Scambio reciproco di querele tra paziente e medico: alla sbarra entrambi per lesioni

Cronaca giovedì 12 novembre 2009 0

Il tentativo di conciliazione alla prima udienza davanti al Giudice di Pace è andato fallito.

Una donna e un uomo, entrambe imputate e a sua volta parti offese, rappresentati dai rispettivi legali, avvocati Gianluca Pajatto e Cosimo Zei, hanno invece depositato la propria costituzione di parte civile, chiedendo entrambi il risarcimento dei danni subiti. Materiali e morali.

La donna, una cubana di trentacinque anni, M.G.B., intorno alla mezzanotte del 28 maggio del 2006, in preda a forti dolori all'addome, era stata portata in ambulanza al Pronto Soccorso del “Versilia”. Il medico a bordo le aveva immediatamente iniettato un antidolorifico, ma una volta arrivata in ospedale , forse per una reazione al farmaco, la donna si era agitata.

Visto che l'infermiere di turno non riusciva a calmarla era poi intervenuto un medico, che a quanto denunciato dalla donna l'avrebbe picchiata e presa a ceffoni. Il compagno della donna, che era nel frattempo arrivato, sentendola gridare era entrato nella stanza trovandola distesa su un lettino con un ematoma all'occhio e varie contusioni sulle braccia, refertate il giorno seguente all'ospedale di Massa.

Di diverso avviso la versione del medico, L.D.T., che nella sua querela nei confronti della paziente, con tanto di otto testimoni, ha denunciato la donna accusandola di aver preso a calci e sputi tutti e di essersi tolta l'agocanula dalla vena e aver imbrattato del suo sangue non solo il pavimento e i muri, ma anche gli stessi operatori sanitari.

Per la fase istruttoria di audizione dei testi, delle parte offese e degli imputati il processo è stato rinviato all'udienza del 12 maggio del prossimo anno.

Letizia Tassinari.

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