Sopralluogo del sindaco nei terreni del parco della Versiliana dove a breve prenderà forma il ‘progetto Serre’ per l’inclusione lavorativa di soggetti esclusi dal mercato occupazionale
Attualità mercoledì 27 agosto 2008 0Il recupero della marginalità attraverso il lavoro nelle serre. E’ questo l’obiettivo del ‘progetto Serre’ che a breve prenderà forma in alcuni terreni del parco della Versiliana (una superficie di quasi 11mila metri quadrati) dove si trovano capannoni di ex serre da tempo dimesse che saranno destinate ad attività sociali.
Stamani il sindaco Massimo Mallegni, l’assessore al sociale Daniele Spina, il capo di gabinetto del sindaco Adamo Bernardi oltre a dirigenti e funzionari hanno fatto un sopralluogo sul posto dove il 1° agosto sono iniziate, da parte di una cooperativa, le operazioni di ripulitura dell’area. Ancora dovranno essere rimossi materiali edili, rifiuti di plastica e ferro oltre a legname: tutto è stato catalogato per una più rapida bonifica del terreno. Presente al sopralluogo anche Roberto Nardini, responsabile dell’associazione di volontariato Gruppo Sims. Infatti, non appena la porzione di parco verrà bonificata, sarà ufficialmente sottoscritta la convenzione con cui l’amministrazione comunale concederà l’uso al Sims allo scopo di favorire l’inclusione lavorativa di soggetti esclusi dal mercato occupazionale.
Il ‘progetto serre’ oltre ad includere con gradualità quei soggetti che hanno ottenuto un buon risultato con l’esperienza del new opportunity (per chi ha beneficiato dell’indulto) andrà ad offrire un’opportunità lavorativa anche ad altre persone segnalate dai servizi sociali.
“Si tratta della prima sperimentazione di questo tipo in Versilia ma non solo _ spiega il sindaco Massimo Mallegni _ e sarà un modulo auto finanziato: infatti la produzione florovivaistica, nelle forme che poi saranno stabilite, sarà utile a sostenere questa nuova attività che permetterà al contempo di evitare le condizioni di degrado delle strutture”.
Attraverso un’adeguata formazione, i soggetti ammessi apprenderanno la capacità di organizzare, impiantare e gestire una coltura agricola a basso impatto ambientale in serra e in campo aperto, utilizzando conoscenze di fitopatologia, coltivazione e modalità di raccolta e conservazione dei prodotti.
“Organizzando questa sorta di “attività d’impresa” _ illustra l’assessore al sociale Daniele Spina _ verrà perseguito l’obiettivo di qualificazione morale, culturale, professionale e materiale di persone portatrici di difficoltà o comunque svantaggiate, dalle donne in difficoltà, ai cittadini immigrati, ai detenuti ed ex-detenuti, alle famiglie in condizioni di povertà e, al contempo, il loro inserimento sociale e lavorativo, attraverso l’utilizzo e la stabile organizzazione dei soci lavoratori che, a qualsiasi titolo e nelle diverse forme, partecipano alle attività della associazione. In base alla tipologia del disagio verrà programmato l’inserimento di ogni persona secondo un percorso differenziato e ognuno verrà seguito da un operatore che lo affiancherà durante l’attività lavorativa. La creazione di un modulo polifunzionale di intervento coordinato con i servizi sociali del Comune _ conclude _ sarà in grado di offrire agli individui in stato di temporanea emarginazione un’occasione concreta per ricominciare con un lavoro in modo tale da innescare il ciclo virtuoso della risocializzazione ”.
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