"Sei sporca di farina", e la palpeggia. Arrestato dai carabinieri per violenza sessuale

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Aveva “palpeggiato” ripetutamene una ragazza, poco più che ventenne, e i carabinieri lo hanno arrestato.

Forse A.B., un trentanovenne di Stazzema, non sapeva della nuova normativa in vigore: anche un innocente abbraccio, accompagnato però da una toccatina di certe parti del corpo, è considerato vera e propria violenza sessuale.

Ergo reato, previsto dall'articolo 609 bis del codice penale, e punito con la reclusione da un minimo di cinque ad un massimo di dieci anni. Vittima delle attenzioni particolari da parte del quasi quarantenne una commessa di una pizzeria in pieno centro a Seravezza.

“Sei sporca di farina”, sarebbe stata la scusa più ricorrente, e con una carezza, forse un po' troppo “maliziosa”, l'avventore, più volte, l'aveva ripulita: quando sul seno, quando sul fondo schiena. Il cliente ha sempre ragione, in questo caso, però, di sottostare a certe avances non era proprio il caso.

Ma alle richieste di farla finita, sempre educate e garbate, da parte della ragazza, A.B. pareva proprio non voler dare ascolto. “Se mi dai dieci euro, o un pezzo di pizza, smetto e me ne vado – gli avrebbe spesso risposto l'uomo, e il giorno dopo ricominciava “la toccata”. Una storia, questa, durata anche troppo, da maggio a ottobre, fino a quando il molestatore, forse in preda a raptus, è entrato nel locale urlando ai clienti seduti ai tavoli a consumare il pranzo “uscite tutti”.

E' stato in quell'occasione che la ragazza si è davvero spaventata, e giusto il tempo di mandare un messaggino di SOS al fidanzato, i carabinieri della vicina stazione, diretti dal maresciallo Pino Pigliacelli, sono arrivati in una frazione di secondo, ammanettandolo.

Trovato il coraggio di raccontare tutto ai militari dell'Arma, e di denunciare l'uomo per violenza sessuale, per A.B., difeso dall'avvocato Nicola Moriconi, si sono aperte le porte del carcere, prima a San Giorgio, poi a Sollicciano.

Ora, da qualche giorno, il violentatore si trova agli arresti domiciliari, in attesa del processo fissato per il 15 gennaio al Tribunale Collegiale di Lucca. Il gip lucchese, Marcella Spadaricci, ha infatti disposto il suo rinvio a giudizio.

Letizia Tassinari.

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