Marocchino con tubercolosi minaccia un suo connazionale di rapirgli il figlio

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Ruba ad un connazionale minacciandolo di rapirgli il figlio. I Carabinieri della Radiomobile lo hanno arrestato per rapina impropria ed estorsione. La storia andava avanti da un bel po' di tempo. I due uomini si conoscevano.

E si frequentavano. Si tratta di due cittadini del Marocco, e quando si è stranieri nello stesso paese, è un fatto normale. Uno dei due è residente da anni nella provincia di Pisa, nell'interland. Ha una sua attività, lavora in proprio come artigiano, ha una sua casa, è sposato ed ha un figlio. Un extracomunitario in regola con tutti i documenti e ben inserito socialmente. L'altro invece vive di espedienti. Da quando almeno si è ammalato e nesuno gli offre più un lavoro onesto.

Tubercolosi la diagnosi fattagli da un medico della Usl. Una malattia contagiosa, che si trasmette per vie aree. Basta uno starnuto. Patologia per la quale il locale nosocomio gli ha prescritto una cura e una serie di appuntamenti, in day hospital. Negli ultimi tempi il marocchino si era trovato in difficoltà e aveva chiesto al connazionale un aiuto economico. Poi però le richieste si sono fatte sempre più assidue. E dalle richieste l'uomo è passato alle minacce, per ottenere. Il minacciato aveva già segnalato la vicenda ai Carabinieri di Pisa. Fino all'epilogo. Nelle prime ore del pomeriggio di due giorni fa, sul viale dei Tigli a Viareggio i due uomini si sono incontrati, forse per caso, o per parlare. L'artigiano lo ha fatto salire sulla sua autovettura. L'altro, minacciandolo, lo ha rapinato di tutti gli ori che aveva addosso.
L'orologio, i braccialetti, un anello e la fede di nozze. Ma quello di cui era riuscito ad accaparrarsi non gli era sembrato sufficiente e con la minaccia di portargli via il figlio ha costretto il connazionale a telefonare a casa per farsi portare dalla moglie altri monili, o comunque oggetti di valore. Impaurito ma lucido l'uomo ha fatto finta di chiamare la moglie, dicendole di venire a Viareggio e portare tutto quello che riusciva a trovare a casa, dagli ori ai denari. " E' un'emergenza", avrebbe detto al telefono. Il numero composto però non era quello della sua abitazione, ma quello del 112. E' stato grazie alla intelligenza e alla prontezza di riflessi dell'operatore della centrale operativa dei Carabinieri di Viareggio se la vicenda ha avuto un lieto fine.

Da un controllo effettuato in pochi istanti contattando la caserma dei carabinieri di Pisa gli uomini dell'arma avevano già chiara la situazione. Una pattuglia della Radiomobile di Viareggio si è precipitata sul viale dei Tigli ed ha rintracciato l'auto con a bordo il rapinato e il rapinatore. Beccato in flagranza di reato, per J.M. Marocchino del 1962, residente a Vergemoli, sono scattate le manette. Arrestato per i reati di rapina impropria ed estorsione,i carabinieri lo hanno accompagnato nell'aula delle udienze usando tutte le precauzioni del caso, facendogli indossare una mascherina alla bocca . Al processo per direttissima il giudice monocratico Gerardo Boragine ha convalidato l'arresto con la misura cautelare in carcere a Pisa. Il difensore di fiducia ha chiesto termini a difesa e il processo è stato rinviato.

Letizia Tassinari

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