In occasione dell’inaugurazione del pontile di Marina di Pietrasanta, Lorenzo Filomeni presenta “Ruggini”,
Attualità lunedì 9 giugno 2008 0Il giovane artista torinese Lorenzo Filomeni presenta “Ruggini”, un ciclo di opere realizzate con la ruggine, prelevata dalle palancole, lastre di ferro utilizzate per il contenimento delle acque, durante la costruzione del pontile stesso. La mostra, visitabile da domani 10 giugno sino al 18, s’inaugurerà sabato 14 giugno, alle ore 21.30, presso Narciso food&mood (Lungomare Roma 30).
Da un promettente futuro d’avvocato, Lorenzo Filomeni, in arte Lofilo, è passato all’espressione artistica, scegliendo un linguaggio di forte originalità. In questo ciclo, scoprendo le infinite variazioni cromatiche dell’ossidazione, Filomeni utilizza la ruggine come pennellate sulla tela, creando veri e propri collages.
“Un pomeriggio al mare, passeggiai fino al pontile in costruzione – racconta l’artista - i lavori erano appena iniziati e sulle palancole: rossi, marroni, aranci, neri, gialli. Ossidazioni di ferro che si staccavano con le mani. Mi apparve subito nella mente una tela e quei pezzi di ruggine, insieme.
La composizione ottenuta è una dimensione in cui mi perdo e mi ritrovo, riflettendo sulla relatività del tempo, l'odore del vuoto, la grandiosità della vita, la porosità di un granello di sabbia. Ognuno di questi aspetti genera consapevolezza di chi sono e riveste la mia personalità come la ruggine il ferro".
Le opere di Filomeni sono dunque caratterizzate da una complessa formula che consente di operare artisticamente creando situazioni cromatiche che non mutano il colore della ruggine, ma quello della tela con effetti d’intensa suggestione.
L’innovativo lavoro dell’artista con le ruggini si divide in due fasi.
La prima consiste nel reperimento del materiale. La ruggine delicatamente staccata dalle strutture ossidate, viene riposta in scatoloni e trasportata in studio. Lì pulita dalla sabbia e disposta su tavoli per distinguerne le forme e le cromie.
Nel frattempo vengono preparati i fondi delle tele o dei vari supporti con colori acrilici o luminescenti, arricchiti dal volume spatolato o dalle graffiature. Una volta asciugati, viene applicato uno strato di colla liquida.
E’ nella seconda fase che l’artista interviene ponendo sulla tela bagnata la ruggine, disponendola secondo suoi schemi o scagliandola con forza al fine di ottenere la rottura dei pezzi. Ogni tessera viene intrisa di colla che asciugandosi aiuterà il materiale a consolidarsi e ad esaltarne le cromie.
Ciascuna opera è numerata in ordine progressivo e contraddistinta con una sigla per distinguerla fra tele, carte, cartoni duri e altri supporti. Ed alla fine nascono “composizioni di ruggine liriche” (Carlesi), attraverso le quali, Lorenzo riflette, non solo su un materiale, noto a tutti come la ruggine, ma anche sull’azione intellettuale che porta l’uno e l’altro verso il sogno artistico.
Breve biografia:
Lorenzo Filomeni nasce a Torino il 28 dicembre 1978. Per motivi di lavoro del padre si trasferisce a Rapallo nel 1982; l’anno successivo torna nel capoluogo piemontese.
A dodici anni si stabilisce a Milano, dove si laurea in giurisprudenza.
Tra le mostre realizzate nel suo giovane iter artistico sono da ricordare:
- nel 2000 una serie di collages presso l’ASA di Milano;
- nel 2002 una collettiva all’Arte Cultura di Milano;
- nel 2004 una esposizione da Bianca Maria Rizzi di via Molino delle Armi a Milano;
- nel 2005 la partecipazione a Nottart, una manifestazione estemporanea organizzata in una villa della Versilia;
- dal novembre 2007 la permanenza alla Galleria Giannone.
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