Simoni attacca Milziade Caprili in merito alle contestazioni relative all’incontro del Caffè della Versiliana dedicato a Giorgio Almirante
Attualità mercoledì 20 agosto 2008 0In merito alle contestazioni da parte di un gruppo di rappresentanti della sinistra radicale formata dalle sigle Prc, Pdci, Pcl e Movimenti antagonisti relative all’incontro del Caffè della Versiliana dedicato a Giorgio Almirante, il Presidente della Fondazione La Versiliana, Massimiliano Simoni afferma:
“Trovo molto disdicevole che a distanza di 20 anni dalla morte di un leader politico, come era sicuramente Giorgio Almirante, non se ne possa parlare con serenità e tranquillità. Io penso che una persona che si è seduta sui banche del Parlamento per quasi un quarantennio perché democraticamente eletto, a maggior ragione credo che a 20 anni dalla sua morte se ne possa parlare con serenità. Almirante è un personaggio che con la sua moderazione ha traghettato la destra storica del Mis in una destra democratica ed europeista che oggi si chiama Alleanza Nazionale.
Onestamente pensavo che sarebbe stato un incontro sereno e tranquillo; sono preoccupato perché certi falsi profeti, e mi riferisco all’ex Vice Presidente del Senato, Milziade Caprili, forse prima di aprire bocca e criticare dovrebbero accendere il cervello e pensare che quando si da un messaggio può essere recepito in maniera distorta da personaggi che, o per la giovane età o per la non capacità di senso critico, possano fare delle sciocchezza pagando anche in prima persona. E questo può accadere al di la dell’appartenenza politica a destra o a sinistra. Credo che il compito di un leader politico, che sia provinciale, regionale o nazionale, sia quello di invitare alla moderazione, alla pacatezza e al confronto dialettico perché questo è quello che ci chiedono i cittadini. Il Caffè oggi ha parlato di Almirante, come non abbiamo mai avuto problemi a parlare, nelle precedenti edizioni, di altri personaggi legati al mondo della sinistra, e non avrei un domani problemi a fare un qualsiasi incontro che parli di un personaggio del nostro ‘900. E’ un fatto che mi lascia sbalordito. Si parla di una deriva giovanile ma forse la deriva è più senile perché i falsi profeti, alla fine, non sono i ragazzi di 18-19 anni che potrebbero anche non conoscere Almirante o Che Guevara. Invito tutti ad un’attenta moderazione e riflessione perché abbiamo un compito che è quello di educare i giovani alla tolleranza e al rispetto degli altri”.
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