La perla della Versilia espugnata dai nuovi zar di Mosca. Hanno comprato le ville più belle. Terreni. Hotel. Ora puntano al business: bagni e discoteche
Attualità giovedì 28 agosto 2008 0Da Mosca si sono portati perfino l'istruttore di tennis. Così anche Yevgeny Aleksandrovich Kafelnikov, 34 anni, è finito a Forte dei Marmi. Certo, Kafelnikov non è il maestro di racchetta che ciascuno di noi si può permettere. È stato numero cinque al mondo: a 21 anni ha incrinato la carriera del numero uno Andre Agassi agli Open di Francia, ha vinto sei Grandi Slam, una coppa Davis e otto anni fa la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Sydney.
In questi giorni d'agosto lo vedevi uscire dai campi in terra battuta a due isolati dal mare, il sorriso sottile di sempre, le scarpe di tela impolverate di rosso, i capelli biondi sudati come durante i suoi match in tv. E due bambini al seguito, i suoi clienti, se così si possono chiamare i figli del nono uomo più ricco del pianeta e il primo in Russia. Il loro papà, Oleg Deripaska, 40 anni, a capo di un impero che va dall'alluminio all'aviazione, non è uno che bada agli spiccioli. Ha ingaggiato Kafelnikov per tutta l'estate, gli ha preso in affitto una villa da cento e passa mila euro al mese vicino alla sua e gli ha affidato le passioni sportive dei suoi bimbi e di tutta la famiglia.
Questo e altro va in scena ogni giorno a Forte dei Marmi, provincia di Mosca e dintorni. Altro che storica Capannina e i duetti dal vivo del boss del Milan Adriano Galliani, salito sul palco la sera dell'8 agosto con Jerry Calà. Il vero spettacolo del capitalismo mondiale è tra i viali silenziosi della pineta, le ville della borghesia italiana che non ha più eredi e le Rolls Royce e le Bentley targate Russia con i vetri oscurati che blindano e nascondono i volti del nuovo ordine futuro. Oleg Deripaska, Roman Abramovich numero 15 tra i più ricchi al mondo, il presidente della regione di Mosca ed ex comandante in Afghanistan Boris Gromov, l'importatore di yacht di lusso e Aston Martin Andrey Boyko, i più riservati Vadim Fedotov e Sergey Pronin, la famiglia del presidente Boris Eltsin e tanti altri, tra cui un produttore di vodka e il proprietario di una catena di casinò.
Grandi zar dell'economia e piccoli imprenditori, vip della politica e prestanome in odor di malaffare. A parte due ristoranti famosi, il Bistrot e da Lorenzo, e qualche spiaggia di lusso, non amano farsi vedere in giro nei locali. Loro, un po' per sport, un po' per affari, i locali semmai li comprano. È l'esercito con cui la Russia sta conquistando il salotto della Versilia. Niente carri armati. Qui valgono le regole del libero mercato, che più libero non si può. E l'invasione è inarrestabile. Un valzer di soldi e compravendite da capogiro su cui la compagnia di Viareggio della Guardia di finanza ha cominciato a indagare.
Hanno già comprato qualche decina di ville, terreni e il Principe, un albergo in ristrutturazione in centro. Ora puntano sui bagni e le discoteche. Alcune società russe con uffici offshore hanno presentato offerte fino a due-tre milioni di euro per acquisire la gestione di pezzi di costa a Marina di Pietrasanta, a Sud. E appena più a Nord, ai Ronchi di Marina di Massa, è finita in mano russa una delle spiagge dove ancora sopravvivono tamerici e dune di sabbia. Prezzo pagato per la concessione su suolo demaniale, si dice, un milione e mezzo di euro. E un progetto già pronto. Addio bagni a conduzione familiare, con il pedalò sul bagnasciuga e il fritto di calamari sotto la veranda a pranzo. Gli imprenditori che hanno comprato la gestione, due businessmen di Mosca di 42 e 37 anni, puntano ai connazionali con i bigliettoni da 500 euro in tasca. Il modello è il Twiga del quartetto Flavio Briatore, Paolo Brosio, Marcello Lippi e Daniela Santanché, dove quest'anno i russi che fanno merenda a ostriche e champagne occupano oltre un quinto dei posti in spiaggia. Oppure i bagni storici di Forte dove un giorno solo su una sdraio costa fino a 500 euro e una stagione con cabina può arrivare a ventimila. I due imprenditori di Mosca aggiungeranno un solo particolare: l'immancabile sauna. Così, nascosto sotto le dune, verrà costruito un centro termale.
Fabrizio Gatti
Espresso
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