Due voci e una chitarra: Shel Shapiro protagonista a Pietrasanta

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venerdì 11 aprile. Il leggendario fondatore dei Rockes si racconterà, tra parole e canzoni, al Teatro Comunale di Pietrasanta

Pietrasanta (Lu) _ Dopo il successo straordinario dell’evento inaugurale di Due Voci e una chitarra che ha registrato il sold out con Roberto Vecchioni, la Fondazione la Versiliana si appresta ad alzare ancora una volta il sipario del Teatro Comunale di Pietrasanta per l’atteso evento di cui sarà protagonista Shel Shapiro.
Venerdì 11 aprile alle ore 21.00 e con ingresso libero, il palcoscenico del teatro di Piazza Duomo farà infatti da cornice alla serata condotta con il garbo che lo contraddistingue da Marino Bartoletti, che ci condurrà in un viaggio tra tante canzoni e innumerevoli vicende di vita vissuta nella lunga ed eclettica carriera di una vera star quale è Shel Shapiro.
“Sarà una serata di un fascino straordinario”. – ne è certo Marino Bartoletti, ideatore e conduttore della kermesse Due Voci e una chitarra, organizzata dalla Fondazione La Versiliana in collaborazione con Franca Dini – “La presenza di Shel Shapiro aggiunge un sapore cosmopolita a questa rassegna e sarà una serata certamente al di sopra delle aspettative di chi non lo conosce. Lui ha portato nel nostro paese la sua anima britannica, e non solo. Shapiro, nato a Londra nel 1943 è infatti figlio di una famiglia di musicisti, il nonno Salomon era un ebreo russo che suonava il corno nella banda dello Zar Nicola II, che riuscì a guadagnarsi un lasciapassare per portare la famiglia in Inghilterra, al riparo dalle persecuzioni antisemite. La sua formazione è quella di un ragazzo inglese che assimila la cultura americana e la esporta in Italia, riuscendo ad amalgamare i caratteri che prende dai luoghi in cui è stato.”

Noto al grande pubblico per essere stato il leader dei Rokes, band icona della controcultura italiana degli anni '60 / '70, e successivamente affermato come autore, arrangiatore e produttore di molti grandi interpreti della canzone italiana e straniera, grazie al suo sempre più consolidato talento musicale, ma anche alle sue raffinate esperienze teatrali – Shel Shapiro è considerato uno dei più autorevoli narratori del costume contemporaneo. Anche nel suo caso – secondo il format di Due voci e una chitarra - la profondità degli argomenti trattati verrà gustosamente arricchita dalle canzoni più famose, interpretate in questo caso non solo con l’aiuto della sua chitarra, ma da una straordinaria band.

Sul palco del Comunale di Pietrasanta Shel Shapiro accompagnato da Daniele Ivaldi alla chitarra e Alessandro Giulini alle tastiere – racconterà gli aneddoti e le storie che hanno scandito la sua vita e i suoi oltre 50 anni di carriera e farà ascoltare le canzoni che hanno influenzato la sua formazione come “Rock Around The Clock” e “Blowin in the wind” perché come tanti della sua generazione rimase folgorato da Bob Dylan. Tra le canzoni dei Rokes il pubblico potrà ascoltare assaggi di “Che colpa abbiamo noi”, “Bisogna saper perdere”, “E’ la pioggia che va” e tutte le più celebri canzoni, ma non si sottrarrà a cantare anche qualcosa di Luigi Tenco e di Mia Martini, di cui fu autore. Non mancherà neppure “C’è strana espressione nei tuoi occhi”, celeberrima canzone che fu cantata da Shapiro in occasione dell’inaugurazione del mitico Piper di Roma insieme a Equipe ‘84 e Patty Pravo.
Tra gli ospiti in sala è già confermata la presenza di Marco Falagiani, premio Oscar per la colonna sonora di Mediterraneo, la Signora Gianna Bigazzi, moglie del compianto compositore e Franco Fasano, autore delle più celebri canzoni cantate da Fausto Leali.
Prima dell’inizio il Bar Pietrasantese offrirà un cocktail di benvenuto agli ospiti. La manifestazione, che si avvale del patrocinio del Comune di Pietrasanta, è firmata dalla Fondazione La Versiliana e organizzata con la collaborazione di Franca Dini, ed è realizzata grazie al sostegno di: Policar Group Spa, Cassa di Risparmio di San Miniato, Ivano Gardening, Mei Costruzioni, Albergo Pietrasanta, L’Enoteca Marcucci, Ristorante Filippo, Bar Pietrasantese.
Fondazione La Versiliana
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Tel. 0584 265777 – Mob. 349 8613496

Fare la star è qualcosa di magico
Anche se è effimero, anche se è impalpabile
Anche se fare la star non ti garantirà mai un posto fisso
Anche se è proprio stupido, fare la star
Cosa fai? Faccio la star
Cazzi miei. Anzi, tuoi
Tu lavori. Io faccio la star



Shel Shapiro è un predestinato. Ha il phisique du role della rockstar... ma soprattutto ha il talento e il carisma del grande artista che sa ammaliare la folla di un concerto come la platea di un cinema o di un teatro. Cantante, musicista, autore, produttore discografico e attore, il britannico Norman David Shapiro nasce a Londra da una famiglia di musicisti. Il nonno Salomon era un ebreo russo che suonava il corno nella banda dello Zar Nicola II e sapeva fare anche il pellicciaio. Ricucendo una stola alla zarina si è guadagnato un lasciapassare per portare la famiglia in Inghilterra, al riparo dalle persecuzioni antisemite.

Il giovane David s'innamora del rock con i primi dischi di Bill Haley, Elvis e Bo Diddley, sognando una Fender Stratocaster al posto della chitarra ungherese che gli è stata regalata quando aveva 10 anni. Inizia a strimpellare rock ai matrimoni ebraici di amici nel periodo della “Guerra Fredda” e del film “Il seme della violenza” del 1955, che risulterà essere anche “il seme del rock and roll” perché contiene la celeberrima “Rock Around The Clock” di Bill Haley. Esattamente dieci anni dopo, Shel Shapiro brillerà di luce propria nel firmamento del rock con i suoi Rokes... ma il viaggio verso le stelle è lungo e tortuoso.

David sbarca il lunario nell'azienda del padre; che lo spedisce a vendere merletti boemi porta a porta, poi lo caccia di casa quando gli sfascia l'auto. Per mantenersi gli studi di medicina, lavora come sarto da Simpsons, un grande magazzino di vestiti a Piccadilly. Il suo destino si materializza a una festa di colleghi: viene invitato a suonare sul palco e rimane folgorato dalle urla di entusiasmo degli amici. Si licenzia (o meglio, anticipa il licenziamento che sarebbe certamente arrivato dopo aver piazzato un paio di forbici sotto il naso del capo reparto di Simpsons) e inizia l'attività di musicista professionista.

Il provino positivo con la band di Robb Storme, “The Whispers”, gli spalanca le porte del Roaring Twenties, il tempio londinese del rhythm and blues in Carnaby Street. Successivamente viene scritturato per la tournée di Gene Vincent e poi fonda gli Shel Carson Combo. Entra in confidenza con quel nome: Shel. E perde entusiasmo per la possibile carriera di medico chirurgo.

Nel marzo 1963 si trova catapultato al Top Ten Club nel quartiere a luci rosse di Amburgo a pompare rock'n'roll e blues nelle vene di marinai e puttane che frequentano quei club in cui l'odore del sesso, del fumo e dell'alcol fa sembrare ancora più bella la musica.

E’ ancora sconosciuto e sempre squattrinato, ma sta vivendo da protagonista l'interfaccia culturale (il blues dei neri diventa più pop e il pop dei bianchi più blues) della musica che sta cambiando il mondo. Almeno quello musicale.

La ricetta del successo è dosi massicce di talento, carisma in abbondanza e un pizzico di fortuna,(o dose massiccia come dice Shel,) perche è anche fortunato, quando viene ingaggiato per accompagnare in Italia tale Colin Hicks, famoso in Inghilterra soprattutto per essere il fratello di Tommy Steele. E ancora più fortunato quando a Colin viene un attacco di raucedine durante un concerto a Torino e lascia Shel e il suo gruppo soli in scena a sprigionare adrenalina blues e rock. È l'apoteosi! È l'inizio di una sfolgorante carriera in Italia,solamente per lavorare con Hicks dovevano chiamarsi “ The Cabin Boys”, quindi si cambia……….

La band assume il nome definitivo The Rokes e all' Teatro Ambra Jovinelli di Roma, Maggio ‘63 vengono notati da Teddy Reno che li scrittura come gruppo d'accompagnamento del tour di Rita Pavone, che Shel ritrovera’ nel 1965 al suo debutto come attore nel film “Rita, la figlia americana” con il grande Totò. La popolarità monta come una marea: fanno dodici caroselli per l'Algida e varie spettacoli ma soprattutto l’Avv Crocetta rifiuta di aprire Il Piper Club di Roma il 15 Febbraio del ’65 se non c’e Shel e i suoi Rokes a suonare per almeno il primo mese.Da un giorno all’altro scoppia il grande successo e la notte di Capodanno del 1965 fanno un concerto nel parco della villa del produttore Dino De Laurentis davanti a personaggi come Alberto Sordi, Domenico Modugno, Vittorio Gassman e Silvana Mangano, come regalo di Inizio Anno alla figlia Raffaella.

La canzone “C'è una strana espressione nei tuoi occhi” del 1965 è il primo tassello della strepitosa carriera in Italia dei Rokes, che conquistano il primato nella classifica dei 45 giri con “Che colpa abbiamo noi” e “ Piangi con me “(testi in italiano di Mogol) e pubblicano “È la pioggia che va” nello stesso anno.Vincono il Premio Midem per l’artista italiana piu’ venduto dell’anno solare 66 / 67 battendo sia Gianni Moranti che Caterina Caselli. Nel 1967 Shel Shapiro e i Rokes sono al Festival di Sanremo assieme a Lucio Dalla con “Bisogna saper perdere”.
La parabola dei quattro ragazzi inglese dura solamente dal 1964 al 1970 fra hit di clamoroso successo e oltre 150 concerti all'anno, lasciando pero’ un segno indelebile nella memoria collettiva di questo paese.

Chiusa l'avventura con i Rokes, Shel Shapiro debutta come solista con l'album “Il mio nome è David Shel Shapiro” del 1970, lo stesso anno in cui il regista Mario Monicelli gli affida l'istrionica interpretazione di un monaco nel film “Brancaleone alle crociate”, la sua seconda prova d'attore dopo la commedia musicale televisiva “Non cantare, spara” del 1968 con il Quartetto Cetra. Sempre nel 1970 recita in “Don Camillo e i giovani d'oggi”, ma il sesto capitolo della saga cinematografica con Fernandel e Gino Cervi resta incompiuto per la prematura scomparsa di Fernandel.

Nel 1972 pubblica il secondo 33 giri “Affittasi” e avvia una carriera altrettanto proficua come autore e produttore discografico, potendo vantare decine di milioni di dischi venduti. Scrive “...E poi” per Mina, “Non ti bastavo più” per Patty Pravo, “Stupidi” per Ornella Vanoni, “Era” per Wess & Dori Grezzi, “Buonasera Dottore” per Claudia Mori e “Quante volte” per Mia Martini, a cui produce il relativo 33 giri di successo “Quante volte... ho contato le stelle”.

Nel 1977 fonda l'etichetta discografica Spaghetti Records (con Silvio Crippa e Alessandro Colombini) e lancia vari talenti, fra cui Marco Ferradini e i Decibel di Enrico Ruggeri. Come produttore lavora, fra i tanti, con lo stesso Ruggeri, Mia Martini, Riccardo Cocciante, Gianni Morandi, Rino Gaetano, Alberto Camerini, Luca Barbarossa, David Riondino e molti altri.


Alla fine degli Anni '70 lavora assieme a Quincy Jones, e il primo disco di Bill Conti come arrangiatore (quello della musica di “Rocky”) lo fara’ lavorando con Shel.

Nella fase “ispano” delle sue produzioni collabora con Paco De Lucia,durante il lavoro con Isabela Pantoja,superstar della musica Flamenco-pop-sevigliana, produce per lungo tempo il cantante Jose Luis Rodriguez ( El Puma ),e introduce Mexico alla musica rock producendo un album di Emanuel “ En La Soledad” che deludera’ ……..vendendo solo 2 milioni di copie.

Nel 1987 esce il terzo cd “Per amore della musica”vendendo piu’ di 75.000 dischi; seguito nel 1992 da “Backstage – Il grande sogno”, colonna sonora dell'omonimo spettacolo scritto assieme a Gianni Minà, un opera-rock visionaria, bellissima ma fuori “syncro”con il gusto del momento.
In quegli anni vive fra Milano, Miami, Città del Messico, Madrid e New York.

All'alba del terzo millennio Shel Shapiro torna a Milano come ospite di Cochi e Renato nella serie TV “Nebbia in Val Padana”,regia di Felice Farina nel 2000 su Raiuno. Talento e carisma sono immutati, ma un rinnovato vigore lo spinge riprendere il percorso artistico interrotto per una lunga pausa di riflessione. Prima dei Giochi Olimpici di Sydney del 2000 percorre l'Australia da costa a costa, guidando un pullman nel deserto per 12 mila chilometri in 6 settimane, e realizza il programma “Eldorado” trasmesso da Raitre in 5 puntate nel 2001, lo stesso anno della partecipazione alla commedia a episodi “Via Zanardi 33”.

Nel 2002 si divide fra il cinema e la musica. È protagonista del film “Il nostro matrimonio è in crisi” di Antonio Albanese e recita nella fiction di Raidue “Vento di ponente”. Parallelamente pubblica il quarto album solista “Shel” con una nuova versione di “Bisogna saper perdere” registrata assieme a Lucio Dalla, con cui era stato in gara a Sanremo nel 1967 e una nuova versione di “ Che colpa abbiamo noi” feat Frankie Hi NRJ.

Lo ritroviamo al cinema nel 2006 nel ruolo del padre di Violante Placido nella pellicola “Il giorno + bello”. E nel 2006 torna a collaborare con Dori Ghezzi (nel 1975 ha contribuito al terzo posto all'Eurofestival di Wes & Dori Ghezzi come autore di “Era”) che gli commissiona l'adattamento in inglese di alcuni classici di Fabrizio De André da fare interpretare a Patti Smith con la PFM. Fra le canzoni che Patti Smith incide in un disco per gli Stati Uniti ci sono le traduzioni di Fiume “Sand Creek”, “Amore che vieni, amore che vai” e “Una storia sbagliata”, l'ultimo singolo ufficiale di Faber dedicato a Pier Paolo Pasolini.

Il 2007 è un anno di intensa attività musicale e teatrale. In maggio è sul palco con “Shel Shapiro's Visual Acoustic Circus”: nel concerto immortalato nel disco “Acoustic Circus” (disponibile anche in allegato al libro “Storie Sogni e Rock'n'Roll” di Edmondo Berselli) ospita l'armonicista blues Fabio Treves e il Maestro Aldo Sisillo, insegnante di flauto al Conservatorio di Parma e direttore artistico del Teatro Pavarotti di Modena. In giugno è al Conservatorio di Milano come voce narrante di “Pierino e il lupo” di Prokof'ev eseguita dall'Orchestra del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano diretta da Amedeo Monetti. Il riscontro di critica e pubblico è talmente lusinghiero che vengono fatte periodiche repliche, anche recentemente, soprattutto per le scuole. Sempre a giugno del 2007 esce “Concerto Grosso: The Seven Seasons” dei New Trolls (la parte del gruppo genovese guidata da Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo che dal dicembre 2007 si chiama La leggenda New Trolls) il tutto in inglese con testi di Shel Shapiro.

La grande avventura del 2007 è l'opera teatrale con musica “...Sarà una bella società” scritta dall'amico Edmondo Berselli, scrittore, intellettuale e musicologo geniale, che cambiera’ le regole del teatro-musicale italiana.

È un misto, un po’ “Rocky Horror” e un po’ psycho- analisi di gruppo: una rappresentazione con parti recitate, cantate e suonate che attraverso la genesi del rock approfondisce i fermenti culturali, sociali e politici che soprattutto negli Anni '60 e '70 hanno mutato il corso della Storia. Le esperienze vissute da Shel in quegli anni sono state tradotte da Berselli senza cadere nell'effetto nostalgia: lo spettacolo unisce il l’emozione e il picere di riascoltare grandi hit del rock alla capacita’ di approfondire fatti, mode, movimenti e fenomeni degli ultimi 50 anni e finalmente comprendere… “Sarà una bella società” (pubblicato come cd nel 2008 e come dvd nel 2009 della Promomusic) viene trasmesso su Raidue nel dicembre 2009 con record di Ascolto e ritrasmesso dopo pochi giorni a “furor di popolo” ,diventando lo spettacolo teatrale ‘cult ‘per eccellenza sugli ‘Anni 60’

Testimone oculare di fermenti culturali rivoluzionari, Shel Shapiro nel 2008 porta in scena la nascita della Beat Generation nello spettacolo “Beatnix”,scritto insieme a Berselli. Grazie alla voce imponente e cavernosa di Shel, con quel piacevole accento inglese che personalizza il suo italiano stilisticamente impeccabile, prendono forma i pensieri di Kerouac, Corso, Ferlinghetti, Burroughs, Ginsberg e McClure. “Beatnix” illustra in modo divertente , intrigante ed emozionante lo sviluppo del linguaggio e della comunicazione, spiegando che oggi la televisione, la radio, i libri e i giornali in tutto il mondo sono figli anche dei poeti della Beat Generation.

Sono anni di frenetica attività live con le repliche di “Acoustic Circus”, “...Sarà una bella società” e “Beatnix”. Instancabile, nel 2008 compare nella fiction tv “Anna e i cinque” su Canale 5 e nel febbraio 2009 vince la prima edizione di “Ciak... si canta!” su Raiuno con un video comuovente e una nuova versione bellissima del classico “È la pioggia che va”.

Nell'estate del 2009 Shel veste i panni di Shylock nel “Mercante di Venezia in Prova” di Moni Ovadia al Festival Shakepeariano di Verona. È un'altra esaltante prova d'attore, e laudato dalla critica colta, Shel fara’ piu’ di 130 repliche fra luglio 2009 e marzo 2011 insieme a Moni di questa riscrittura del “Mercante di Venezia” di William Shakespeare da parte di Moni Ovadia e Roberto Andò.

Nel 2010, fra tante repliche dei suoi spettacoli, lo ritroviamo attore nella terza serie della fiction Rai “Capri”. Nello stesso anno pubblica l'autobiografia “Io sono immortale”, nella quale traspare il suo silenzioso impegno sociale come sostenitore di varie Onlus. Shel racconta con ironia e passione l'atmosfera degli Anni '60: dall'America del Vietnam, di Bob Dylan e del “Peace & Love” dei ragazzi di Woodstock alla Londra dei Beatles, fino all'Italia in bianco e nero vista dai taxi di Milano e dalla “dolce vita” di Roma. È la testimonianza di quella irripetibile energia e creatività sociale, intellettuale, culturale e comportamentale.
Nel 2011 è fra i protagonisti del film “Finalmente la felicità” con Leonardo Pieraccioni (che è anche regista e sceneggiatore della pellicola), Rocco Papaleo e la cubana Ariadna Romero. E nel mese di aprile torna al rock elettrico dopo 6 anni con il tour “Eccolo di nuovo”.
Riattaccata la spina della chitarra agli amplificatori, Shel Shapiro continua a pompare adrenalina rock e blues: il 28 marzo 2012 è al Blue Note di Milano per il debutto del tour “Hamburg 1963”, ispirato ai concerti nel club fumosi della città tedesca agli albori della sua straordinaria avventura musicale. Un ritorno alle radici del rock'n'roll compiuto da uno dei suoi più talentuosi e carismatici alfieri.

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