Mille euro se l’anziano resta tra le mura domestiche. Nel mirino di Micheli i falsi poveri
Politica lunedì 23 aprile 2012 0Mille euro se l’anziano resta tra le mura domestiche. Ma anche lotta ai furbetti dei contributi in conto affitto e dei buoni spesa per “assicurare equità sociale e aiutare veramente le famiglie che hanno un reale bisogno di un sostegno economico”. Sono le proposte del candidato a Sindaco di Futuro e Libertà per l’Italia, Riccardo Micheli (info su www.michelisindacocamaiore.it) che sul sociale ha detto, a più riprese, di puntare con vigore insieme al decoro urbano e taglio alla spesa pubblica, leggi sprechi.
La formula è quella degli incentivi e delle forme di sostegno da destinare a tutte quelle famiglie di Camaiore che decideranno di tenere nonni e genitori anziani a casa. Insieme ai disoccupati, i nuovi poveri sono proprio gli anziani “abbandonati”, a volte per necessità e per mancanza di risorse economiche, in case di riposo lontani dagli affetti dei loro cari e dal calore della famiglia a cui il candidato di Gianfranco Fini guarda con particolare attenzione: “Gli anziani sono l’altra grande emergenza a cui l’amministrazione dovrà inevitabilmente pensare nei prossimi anni – spiega Micheli – è per questa ragione che credo che si debba iniziare da subito a porre le basi per un progetto serio, lungimirante e duraturo per evitare che i nostri anziani siano destinati alle case di cura dove sicuramente stanno bene ma dove manca l’affetto di figli e nipoti. Io non vorrei mai essere abbandonato in una casa di riposo ma posso anche capire che qualcuno sia costretto. Evitiamolo”. Micheli è convinto di trovare le risorse per sostenere il progetto tagliando gli sprechi, dirottando risorse “spese male” in questi anni per consulenze esterne e combattendo gli onnipresenti “furbetti”. “Ma anche spendendo meglio le risorse destinate ai contributi in affitto si possono aiutare più famiglie – spiega ancora le sue intenzioni il candidato di Fli – la valutazione per l’elargizione deve essere familiare e parentale sul reale patrimonio. Deve poterne usufruire veramente chi ne ha bisogno”. L’altro nodo è legato ai buoni spesa “elargiti in contanti”. Per Micheli una sorta di “prestito al gioco d’azzardo”. “Purtroppo c’è chi quei buoni spesa li spende alle slot machine ed in altre attività che sono ben lontane da quelli che sono gli obiettivi per cui sono stati elargiti – spiega ancora – dico no ai buoni spesa in contanti. Dico si ai buoni spesa nominali per evitare che poi, questi buoni, siano addirittura rivenduti. L’attuale pressione fiscale, l’aumento delle tasse – conclude – non ci permettono di sprecare nemmeno un euro. Trovo insopportabile che ci sia ancora qualcuno che vive sulla pelle di chi ha veramente bisogno di un sostegno”.
Per informazioni www.michelisindacocamaiore.it
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