Roy Paci e Aretuska in concerto GRATUITO a Lido di Camaiore sabato 26 luglio

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Roy Paci e Aretuska, la band ska-jazz di fama internazionale, che propone ritmi caraibici in chiave reggae e che ha scalato tutte le classifiche con la famosissima “Toda joia toda beleza”( Il tormentone dell’estate 2007, a cui ha collaborato anche Manu Chao, e sigla della trasmissione televisiva Zelig Circus) sbarca a Lido di Camaiore sabato 26 luglio.

Il concerto, GRATUITO per tutti, vedrà sul palco più di 20 persone e continuerà fino alle 5 del mattino, chiudendo con stile la prima edizione della Notte Lido Blu. Un evento indimenticabile per tutti coloro che vorranno viverla fino in fondo.


Per conoscere meglio l'autore, indichiamo di seguito la biografia completa:

Roy Paci è nato ad Augusta (Siracusa) nel 1969.
Trombettista, compositore, arrangiatore e cantante, comincia a suonare il pianoforte da piccolissimo e approda alla tromba all’età di 10 anni, quando si unisce alla banda del suo paese.
A 13 anni è già prima tromba ed entra a far parte di alcune big band siciliane di jazz tradizionale, esibendosi nei locali jazz più famosi d’Italia.
A partire dal 1990 intraprende diversi viaggi in Sud America, Canarie e Senegal, continuando a sviluppare le sue influenze musicali.
Tornato in Italia, porta avanti la sua esplorazione, talvolta pionieristica, della musica, cimentandosi in una serie infinita di collaborazioni e di tour in tutta Europa e oltreoceano.

Al momento Roy Paci è coinvolto in progetti musicali, cinematografici e televisivi. Sostiene inoltre varie iniziative benefiche, come le campagne di Amnesty International e Pangea contro la violenza sulle donne, il progetto Emergency per l’assistenza medica ai civili nelle zone di guerra e la superband Rezophonic, che supporta AMREF nella costruzione di pozzi d’acqua per le popolazioni della regione del Kajiado, in Kenya.

LA MUSICA
Dopo le prime esperienze con alcuni gruppi jazz siciliani, Roy Paci va verso direzioni musicali non convenzionali e con il settetto As Sikilli partecipa a importanti festival nazionali e internazionali. Nel 1990 si trasferisce in Sud America dove suona con la Big Band di Stato Argentina, con gruppi di cumbia uruguayana e musica popolar do Brasil, esibendosi al fianco di Selma Reis. A Montevideo forma il T-Rio Blanco con Jorge Accaraz e Angel Varela. Successivamente, fa tappa in Senegal, dove suona con il gruppo di makossa di Papa Matelot Sabow. Rientrato in Italia, fa il suo ingresso nella scena pop alternativa suonando per qualche anno con la formazione ska dei Persiana Jones.
Nel 1994 il suo primo progetto sperimentale, Rosariosa Acme Project, partecipa, unica band italiana, al Jazz Junior Festival di Cracovia, piazzandosi al quarto posto.

Nello stesso anno, con altri musicisti siciliani fonda i Qbeta e incontra uno dei gruppi italiani più importanti dell’epoca, i Mau Mau. Da questa amicizia deriveranno quattro album e la partecipazione ai più importanti festival etnici europei: dal BAM (Spagna) al Paleo (Svizzera), dal Midem (Francia) al Womad di Peter Gabriel (Isole Canarie).

Il fortissimo interesse di Roy Paci per l’arte dell’improvvisazione lo spinge a costituire organici di ricerca sperimentale come il duo Hajjaj, con il contrabbassista Fred Casadei, che sonorizza improvvisando dal vivo vecchi film muti e B-movie. Nello stesso periodo nasce anche il quartetto Taranta, che riesce a contaminare l’avanguardia jazz con le matrici balcanico-kletzmer.
Roy Paci collabora poi con altri artisti in qualità di trombettista e arrangiatore mettendo a disposizione il proprio talento per le produzioni più variegate: dal reggae degli Africa Unite allo ska dei Fratelli di Soledad, dall’etnica di Lou Dalfin al rock-folk de Il Parto Delle Nuvole Pesanti. Insieme ai Mau Mau prende parte al progetto dance Radio Trance.

Ed è sempre con un membro dei Mau Mau, l’amico Fabio Barovero, che Roy Paci dà il via al suo progetto forse più struggente: la Banda Ionica, che raccoglie le marce funebri più popolari del Sud Italia. Un lavoro di accurata ricerca unico nel suo genere che riscuote forti consensi. Il secondo cd “Matri Mia” (2001), che vanta ospiti come Vinicio Capossela, Arthur H, Joe dei La Crus, entra addirittura nella top ten dei migliori dischi di world music europea.

Nel 1998, con i tre membri della band romana Gronge Roy Paci costituisce il suo primo gruppo jazz-core, gli ZU. Il quartetto pubblica due dischi e va in tour in tutta l’Europa.
L’anno seguente Roy incontra Manu Chao, con il quale registra il fortunato “Proxima Estacion… Esperanza” e che accompagnerà in numerose date del trionfale tour mondiale di Radio Bemba: tra queste, anche il concerto svoltosi in occasione del famigerato G8 di Genova. La fratellanza spagnola prosegue con i Macaco, capitanati da Dani El Mono Loco, con i quali Roy incide “Rumbo Submarino”.
Quella che è probabilmente la sua band a oggi più famosa nasce l’anno successivo: Roy Paci & Aretuska, progetto solista in cui Roy si circonda di giovani talenti siciliani. Il primo disco “Baciamo Le Mani” esce nel 2001 come potentissima fusione di rock’n’steady, ska, soul, funk e melodie mediterranee, impreziosita dalle voci di artisti come Bunna degli Africa Unite, Meg dei 99 Posse e Dani dei Macaco. Nel 2003 è proprio Etnagigante, etichetta discografica che Roy ha nel frattempo fondato, a produrre il secondo album “Tuttapposto” (Etnagigante /V2), che spazia tra ritmi calypso, rocksteady, swing e caraibici, canzoni nuove e riarrangiamenti di classici della tradizione siciliana. Di nuovo, collaborazioni di spicco: il grande Tony Scott, Cristina Zavalloni, Grazia Negro, Chicco Montefiori. Altro disco, altro lungo tour nei principali Paesi Europei.

Roy Paci è inarrestabile: i riconoscimenti si moltiplicano, come il prestigioso premio “Carosone” del 2003, e anche le collaborazioni illustri: tra le altre, con gli olandesi The Ex Orchestra e il trio Trionacria.
Nel 2004, la “terza dimensione” musicale di Roy Paci prende vita nel progetto Corleone, un viaggio alla riscoperta del retroterra siciliano attraverso gli occhi e le orecchie del jazz, ma non solo, accompagnato da una formazione di musicisti eccentrici di indiscutibile valore e accomunati dalla voglia di rinnovare suoni e orizzonti. Il risultato è “Wei-Wu-Wei”, primo lavoro al quale partecipa niente meno che Mike Patton.

Il nuovo anno fa capolino e pure il nuovo album di Roy Paci & Aretuska, “Parola D’Onore”, terza parte dell’ideale Trinacria musicale del gruppo. Un album “superreggaestereomambo” che mostra sempre più chiaramente le influenze di tanto girovagare per il globo: tra gli altri apportano suoni e parole Diego Cugia e Seeed. La release è accolta con entusiasmo da critica e pubblico, che affolla le numerose date live in giro per club, piazze e festival. Vale la pena ricordare la prima apparizione di Roy Paci & Aretuska in Inghilterra, al Womad Reading Festival, dove la band suona di fronte a oltre 10.000 persone.
Altri due progetti di assoluto valore prendono le mosse nel 2006: TEZ - Il Terrone, l’Ebreo e Lo Zingaro e Ananga Ranga. Il “Terrone” è ovviamente Roy Paci, l’”Ebreo” è Frank London, eclettico musicista kletzmer, e lo “Zingaro” è Boban Markovic con la sua Orkestar, per questo coinvolgente progetto in cui la tradizione siciliana incontra melodie ebraiche e sonorità balcaniche. Ananga Ranga, nato come evento esclusivo di Lugo Contemporanea e replicato a furor di popolo, mette in musica improvvisata e sperimentata e animazioni visive un classico della letteratura erotica matrimoniale indiana.
Nel frattempo Roy Paci & Aretuska continuano a esibirsi in Italia, Spagna (Sevilla Festival), Ungheria (Sziget Festival) e Belgio (Fiesta Mundial).

Poi, nel giugno 2007, dopo tre album, Roy Paci & Aretuska ultimano “SUONOGLOBAL”, un disco in cui Roy raccoglie quanto seminato negli anni in qualità di trombettista, collaboratore e arrangiatore. “SuoNoGlobal” vanta infatti ben 5 duetti (la trascinante Toda Joia Toda Beleza con Manu Chao, E’ Meglio La Vecchiaia con Erriquez della Bandabardò, Giramundo con Pau dei Negrita, Tango Mambo Jambo con i Cor Veleno, Siente Ammè con Raiz) e addirittura una canzone “a tre”, Mezzogiorno di Fuoco, che vede la partecipazione di due artisti amatissimi in Italia: Caparezza e i Sud Sound System. L’album professa la sua missione fin dal titolo: confondere e mischiare suoni, idiomi, differenti mondi e musicalità. Il suono non ha nazione né religione, è NO Global.
Il singolo “Toda Joia Toda Beleza” diventa la colonna sonora dell’estate e apre a Roy e compagni le porte della grande notorietà.
Il gruppo partecipa quindi come ospite al Festivalbar all’Arena di Verona e parte per un trionfale tour in Italia e all’estero.

Parallelamente, Roy continua a dedicarsi a progetti speciali come Mondo Cane Orchestra, ambizioso omaggio alla canzone italiana degli anni '50 e '60 che ripropone i grandi successi del tempo riarrangiati per voce, complesso, piccolo coro e orchestra, frutto della collaborazione con un personaggio altrettanto eclettico, Mike Patton.
E non dimentica l’amore per le bande e la musica popolare, partecipando in qualità di direttore artistico a svariati eventi promossi da Enti Locali ma anche dal M.E.I. di Faenza (Meeting delle Etichette Indipendenti), e le sonorità contaminate e d’avanguardia, curando la rassegna M. A. O. (Magnolia Avant-garde Organization) che ospita al Circolo Magnolia di Milano le migliori proposte della scena alternativa sperimentale italiana.

Nella sua incredibile carriera, lunga più di 25 anni, Roy Paci ha suonato, scritto, arrangiato, collaborato con artisti italiani come Negrita, Vinicio Capossela, Piero Pelù, Samuele Bersani, Luca Barbarossa, Teresa De Sio, Giorgio Conte, Nicola Arigliano, Cesare Basile, 99 Posse, Bluebeaters, Mau Mau , Subsonica,Frankie HI-NRG Mc, Carlo Actis Dato, e stranieri quali Manu Chao, Eric Mingus,Sean Bergin, Ned Rothemberg, John Edwards, Amy Denio, Han Bennink, Walter Weibous, Flying Luttembachers, New York Ska Jazz Ensemble, Zap Mama, Trilok Gurtu, Tony Levin, Macaco, Gogol Bordello, Mike Patton…

Lo stesso Roy stima di aver preso parte, fino ad oggi, a circa 400 progetti discografici della più svariata natura.

IL TEATRO
Roy Paci ha lavorato anche per la scena teatrale alternativa italiana con lo spettacolo “Poesia e Andalusia”, che è stato rappresentato nei più importanti teatri di avanguardia.
Teatro e musica sperimentale si contaminano anche nel progetto “Scambi Pressoché Telepatici”, scritto da Ivano Fossati e successivamente pubblicato come audiobook da Einaudi.

LA TELEVISIONE
Oltre alle numerosissime partecipazioni ai più disparati show televisivi, Roy Paci è stato ospite fisso del programma “Markette” di Piero Chiambretti ma è soprattutto grazie a “Zelig”, insieme ai suoi Aretuska, che il suo volto e la sua musica sono diventati familiari al grande pubblico. L’edizione del 2007, appena conclusa, è stata la seconda che ha visto protagonisti Roy Paci come Direttore Musicale e i fidi Aretuska come “resident band”. Anche la sigla del programma è stata affidata ai due singoli “Viva La Vida” nel 2005 e “Toda Joia Toda Beleza” nel 2007.
Ricordiamo inoltre la partecipazione di Roy al programma di approfondimento politico “L’Infedele” di Gad Lerner e alla puntata dedicata alla musica siciliana della trasmissione Scalo 76 con Paola Maugeri in onda su Rai Due.

IL CINEMA
Roy Paci ha prestato molte delle sue canzoni alla settima arte. Una delle più popolari è probabilmente l’incredibile cover di “Besame Mucho” incisa per il film “Il Paradiso All’Improvviso” di Leonardo Pieraccioni.
Due brani del disco “Passione” di Banda Ionica entrano a far parte delle musiche del film “La ragazza sul ponte” di Patrice Leconte. Da successo discografico dell’estate a successo al botteghino il passo è breve: “Toda Joia Toda Beleza” viene scelta come colonna sonora del film di Natale di Chiristian De Sica “Natale In Crociera”. Ma la soddisfazione maggiore risale al 2005, quando, grazie alle musiche composte per il film “La Febbre” di Alessandro D’Alatri, Roy Paci vince il prestigioso “Nastro D’Argento” e riceve una nomination come miglior musicista per il David di Donatello. Nello stesso anno Roy vola a New York per interpretare un cameo nel film “La vera leggenda di Tony Vilar”, presentato alla Festa Internazionale del Cinema di Roma.

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