Il "caso" Del Pino: una di noi ovvero quando l'esasperazione è di tutti

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Il "caso" Del Pino: una di noi ovvero quando l'esasperazione è di tutti
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VIAREGGIO - L'atto (difensivo) della signora Del Pino che domenica sera è stata aggredita da un uomo (pare) armato di coltello che l'ha minacciata di morte è oggetto di infervorate discussioni in queste ore.

La città si è divisa in chi è a favore del gesto della donna, che dopo la minaccia ha reagito raggiungendo con la propria auto il tunisino e l'ha investito a più riprese, e in chi invece prende le parti della vittima offendendo in vari modi l'imprenditrice viareggina.

Nei giorni scorsi ne hanno parlato anche le televisioni nazionali.

Per avere un parere accurato e una disamina anche psicologica abbiamo chiesto all'amico Maurizio Pucci che cosa ha indotto la signora Del Pino a reagire in quel modo.

"Intanto vorrei chiarire che quello che è accaduto poteva succedere a ciascuno di noi, indipendentemente dalla nazionalità dell'uomo e della donna coinvolti in questo fatto di cronaca nera - inizia Maurizio Pucci - ed è importante non dimenticare mai questo assunto. Quindi bando a dividere l'opinione pubblica tra accusatori e difensori credo che sia necessario capire che la signora Del Pino è stata vittima di un reato ed ha reagito , diciamo così, in modo "PRIMORDIALE", ovvero il suo cervello ed il suo corso sono entrati in modalità difesa. Doveva difendere la sua borsa dentro la quale c'erano i documenti e le chiavi di casa.

Quindi in pochissime frazioni di secondo è stata spinta dall'istinto di sopravvivenza e la sua priorità - dopo la minaccia di morte e le mani intorno al collo - era di salvaguardare se stessa da un possibile stupro e dalla violenza di vedersi rubare in casa".

E' comprensibile questo? Minaccia di morte, mani addosso, borsa rubata. Inoltre è doveroso contestualizzare il clima di estrema insicurezza in cui vive la città di Viareggio da almeno un quarto di secolo, sì, sto parlando di 25 anni di spaccio, accoltellamenti, stupri, incidenti, violenze di vario genere che hanno visto spesso protagonisti cittadini NON italiani. E questa è una realtà inoppugnabile.

Voglio giustificare la signora Del Pino? No. Voglio capire . E vorrei che tutti si facessero delle domande invece di ergersi ad accusatori (della serie al rogo al rogo... vi ricorda niente?) o difensori (ha fatto bene, avrei fatto uguale).

Dalla autopsia inoltre, leggo stamani dall'Ansa, sono emerse - a detta dell'avvocato difensore della signora - novità salienti che sono diverse da quelle che abbiamo visto e ascoltato nelle prime ore dopo il fatto."

"Quindi - e concludo - la signora ha reagito secondo il suo istinto. E dove c'è l'istinto non c'è ragione. Se ti si chiude la vena non sai cosa vedi e non sai cosa fai."


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