Strage Stazzema: Schulz, "parlo la stessa lingua ma non dimentico"
Stazzema domenica 12 agosto 2012 0"Io sono tedesco. La lingua che io parlo è la stessa degli uomini che hanno commesso questi crimini e non lo dimentico". Lo ha detto il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, durante il suo intervento a Sant'Anna di Stazzema dove oggi si commemorano le 560 vittime della strage, tra loro donne bambini e anziani.
"Come tedeschi - ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz - abbiamo una responsabilità affinchè questi crimini non si ripetano. Una guerra oggi non è più immaginabile. Ma gli esseri umani sono ancora capaci di crimini del genere. Se distruggiamo le strutture un crimine come questo - ha concluso - puo' ancora essere commesso".
'TWITTA' IN ITALIANO, M'INCHINO A VITTIME "M'inchino di fronte a vittime di Sant'Anna. E' per loro che abbiamo responsabilità di costruire Europa e di proteggerla da speculazione". Lo scrive, in italiano, il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. "Dobbiamo - continua in un secondo tweet - proteggere europa da speculazione che fa soffrire i popoli e nutre i nazionalismi".
NON VORREI IMPERIALISMO DEL MARCO "Io non vorrei un imperialismo del marco. Abbiamo bisogno di una valuta comune perchè una valuta comune ci rende più forti". Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, a margine della commemorazione delle 560 vittime di Sant'Anna di Stazzema avvenuta il 12 agosto del 1944. "In Germania - ha detto ancora Schulz - ci sono persone che dicono che si dovrebbe reintrodurre il marco percheè così saremmo più forti. Io rispondo: è vero, ma in questo modo la Germania - conclude Schulz - diventerebbe troppo per l'Europa, troppo piccola per il mondo".
TORNA BERLUSCONI? DIMENTICA SUOI 10 ANNI POTERE "Sono sempre molto impressionato da quei politici che sono stati al governo per 10 anni e se poi stanno fuori dal governo per 8 mesi fanno finta di non aver niente a che fare con quei 10 anni precedenti". Lo ha detto Martin Schulz, presidente del Parlamento Europeo, a margine della commemorazione delle vittime di Sant'Anna di Stazzema, rispondendo a una domanda su cosa ne pensasse della ricandidatura dell'ex premier Silvio Berlusconi alle prossime elezioni.
PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA, ENRICO ROSSI:
“180 mila euro di fondi regionali per un sacrario Rodolfo Graziani? E noi me metteremo altrettanti per Sant’Anna di Stazzema. Anzi, 180 mila e un euro”. Un applauso interminabile ha salutato le parole del presidente Enrico Rossi, intervenuto oggi con il presidente del Consiglio europeo Martin Schulz e le autorità locali alla inaugurazione del Centro di accoglienza ed alta fomazione alla pace nella località che 68 anni fa fu vittima di una delle pià efferate stragi naziste.
Il presidente Rossi si è riferito alla notizia pubblicata oggi sui quotidiani della inaugurazione ad Affile, un comune vicino a Roma, di un mausoleo dedicato al Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani (originario di Filettino, nel Frusinate), ministro della difesa di Salò, spietato persecutore del popolo etiopico, criminale di guerra processato nel ’48 e condannato a 19 anni (solo due dei quali scontati).
“Intendiamo impegnarci sempre di più – ha detto il presidente rispondendo ad alcuni interventi dei cittadini – per tenere viva la memoria e per fermare le derive xenofobe e razziste che ancora oggi riemergono. Quanto alla struttura di Sant’Anna, può piacere o non piacere ma è funzionale a un luogo dove transitano ogni anno 80mila persone. E valutaremo anche, se il comune ci presenterà un progetto, la possibilità di metetre in sicurezza l’accessibilità di questo luogo. Quanto all’approfondimento storico, un grande lavoro è stato fatto ed è conservato dall’Archivio storico della Resistenza. La Toscana è impegnata su questo fronte, si è sempre costituita parte civile nei procedimenti giudiziari. La strada dunque è aperta: proveremo ancora a sollecitare perchè anche il governo si muova di più”.
MESSAGGIO DEL CAPO DELLO STATO, GIORGIO NAPOLITANO::
"E' una data scolpita nella memoria di chi visse quei terribili avvenimenti e di chiunque ne conservi il ricordo". Il presidente del Senato Schifani: "Le atrocità perpetrate alle tante vittime, in gran parte bambini, donne ed anziani costituiscono una ferita aperta per l'intera umanità"
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