"Decesso conseguente a peritonite". Eseguita l'autopsia sulla donna morta al Versilia
Attualità giovedì 21 aprile 2011 3“Decesso conseguente a peritonite”.
A confermarlo è il dottor Stefano Pierotti, il medico legale incaricato dalla famiglia di Giuseppina Bodroni, che ieri all' Ospedale Unico “Versilia” ha eseguito l'autopsia sul corpo dell'anziana morta dopo un intervento chirurgico il 14 aprile scorso assieme a David Forni, medico legale in servizio all’Istituto di Medicina Legale di Pisa, e Massimo Chiarugi, chirurgo all’Università della città della Torre, i periti nominati dalla Procura di Lucca.
“La peritonite – ha aggiunto Pierotti – è stata la conseguenza di un infarto all'intestino, ma ogni altra valutazione è per il momento prematura”. Sono infatti al vaglio degli anatomopatologi le documentazioni sanitarie, da quelle stilate dal medico curante della 75enne morta a quelle del personale del Pronto Soccorso del nosocomio versiliese.
I familiari di Giuseppina Budroni hanno presentato dai carabinieri una denuncia per omicidio colposo, e ora i periti dovranno indicare se il decesso sia stata causato, anche come concausa, da omissioni o errori nella diagnosi della patologia che ha poi provocato la morte imputabili al medico e in caso di risposta affermativa dire se diverse e più tempestive diagnosi e trattamenti avrebbero evitato, o ritardato, il decesso. L'anziana i primi di aprile, aveva iniziato ad accusare forti dolori all’addome e febbre alta. Il medico curante le aveva inizialmente prescritto dei farmaci, ma la terapia seguita per qualche giorno non aveva migliorato la situazione tanto che dopo una visita domiciliare lo stesso aveva deciso di farla trasportare da un’ambulanza del 118 all’ospedale, temendo complicazioni a seguito di un intervento chirurgico per ernia inguinale al quale l’anziana era stata sottoposta lo scorso anno.
Arrivata al Pronto Soccorso, con un certificato di sindrome dolorosa ipocondrica sinistra, la paziente è stata visitata, sottoposta a lastra toracica e tac al cranio e dimessa in serata. La situazione clinica della donna però è rimasta invariata, con dolori atroci all’addome tanto da non riuscire nemmeno a stare in piedi, per tutta la notte e il giorno successivo. Riportata al “Versilia”, e ricoverata nel reparto di chirurgia, sottoposta ad una tac all’addome che aveva rilevato una perforazione all’intestino, e successivamente operata d’urgenza era morta la mattina successiva.
L.T.
3 commenti
Ma a una persona che ha dolori forti alla pancia si fa una tac al cranio?
Ma chi ci lavora al pronto soccorso? Ma la laurea dove l'hanno presa?
E poi non si rimanda a casa una persona che continua ad accusare forti dolori..accidenti al risparmio mal gestito.
Purtroppo andrà a finire tutto in una bolla di sapone come succede in Italia.
Eugenio.... non sai cosa avresti fatto in quella stessa situazione, non puoi saperlo.... come non lo so io.....
fosse successo a mia madre non avrei fatto scoppiare il finimondo!!!