Se Samuele Tofanelli fosse stato soccorso subito, non sarebbe morto

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“Se fosse stato soccorso tempestivamente non sarebbe morto”. A comunicare i risultati dell'autopsia sul corpo di Samuele Tofanelli, il giovane 21enne di Torre del Lago deceduto lo scorso marzo per over dose mentre era in gita con la scuola a Napoli, è l'avvocato Emilio Soppelsa che tutela la famiglia. “Il ragazzo, come ha stabilito il medico legale, ha perso conoscenza immediatamente dopo aver assunto cocaina, eroina e alcol, intorno a mezzanotte e mezzo, morendo intorno alle 5 del mattino. Chi era con lui in camera, avrebbe dovuto allertare i soccorsi”.

Quasi cinque ore di agonia, invece. E poi l'arrivo di un'ambulanza. . L’esame autoptico sul cadavere dello studente del terzo anno del corso serale dell’istituto d’Arte Passaglia era stato richiesto dalla Procura di Napoli che sulla morte del giovane di Torre del Lago aveva subito aperto un’inchiesta. La magistratura della città partenopea ha voluto chiarire se il ragazzo, figlio di Marco Tofanelli, floricoltore, e di Simonetta, insegnante al liceo classico Carducci di Viareggio, le cause e i tempi della morte. Un cocktail micidiale di stupefacenti, che gli ha stroncato la vita. Samuele, da quanto emerso dagli esami tossicologici, non era un consumatore habituè.

L'ipotesi di reato è quella di omissione di soccorso: L.B.e O.L., compagni di studi e di camera durante la gita, quando Samuele si è sentito male invece di chiamare il 118 lo avrebbero messo a letto. La droga, da quanto emerso dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile napoletana e coordinate dal Pm Maria Laura Morra, sarebbe stata acquistata nel quartiere Scampia, vero e proprio punto di riferimento per i tossicodipendenti di Napoli e non solo e per coloro che cercano 'lo sballo'.

Di origine sud americane Samuele era stato adottato. Il padre Marco è titolare di una attività di floricoltura a Torre del Lago, mentre la madre Simonetta Pighini, insegna storia e filosofia al classico Carducci di Viareggio. Mentre l'estate faceva la stagione al ristorante di uno stabilimento balneare della Darsena, Samuele d'inverno aiutava il padre Marco nella serra. Tra i membri della comitiva ci sarebbero state anche due infermiere professionali, che probabilmente, se fossero state chiamate più tempestivamente, avrebbero potuto salvare la vita di Samuele. Le indagini proseguono per identificare lo spacciatore napoletano che ha ceduto la droga, che da quanto trapelato uno dei due amici del ragazzo morto avrebbe conosciuto d'estate in Versilia.

L.T.


4 commenti

  1. aldo mercoledì 6 luglio 2011 alle 19:36:55

    Concordo pienamente con quanto ha detto LUCA!!!!!!!

  2. ila mercoledì 6 luglio 2011 alle 18:24:19

    Si infatti, sono d'accordo con entrambi... il problema è che sembra proprio che chi fa uso di queste sostanze, il rischio di morire sia proprio l'ultimo dei pensieri... l'importante è lo sballo!!! Ma che divertimento ci sarà nn capisco proprio!!! Vuoi mettere fare le esperienze della vita lucido sapendo cosa stai facendo? Non c'è paragone!!!

  3. Mauro mercoledì 6 luglio 2011 alle 17:59:52

    Giusto. Ma che ci vuoi fare Luca, viviamo nel periodo in cui qualsiasi cosa ci succede la colpa è di qualcun altro. Mi dispiace per i genitori, che vivranno con il peso di questa perdita, e forse per quegli amici che lo hanno coinvolto nel festino a base di droga. La droga può uccidere, questo è il messaggio che dovremmo fare sapere ai giovani, non solo distrugge inesorabilmente il cervello alla lunga distanza, ma può essere fatale anche in questo modo, senza bisogno di aggiungere concause, quali incidenti stradali e simili.

  4. luca mercoledì 6 luglio 2011 alle 17:47:30

    premesso il dispiacere e il cordoglio per la famiglia bisognerebbe ampliare e fare un discorso più in più : il vostro titolo riporta che se il ragazzo fosse stato soccorso subito non sarebbe morto . il messaggio che invece dovrebbe passare in questi casi è che se il giovane non avesse abusato di quelle sostanze non sarebbe morto . ripeto che il discorso non è per il caso specifico di questo ragazzo ma che il messaggio da passare ai nostri figli è di non fare certi tipi di esperienze perchè non sempre qualcuno farà in tempo a salvarci dai nostri errori .

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