Verifica della Capitaneria di Porto contro la pesca di frodo del novellame di anguille "cee"
Attualità venerdì 23 gennaio 2009 0Sequestrate undici nasse per le "cee". La Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Viareggio è stata impegnata due giorni fà in una operazione di indagine contro la pesca di frodo, effettuata sulla base delle direttive adottate dalla Direzione Marittima della Toscana di prevenzione, vigilanza e controllo della filiera della pesca.
L'azione mirata dei militari è stata quella della verifica contro la pesca di frodo in mare, e anche in ambito portuale. Con un occhio particolare al canale Burlamacca dove, particolarmente in questo periodo dell'anno, la pesca di frodo del novellame di anguille, chiamate dai viareggini le "cee", è usuale.
Del prodotto, molto ricercato e costoso, è vietata la pesca. I diversi controlli effettuati nella serata di mercoledì hanno consentito di accertare l'immersione nelle acque del canale di ben undici attrezzi da pesca artigianali, le nasse, armati con rete a maglie molto fitte, e assicurati al ciglio delle banchine con piccole cime. I marinai della Capitaneria, che hanno provveduto a liberare le anguille, circa un centinaio, e a ributtarle in mare, hanno poi posto sotto sequestro le nasse e formulare una denuncia, per il momento contro ignoti, alla Procura della Repubblica di Lucca, per la violazione alle norme in materia di pesca.
La pesca della specie è punibile con l'arresto fino ad un anno o come l'ammenda da 516 a 3,098 euro, oltre alle sanzioni accessorie ed alla confisca degli attrezzi e del pescato, se trovato morto. " I controlli proseguono a tappeto – avverte il comandante Fabrizio Ratto Vaquer. Questo, indipendentemente dalle condizioni meteo marine favorevoli che, con il mare mosso dei giorni scorsi, hanno favorito la risalita del novellame.
Letizia Tassinari
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