In prima nazionale, Elisabetta Salvatori racconta la strage di Viareggio del 29 giugno 2009

Disastro a Viareggio 0

Venerdì 14 e sabato 15 al Teatro delle Scuderie Granducali a Seravezza

Nell'ambito della stagione di prosa 2012/13 intitolata “Uno Centomila” che si terrà nel Teatro delle Scuderie Granducali a Seravezza, il 14 e 15 dicembre andrà in scena, in prima nazionale, lo spettacolo “Non c'è mai silenzio. La strage della stazione di Viareggio” di e con Elisabetta Salvatori, con Matteo Ceramelli al violino e alla chitarra.

Lo pièce racconta la vita di via Ponchielli prima dell'incendio, la sua storia e quella delle persone che ci vivevano prima del terribile incidente del 29 giugno 2009 e vuole essere il ricordo di quella notte, una denuncia della mancanza di sicurezza e “un canto” per chiedere giustizia.

Attrice,
 autrice
 e 
regista versiliese, dopo
 gli 
studi 
artistici, Elisabetta
 Salvatori
 scopre
 il
 teatro
 e
 inizia
 a
 raccontare.
 Comincia
 con
 le
 “favole
 in
 valigia”, ogni
 fiaba
 raccontata
 aprendo
 una
 valigia
 diversa.
 Nel
 1996
 a
 Mostar
 si
 impegna 
in 
un 
laboratorio 
finalizzato 
a 
una 
rappresentazione
 con 
bambini
serbi
 e
 croati
 e
 da
 questa
 esperienza
 nasce
 la
 fiaba
 “Tarmillo”,
 della
 quale
 successivamente
 la
 casa
 di
 produzione
 Bruno
 Bozzetto
 realizza
 un

cortometraggio 
di 
animazione.


Nei primi anni del Duemila inizia
 la
 narrazione
 per
 adulti:
 c’è
 solo
 la
 sua
 voce,
 che
 salta
 dall’italiano
 al
 dialetto
 versiliese, e
 un
 violino,

 magistralmente
 suonato 
da 
Matteo 
Ceramelli 
che
l’accompagna 
in 
ogni
 storia.
 Le
 storie
 sono sempre 
vere,
 raccolte 
intervistando, 
incontrando 
e
documentandosi.
 Sul
 palco
 solo 
la
 sedia, 
niente 
scenografie 
né 
effetti, 
eppure 
è 
difficile 
uscire 
da
un
 suo 
spettacolo 
senza 
avere 
gli 
occhi
 lucidi.
Nel
 2001
 scrive
 “Scalpiccii
 sotto
 i
 platani”,
 la
 storia
 dell’eccidio
 di
 Sant’Anna 
di Stazzema
 del
 1944,
 intenso
 lavoro
 di
 teatro
 civile
 che
 continua
 a
 replicare
 in
 tutta
 Italia 
e 
che 
in 
occasione
 del 
60°
anno 
dalla 
strage 
rappresenta anche 
all’ossario 
di Sant’Anna.

Nel
 2004
 scrive
 e
 porta
 in
 scena
 “La
 bimba
 che aspetta”,
la
 storia 
di 
una 
scultura 
eseguita 
alla 
fine
dell’800, 
pretesto 
per 
parlare del 
lavoro 
del 
marmo 
in 
Versilia.

Nel 2011 è stata la volta del toccante “Delicato come una farfalla e fiero come un'aquila”, dedicato a Antonio Ligabue.

La stagione “Uno Centomila”, sotto la direzione artistica della stessa Elisabetta Salvatori, propone 8 spettacoli di teatro-narrazione, caratterizzati dalla presenza sul palco di un solo attore.

Per informazioni: Segreteria della Fondazione Terre Medicee tel.0584 756046, segreteria@terremedicee.it Orario: 10.00-12.00 dal lunedì al venerdì.

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