Festa del Papà: AUGURI!
Attualità mercoledì 19 marzo 2008 019 marzo 2008
STORIA
Nella tradizione popolare, San Giuseppe,sposo della Vergine Maria, è il santo protettore dei poveri.
In questo giorno, la sacra coppia si vide rifiutata la richiesta di riparo per il parto.
Questo atto viene ricordato in molte regioni con l'allestimento di un banchetto speciale.
In alcuni paesi della Sicilia, infatti, il 19 marzo di ogni anno, venivano invitati i poveri al banchetto di San Giuseppe; un sacerdote benediva la tavola, ed i poveri erano serviti dal padrone di casa.
In altre città, il banchetto veniva allestito in chiesa e, mentre due sacerdoti servivano i poveri, un terzo predicava per nove volte, tante quante le pietanze servite.
Oltre a proteggere i poveri e le ragazze, San Giuseppe, dato il suo lavoro, è anche il protettore dei falegnami, principali promotori della festa.
La festa è anche associata a due manifestazioni specifiche: i falò e le zeppole (diffuse un po’ in tutta Italia.)
Visto che la celebrazione di san Giuseppe coincide con la fine dell'inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria pagana. Vengono così bruciati i residui del raccolto sui campi, e ai margini delle piazze vengono accese cataste di legna.
Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frittelle, che pur variando nella ricetta, sono il piatto tipico della festa.
E' con la festa di san Giuseppe che si saluta definitivamente l'inverno e si comincia a sentire il profumo della primavera.
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Ricette per la Festa del papà!
Bignè di San Giuseppe
Ingredienti per circa 30 bignè
Occorrente:
125 g di farina
4 uova freschissime
80 g di burro
sale
olio di arachide
zucchero semolato per i bignè
Versate un quarto di litro d'acqua in una piccola casseruola a fondo pesante, unitevi un pizzico di sale e il burro a pezzettini e mettetela sul fuoco. Non appena inizia l'ebollizione versate, in un sol colpo, tutta la farina setacciata. Mantenendo la casseruola sul fuoco moderato, lavorate energicamente il composto con un cucchiaio di legno fino a quando la pasta si staccherà dalle pareti della casseruola, raccogliendosi a palla e facendo un leggero rumore come se friggesse. Ritirate la casseruola dal fuoco e aggiungetevi le uova, uno per volta, sbattendo vigorosamente e non aggiungendo il seguente fino a quando il precedente non è stato ben incorporato alla pasta [potete eseguire questa operazione con un cucchiaio di legno o con l'impastatrice a gancio]. Alla fine la pasta dovrà risultare soffice ma molto consistente. Mettete sul fuoco la padella piena per tre quarti di olio e quando è moderatamente caldo [160°] calatevi delle palline di pasta formate con l'aiuto di un cucchiaino da caffè. [Tenete un bicchiere pieno d'acqua a portata di mano e, quando avrete riempito il cucchiaino, fate scivolare l'impasto nella padella con il dito indice bagnato di volta in volta]. Friggete pochi bignè alla volta perché con il calore si gonfiano molto e quando si saranno gonfiati, fate rialzare la temperatura dell'olio. Non è necessario girarli, è sufficiente agitare leggermente la padella e si volteranno da soli quando saranno ben gonfi e dorati da una parte. Lasciateli dorare anche dall'altra parte prima di tirarli su e passarli su un doppio foglio di carta da cucina. Prima di friggere il resto dell'impasto, fate nuovamente abbassare la temperatura dell'olio. Quando saranno tutti pronti, rotolateli nello zucchero e accomodateli a cupola su un piatto rivestito di carta pizzo.
Dopo la frittura, i bignè possono essere farciti con confettura di frutta [ammorbidita con un cucchiaio di liquore] o con crema pasticcera. Per introdurre il ripieno occorre servirsi di una siringa o di una tasca da pasticceria, ambedue munite di una bocchetta allungata.
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Filastrocca per la Festa del Papà
Sogno un principe
e vorrei averlo;
sogno un principe
e non so di averlo.
Ma apro gli occhi
e guardo davanti a me:
è il mio babbo
il principe più bello che c'è!
Filastrocca del papà
Papà ti voglio bene!
Oggi è la tua festa e c’è auguri nella testa.
Con le macchinine insieme a te mi piace giocare;
andiamo in bicicletta e un giorno a pescare?
Aiutami a disegnare!
Accompagnami a danzare!
Tante volte ti penso, se lontano stai.
Contenta mi fai se un regalino
e un bacino mi dai.
A papà
Se sei arrabiato
perché nel traffico ti sei stancato,
caro papà riprendi fiato,
il mondo é bello ma un po' affolato!
Caro papà se sei un po' teso
ed il lavoro ti sembra un peso,
tu pensa sempre: sei nel mio cuore,
ti voglio bene a tutte le ore!
Al papà
Che bello giocare con le costruzioni
e poi quando è sera guardare i cartoni;
che gioia dipingere con i pennarelli
e mettere assieme i puzzle più belli.
Ma il momento magico anche oggi sarà
quando ritorni tu: Papà!
Il Principe
di Marco Moschini
Arriva un Principe
con un cavallo bianco:
viene da lontano
e sembra molto stanco.
Al posto della spada
c'è l'ombrello
e c'è il cappotto
al posto del mantello;
però a guardarci bene
il cavallo non ce l'ha,
io gli corro incontro
e gli dico: "Ciao papà!"
Per il papà
Tanti auguri papà!
E' la tua festa ed eccomi qua.
Ti voglio bene e sai perchè?
Sto proprio bene insieme a te.
Per la tua festa ti voglio donare:
tanti bacini e tanto amore
e se per caso non avessi capito
te lo ripeto, anzi, lo grido:
"Tanti auguri Papà" .
da Filastrocche.it
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