Molti giovani al Teatro Comunale di Pietrasanta per la giornata “Sport contro la droga” promossa dall’Assessorato allo Sport nell’ambito della campagna di distribuzione dei kit antidroga

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“Se il male ti guarda forte, la speranza ti guarda ancora più forte”. Con questo messaggio Don Andrea Gallo il ‘sacerdote di strada’ di Genova, ha concluso il suo intervento-fiume stamani al Teatro Comunale di Pietrasanta dove era l’atteso ospite di un incontro con gli studenti promosso nell’ambito della campagna di distribuzione dei kit antidroga promossa dall’assessorato allo sport.

La sala era infatti gremita degli alunni delle prime tre classi degli istituti superiori “Stagio Stagi” e “Don Lazzeri” che hanno seguito con attenzione gli interventi degli ospiti presenti coordinati dal presentatore Romano Battaglia.

“Lo sport _ ha detto il sindaco Massimo Mallegni _è uno dei metodi per trascorrere le giornate in modo sano ma l’importante è aprire una cultura del dialogo verso i problemi derivanti dall’assunzione di sostanze stupefacenti che convogliano in un tunnel dal quale è importante uscire per non sacrificare se stessi, le proprie famiglie, gli amici e il proprio futuro. Fortunatamente il nostro territorio mette a disposizione istituzioni, Asl, volontari, dirigenti sportivi, parroci e tantissime altre persone che possono essere validi interlocutori di un disagio giovanile”.

L’assessore allo sport Ermanno Sorbo ha illustrato le motivazioni alla base dell’iniziativa di distribuire i kit antidroga nelle famiglie degli adolescenti.

“Un’idea _ ha detto _ mutuata dal comune di Milano e che, anche se ha riscontrato molte diffidenze, vuole essere un primo passo per recuperare il rapporto genitori/figli che è alla base della famiglia moderna dove non esistono figure di padre/padrone o barriere generazionali”.

All’incontro non sono mancati personaggi del mondo dello sport come il ct della Nazionale di Ciclismo Franco Ballerini, Sergio Marrai patron del circolo tennis di Forte dei Marmi oltre che ex direttore sportivo della squadra di serie A tennis Aders, l’ex allenatore di calcio di serie A e oggi commentatore sportivo Eugenio Fascetti (che ha invitato i presenti a “guardarsi allo specchio per comprendersi meglio”), oltre a portavoce della Asl 12 come il direttore generale Giancarlo Sassoli (che ha sottolineato l’impegno dell’azienda sanitaria a ‘fare salute’ piuttosto che ‘fare sanità’) e il responsabile Sert Guido Intaschi. Sul palco anche Roberto Nardini responsabile del Sims di Pietrasanta che in trent’anni di attività ha offerto sostegno a tantissimi giovani.

A conquistare un applauso con standing ovation è stato l’esplosivo intervento di don Andrea Gallo, 80 anni suonati, fondatore della Comunità San Benedetto al Porto di Genova che ha raccontato la sua esperienza a fianco di gente comune in difficoltà e dei suoi dialoghi con i registi Mario Monicelli e Ettore Scola che l’hanno interrogato sulla possibilità di “sradicare questa assenza di futuro”.
“Il primo ragazzo che ho assistito _ ha raccontato _ è stato nell’autunno del 1974 quando l’ho trovato in piazza colto da overdose. Lo accompagnai all’ospedale dove l’allora reticenza dei medici imposta dalla normativa che vigeva, ci costrinse a dirottare il paziente in manicomio dove fu adeguatamente trattato e che poi ha intrapreso un percorso che gli ha permesso di salvarsi e rifarsi una vita. Erano tempi in cui si registravano 5/10mila casi di overdose all’anno. Il vero pericolo da sconfiggere è quello dell’indifferenza e la vera scommessa va giocata sul fronte della intolleranza. La legalizzazione dell’uso di stupefacenti _ ha aggiunto _ non significa liberalizzazione bensì dare regole nuove”.

Particolarmente toccante anche la testimonianza resa da Maria Cristina Tognetti, scrittrice di Pietrasanta, che per il suo libro “Tutti zitti!” si è ispirata alla storia di suo fratello Stefano tossicodipendente morto di Aids. “La distribuzione dei kit avviata dal Comune _ ha detto _ rappresenta un’occasione per parlare. Anche perché il consumo di droga è la fine di un percorso per cui è importante capire il perché si è arrivati a quel punto. Se mio fratello Stefano fosse stato ascoltato molte cose sarebbero andate diversamente”.

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