Condannato al pagamento di un'ammenda l'uomo che nel 2005 molestò tramite sms un ragazzo con cui aveva avuto una breve relazione
Cronaca lunedì 9 novembre 2009 0E' finita con una sentenza di condanna al solo pagamento di un'ammenda di centocinquanta euro una storia di molestie sessuali a mezzo del cellulare.
Il Pm aveva chiesto due mesi, ma l' imputato, G.M., contumace e difeso dall'avvocatessa Marisa Gargiulo, ha potuto beneficiare dell'indulto.
“Chi sbaglia paga”, ha risposto in aula la parte offesa alla domanda di rito del giudice monocratico se intendesse, prima di aprire il dibattimento, rimettere la querela.
Un processo forse “imbarazzante”, anche per lo stesso Pubblico Ministero che durante l'udienza ha dovuto porre al ragazzo numerose domande per ricostruire tutta la vicenda che nel 2005 lo aveva costretto a rivolgersi alla caserma dei Carabinieri per presentare una denuncia.
I due, nel febbraio, si erano frequentati per due settimane: “una breve conoscenza affettuosa”, alla quale però aveva fatto seguito “un lungo periodo da incubo”, durato qualche mese, e finito solo con la presentazione della querela.
“Mi mandava foto, via MMS, di particolari intimi del mio ex, con il quale ho avuto una storia di due anni”. E alla foto il molestatore aggiungeva frasi ammiccanto, “Lo riconosci? Chi è?”. Due, anche quattro volte al giorno.
Poi erano iniziati anche i danneggiamenti, con scritte sul muro e la porta di casa, una bella viareggina in pieno centro. Ma se il mittente delle molestie sessuali a mezzo cellulare era certo, dell'imbrattatore nessuna prova.
Il pubblico ministero, ieri, aveva chiesto la condanna a due mesi. Grazie all'indulto l'imputato se l'è cavata con la sola pena pecuniaria.
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