggia deve sbuffare! Ma insegniamogli ad amare. Perché l'amore è amore sempre che sia bianco, nero o verde.
4) “Il sognatempo” di Sara Culli
Tic tac, tic tac, è questo ciò che sentiva il Cucù nel suo orologio, fino a che, stanco di quel meccanismo ripetitivo decise di fuggire alla ricerca di una libertà lontana. Sarebbe irragionevole per noi seguire il suo esempio e spiccare il volo?
5) “Cosa stiamo diventando” di Andrea Giulio Ciaramitaro
I nostri occhi sono sempre più voraci di immagini. La nostra voce fa fatica a farsi sentire. Le nostre orecchie sono in costante ascolto del rumore di fondo della società. E' così che nasce un mostro: semplicemente noi, persi nella contemporaneità.
6) “Scivolando tra le dita” di Alessandro Mattiello
Sveglia – lavori – dormi. E‘ la solita routine quotidiana della frenetica società di oggi. Il Pierrot, protagonista dell’opera, trova rifugio in uno spicchio di Luna, invitandoci a riscoprire il tempo per noi stessi, che altrimenti scivola via tra le dita.
7) “Morfeo e i sogni nel cassetto" di Edoardo Spinetti
Morfeo è il dio dei sogni, ma anche degli incubi. E quando capitano, al risveglio ci assalgono dubbi e domande. L’invito del costruttore è di non farci scoraggiare dai se e dai ma, ma di realizzare i nostri sogni nel cassetto.
8) “Presto che è tardi” di Lorenzo Paoli
Il mercante di ombre avanza senza sosta, portandosi dietro un carretto colmo di sciagure e paure, che rendono il presente sempre più oscuro. Ma non lasciamoci ingannare, esorta il costruttore, siamo ancora in tempo per evitare che il male prenda il sopravvento sulla ragione. Facciamo presto, però: la clessidra del mondo sta esaurendo le sue risorse.
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