Tutto esaurito al Politeama per la prima del film "Puccini e la Fanciulla". La "Ricordi" chiede lo stop del fim per i diritti
Cultura sabato 27 settembre 2008 6Il film presentato dal regista Paolo Benvenuti come un film sulla sventura di Doria Manfredi e non sul maestro Puccini ha avuto un grandissimo successo nella prima viareggina al Politeama, dopo il successo di Venezia.
Tutto esaurito e si pensa già a come riproporre il film a tutti coloro che non sono riusciti ad acquistare il biglietto.
Problemi però per il regista Benvenuti che ha ricevuto una raccomandata dalla società "Ricordi" arrivata proprio giovedi mattina nella quale si ingiungeva di non proiettare il film per una questione di diritti legati alle musiche.
La Ricordi pretende 90.000 euro per l'utilizzo delle musiche nel film e chiede di far uscire il film solamente nel 2009,concluso l'anno pucciniano.
Benvenuti sottolinea che nel film è stata utilizzata NON la partitura orginale della Fanciulla del West ma un adattamento per pianoforte realizzato nel 1912 da Carlo Carignani.
Per questo motivio - continua Benvenuti - i diritti della Fanciulla andranno in scadenza nel 2024 mentre la partitura di Carignani (deceduto nel 1919) è già di pubblico dominio
TRAMA
Torre del Lago, 1909. Doria Manfredi è una giovane donna impiegata come cameriera presso la villa di Giacomo Puccini. Benvoluta dal Maestro e dalla moglie Elvira, Doria divide la sua vita tra la Villa e la sua umile dimora, sospesa sul lago di Massaciuccoli. Impegnata a rinfrescare le stanze, Doria scopre la liaison tra Fosca e Guelfo Civinini, il giovane librettista di Puccini. La figliastra di Puccini, preoccupata per la sua reputazione, è decisa a rendere inoffensiva Doria. Colto un ammiccamento di intesa tra la fanciulla e Puccini, Fosca provoca la madre rivelandole i suoi sospetti. Convinta di aver visto il proprio marito corteggiare Doria sulle rive del lago, Elvira la allontana dalla Villa, umiliandola pubblicamente. Segregata nella propria camera, calunniata e screditata, morirà di inedia (e chinino) come l'eroine dei melodrammi pucciniani.
Trascurato dalla grande distribuzione nazionale, il cinema di Paolo Benvenuti compie ancora una volta il miracolo di ridare vita a personaggi "perduti" ed esistenti nelle carte antiche (Gostanza da Libbiano) o dentro un carteggio conservato in una valigia e lontano un secolo (Puccini e la fanciulla). Passando da un soggetto "debole" all'altro, in un percorso attraverso il tempo storico (il traditore del Bacio di Giuda, i ladri ebrei del Confortorio, il brigante maremmano di Tiburzi, la levatrice "eretica" di Libbiano e il bandito Giuliano di Segreti di Stato), Benvenuti approda sulle rive del lago di Massaciuccoli.
Tra le canne, le palafitte e gli "chalet" sospesi sull'acqua dolce, dipinti direttamente sul posto dai macchiaioli toscani, il regista scopre e porta alla luce la breve vita di Doria Manfredi e quella di Giulia, cugina della "fanciulla" e dispensatrice gioiosa di vino e amore. Vite che "lambirano" la vita di Puccini e che ispirarono la sua produzione melodrammatica. Mentre Doria, spinta da accuse infamanti, cercava la morte, Puccini componeva la "Fanciulla del West", dramma d'amore e di redenzione morale sullo sfondo del Golden West. Minnie, la fanciulla che accenderà la rivalità tra lo sceriffo Rance e lo straniero Johnson nell'opera lirica in tre atti, incarna tutte le donne sfiorate, incontrate, vagheggiate e amate da Puccini. Per questa ragione Minnie è insieme amica, sorella, madre e oggetto d'amore per i minatori avventori del saloon "Polka".
Cogliendo appieno il credo irrinunciabile del Maestro (la grande passione e l'impossibilità di fuggirla), Benvenuti ricostruisce l'ambiente storico in cui si consumò il dramma di Doria attraverso inquadrature di smagliante bellezza. Lavorando sulla sottrazione e sullo smantellamento di tutti gli orpelli attoriali, il regista raggiunge la figura (Doria) nascosta dentro la massa informe dei documenti indagati. Ritrova in questo modo l'essenza del cinema: quella di un'ombra che si muove su una parete bianca. Sul volto amabile e garbato di Riccardo Joshua Moretti, Benvenuti riconosce e rintraccia la storia dell'individuo e la storia della società novecentesca. Perché è nella Storia e nel passato che il regista toscano cerca il presente e trova l'attualità dell'inattuale.
6 commenti
Effettivamente il film era parecchio brutto. Non le immagini per carità ma il suo svolgimento. A parte il fatto che, se il lungometraggio lo vuoi far muto lo fai totalmente così (alcune forzature ed alcuni parlati sottovoce erano veramente grotteschi) poi non si può fare un film così lento e senza ritmo. Mi domando come abbia fatto ad avere i finanziamenti quando tanti bravi giovani devono restare al palo. Oltretutto, a conferma dei soldi sprecati, come mai non è nemmeno uscito nei cinema? Nessuna casa se lo vuole aggiucare per proporlo ai vari cinema? Non mi stupisce...
Cara Rossella, io mi sono documentato ma sono spiacente di doverti contraddire. Francamente anche a me il film non è affatto piaciuto. A tratti, come detto da altri, era addirittura imbarazzante da tanto che non si poteva guardare. Cos'è fai parte dello staff dai dell'ignorante alla gente che non gli è piaciuto e lo difendi con tale accanimento?
vorrei rispondere a coloro che hanno scritto solo commenti negativi sulla fanciulla del lago, se si fossero documentati prima di andare a vedere il film avrebbero risparmiato tempo e denaro e avrebbero evitato di palesare la loro ignoranza, a me è piaciuto e dopo aver letto la trama non mi aspettavo niente di più di quello che si è visto.
Passi che era veramente osceno, ma chi mi rende l'ora e mezza di vita persa per guardarlo?
Devo far causa alla produzione?
Hai ragione. Il film non si poteva proprio guardare. E non credo che sia una cosa pensata solo da me. Basta vedere come ha reagito la gente appena sono partiti i titoli di coda!
Tutti zitti!!
Hanno applaudito solo ed esclusivamente quando sono finiti tutti i titoli di coda ed è partito un applauso. Se non c'era il regista in sala, e se la sala non era piena di gente dell'Ufficio Cultura, della scuola di Cinema e della Produzione, col cavolo che li seguiva qualcuno!
E' una vergogna!
Il film è inguardabile. E' veramente penoso. Lentissimo, scene inverosimili (i cacciatori che camminano in fila indiana, cene incredibilmente silenti, Puccini che quando la moglie le tira in faccia stizzita lo scialle, lui risponde toccandosi la tempia...una cosa proprio credibile via..)L'episodio di quando Puccini va a caccia con l'anatra morta che viene gettata da un lato poi....è una cosa degna di un Razzie Awards! Se pensiamo poi che il film, visto che è stato fatto solo coi contributi statali e regionali, lo abbiamo pagato noi sarebbe da prendere a schiaffi il regista