Lunedì 9 marzo, la bellissima Vanessa Gravina e Edoardo Siravo all'Olivo di Camaiore

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"LA SIGNORINA GIULIA" di AUGUST STRINDBERG.
Regia ARMANDO PUGLIESE

Per informazioni e prevendita Versilia Vacanze - Lido di Camaiore, Lungomare Europa, 188 - Tel. 0584 619479. Orario biglietteria: tutti i giorni (tranne il sabato pomeriggio, la domenica ed il lunedi mattina) dalle ore 10,30 alle 12,30 e dalle ore 16,00 alle 19,00.

Dopo il tutto esaurito di "Scherzi" con Zuzzurro & Gaspare, ancora uno spettacolo di richiamo all'Olivo per la stagione di prosa organizzata dalla Fondazione Città di Camaiore.

Il dramma si concentra sulla contessina Giulia che nella notte di San Giovanni - mentre il Conte è assente e il popolo si dà alla pazza gioia -invita il servo Jean a ballare con lei. Ella è provocante, un po’ seduttrice e un po’ sedotta.

Jean pensa di approfittare della padroncina, ora diventata sua amante, per realizzare il suo sogno di diventare proprietario di un albergo di lusso. Così spinge Giulia a rubare la cassaforte del padre e a fuggire. Questo è il preludio alla tragedia imminente. Il conte è tornato, Jean rientra nei suoi panni di servo e Giulia, senza più volontà, obbedendo ad un suggerimento di Jean prende il rasoio dalla sue mani ed esce, per non tornare più. La signorina Giulia, discendente dalla nobiltà guerriera, cade, e caduta non può sopravvivere, portando innato il senso dell’onore; è tragica pur senza grandezza.

Il servo Jean si eleva in quanto seduttore della padroncina, e come servo non ha rimorsi. L’unico impulso che lo spinge è quello di ascendere socialmente; i mezzi e le occasioni non contano. E’ ignobile, ma, proprio perché tale, il più forte. Il soggetto di questo dramma è preso dalla vita, da una vicenda che l’autore aveva sentito raccontare e che l’aveva colpito particolarmente tanto da pensare che sarebbe stato molto adatto ad essere ridotto in tragedia, poiché si resta profondamente impressionati quando si assiste al naufragio di un essere che precedentemente era stato favorito dalla sorte. Impressiona anche di più assistere all’estinzione di una stirpe. Se non che, anzitutto, il male, in senso assoluto, non esiste, perché se una stirpe volge al tramonto, ciò rappresenta una fortuna per un’altra stirpe che riesce a salire sull’orizzonte. Ma l’alterna vicenda delle ascese e discese costituisce una delle migliori attrattive della vita, giacché la felicità consiste solamente nel confronto.

La signorina Giulia diviene così la rappresentazione della lotta cinica e spietata dei sessi, ma anche di due classi sociali: l’aristocrazia, esausta, destinata a soccombere proprio per la raffinatezza della propria sensibilità, e la classe dei paria, rozza e vile, ma carica di energia vitale e pronta a tutto per impossessarsi del potere.

L’allestimento dello spettacolo è affidato alla sapiente regia di Armando Pugliese, e vede come protagonista, nel ruolo della signorina Giulia, una intensa Vanessa Gravina e un incisivo Edoardo Siravo nel ruolo di Jean.

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