Caso Quinci: il medico legale si reca sulla scena del crimine. Gli avvocati del colpevole cercheranno di dimostrare la semi infermità mentale.

Attualità 3

All'indomani dell'autopsia sul corpo di Rajmonda Zefi, morta la mattina del 31 dicembre, il medico legale Stefano Pierotti si è recato ieri mattina sulla scena del crimine.

Secondo l' anatomopatologo incaricato dalla Procura di Lucca di eseguire l'esame autoptico sul corpo di della giovane donna non sarebbe da escludere che le ferite trovate sulla testa della 30enne possano essere state provocate da pugni.

E' questo uno degli elementi emersi dall'autopsia eseguita all'Ospedale Unico “Versilia” due giorni fa sul corpo di Rajmonda ritrovato dai militari dell'Arma in una scarpata sulle Alpi Apuane nel comune di Stazzema, dopo la confessione resa in caserma la notte di venerdì dal marito Francesco Antonio Quinci, in carcere a San Giorgio e accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La donna è morta nella casa della coppia, in via Matteotti a Stiava e sul collo sono state trovate le ferite causate da ''manovre costrittive'' – è stata cioè strozzata a mani nude. Il suo decesso, secondo quanto riferito dal medico legale della Procura, e alla stessa conclusione sono arrivati anche i periti di parte dottor Alessandro Grazzini per la difesa e dottor Giorgio Puntoni per la parte civile, potrebbe essere stato causato da asfissia.

Non è però ancora escluso che le ferite alla testa siano state provocate dalla caduta della donna sulle scale di casa: il marito nella sua deposizione, ribadita durante l'interrogatorio di garanzia in carcere, sostiene infatti che la moglie sia morta per essere caduta, accidentalmente, durante il litigio scoppiato, per motivi di gelosia, dopo che Rajmonda aveva ricevuto una telefonata dall'amico Remus. Ieri mattina poco dopo le 11 il medico legale Stefano Pierotti e i militari dell'Arma del Comando di Viareggio, diretti dal maggiore Andrea Pasquali, hanno eseguito un sopralluogo nell'abitazione della coppia “per verificare la conformazione degli scalini” che portano dal piano terra fino al secondo piano e vagliare ogni tassello utile alla ricostruzione della vicenda.

Rimane ancora da capire - “stiamo raccogliendo tutti gli elementi”, ha affermato Pierotti – se le numerose fratture riscontrate sul corpo della giovane madre, tra cui anche quella del setto nasale, siano state causate prima della morte o se ci sia stato un accanimento da parte del marito.

La posizione di Francesco Antonio Quinci si fa complicata, e i suoi legali, avvocati Giorgio Nicoletti e Carlo Alberto Antongiovanni, cercheranno di dimostrare la semi infermità mentale del loro assistito, mettendo al centro della difesa la sua salute psichica.

L.T.

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3 commenti

  1. emma giovedì 13 gennaio 2011 alle 09:20:15

    Non ho letto ancora commenti da parte di giò, grande amico/a del marito,come mai,forse non lo conoscevi così bene oppure credevi a tutto quello che ti raccontava? Spero solo che tu abbia la decenza di non presentarti ai funerali, perchè sono sicura che continueresti ad insultare e a celunniare perfino in chjesa

  2. toscana granducale mercoledì 12 gennaio 2011 alle 17:00:35

    mah gettare la telecamera nel fosso..... mica male....

  3. viareggino doc mercoledì 12 gennaio 2011 alle 16:45:56

    Si vabbè... Questo vorrebbe dire che in Italia se ammazzi qualcuno, poi basta che fai due discorsi storti, e ti danno l'infermità mentale... Io lo lascerei in mano alla famiglia di quella povera ragazza quel lurido bastardo!!!!!

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