La tintarella costa una denuncia e oltre mille euro di multa

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Una turista si sdraia in riva al mare. La striscia di sabbia è riservata ai soccorsi: si può passeggiare, vietato sedersi. Quando arrivano i vigili li

ATTENTI a non sdraiarvi sulla battigia a meno di 5 metri dalla riva. Ma se andate al mare, soprattutto, evitate di dare false generalità ai vigili urbani e opporre resistenza ai pubblici ufficiali. È quello che ha fatto una donna di Monsummano Terme, nel Pistoiese, originaria di Caserta, P. P., venuta a Viareggio per passare un giorno al sole. Una breve vacanza che le è costata una denuncia per false generalità e resistenza e un verbale da 1.032 euro per l’occupazione della striscia di sabbia riservata ai soccorsi, sulla quale i bagnanti possono passeggiare, ma non stendere l’asciugamano per prendere il sole.

L’EPISODIO è accaduto al Bagno Flora, il primo stabilimento della Passeggiata, che confina col molo o, per la precisione, con la sottile striscia di spiaggia libera tra l’inizio del molo e, appunto, la concessione demaniale. Questo fazzoletto di rena si riempie spesso di bagnanti e, quando c’è folla, molti debordano sul territorio del Flora. È accaduto così che a decine, senza pagare l’ombrellone, sono finiti sulla battigia dello stabilimento e si sono sdraiati proprio davanti al patino di salvataggio, creando problemi al bagnino e fastidi alla clientela dello stabilimento.

ED ECCO come il maggiore Vasco Comaschi della polizia municipale ha ricostruito l’accaduto: «Il bagnino, non riuscendo a fare alzare queste persone, ha chiesto l’intervento di una pattuglia di vigili urbani. Gli agenti sono arrivati e hanno spiegato che cosa prevede il Codice di navigazione. Si sono spostati tutti tranne questa signora di Monsummano, che oltre tutto bloccava l’eventuale discesa in mare del patino di salvataggio. La signora ha reagito alzando i toni e ai vigili non è rimasto che chiederle le generalità. Purtroppo la turista ha dato un nome falso, infatti poco dopo la cosa è venuta a galla e a quel punto ai vigili non è rimasto che indagarla per avere fornito false generalità, il che è reato penale. La diatriba è andata avanti anche al comando di polizia municipale e così alla fine è stato contestato anche il reato di resistenza, e abbiamo elevato il verbale amministrativo ai sensi dell’articolo 1164 del Codice della navigazione. Del resto, perché la signora ha reagito a quel modo, mentre altre decine di bagnanti hanno diligentemente ottemperato alle richieste dei vigili urbani?».
A sentire la polizia municipale di Viareggio, dunque, al Bagno Flora sarebbe stata recitata una vera e propria sceneggiata.

QUALCOSA di simile accadde anni fa alla Terrazza della Repubblica, sul tratto Nord dell’arenile, dove un imprenditore pratese che pretendeva di stare sdraiato sulla battigia fu multato dalla Capitaneria di porto. Del resto, dura lex sed lex: da quando esiste la Repubblica, e anche prima, i primi 5 metri di spiaggia dalla riva del mare sono destinati al passeggio e allo stazionamento dei mezzi di soccorso. «È vero che la legge consente il libero accesso al mare ovunque — osserva un anziano imprenditore turistico —, ma non certo l’occupazione delle spiagge gestite in concessione. Uno può attraversare uno stabilimento balneare, ma non fermarvisi gratuitamente». Resta il problema che a Viareggio quasi tutto l’arenile è in concessione e non ci sono spiagge libere. La più vicina, tra la Darsena e Torre del Lago, dista quasi 3 chilometri dalla stazione. Così le strisce ai confini dell’arenile di Ponente sono sempre prese d’assalto, e spesso si creano litigi tra bagnini e bagnanti «abusivi».


Fonte : Quotidiano.net
Articolo scritto da Beppe Nelli

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