Al Comunale di Pietrasanta parte la stagione teatrale con la tragedia "Edipo Re"
Cultura lunedì 22 novembre 2010 1Questa sera su il sipario alle ore 21.15 al Teatro Comunale di Pietrasanta. L'apertura della grande drammaturgia sarà affidata ad un colosso della scena italiana, Franco Branciaroli e ad uno dei classici più amati dal pubblico, l’Edipo Re di Sofocle. A legare l’interpretazione al testo la regia del sapiente Antonio Calenda che in questa particolarissima rilettura ha esplorato le ombre e l’ignoto della psiche di Edipo fino ai temi cardine che ripercorrono uno dei testi fondamentali della cultura occidentale come l’incesto, il parricidio e il senso di colpa.
Una stagione d’autore, quella promossa dalla Fondazione La Versiliana, con otto spettacoli di altissima qualità – campagna abbonamenti aperta sino a sabato 20 novembre – dove troviamo, condensati insieme in un cartellone riccgissimo di stelle del teatro, la prima nazionale de “I pugni in tasca” di Mario Bellocchio con Ambra Angiolini e Piergiorgio Bellocchio, ed interpreti del calibro di Carlo Cecchi con “Sogno di una notte d’estate”; Glauco Mauri e Roberto Sturno con “L’Inganno”; Elisabetta Pozzi con “Tutto su mia madre”; Elena Ghiaurov diretta dal Maestro Luca Ronconi con “I beati anni del castigo” e Giuliana Lojodice con “Le conversazioni di Anna K.”.
Il progetto dello spettacolo infatti si basa su una rilettura dell’originale sofocleo (scritto probabilmente nel 430 a.C.) integrato dai sunti teorici di diversi studiosi e in particolare di Sigmund Freud e di René Girard. Lo spettacolo – firmato dallo Stabile regionale con il Teatro de Gli Incamminati e il Teatro di Messina – si basa infatti, su una rilettura dell’originale sofocleo alla luce dei sunti di Freud e René Girard.
Della tragedia sofoclea è lo stesso regista a parlarne: “In un mondo smarrito, minaccioso, delle cui ombre sentiamo l’incombere – commenta Calenda – è stato emblematico rielaborare il percorso dal buio verso la chiarezza compiuto da Edipo: un percorso nella coscienza che allo stesso tempo è individuale, di intima analisi, collettivo. Ed è stato importante poterlo condividere assieme ad un artista consapevole come Franco Branciaroli, con il quale abbiamo affrontato recentemente l’indagine di un altro problematico personaggio, il Galileo di Brecht. In questo “Edipo Re”, abbiamo voluto tratteggiare il protagonista evocando echi di teoremi freudiani, un viaggio fra le ombre e l’ignoto della psiche: perciò nella nostra visione, in Edipo si condensano, quasi come in momenti di trance, più personaggi della tragedia – Edipo, Tiresia, Giocasta – a dimostrare che nella sua carne si convogliano tutte le radici della colpa. Le radici dell’incesto, del parricidio: canoni del senso di colpa che segnano la civiltà occidentale, su cui si è lavorato soprattutto nel Novecento, da Freud a Lacan, attraverso Guattari, Deleuze, per arrivare a René Girard un filosofo contemporaneo che ha donato forti induzioni alla nostra interpretazione”.
1 commento
Io stasera ci andrò!!!!! da non perdere!