Comunicato M5S risponde al Del Ghingaro

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E’ normale democrazia che all’arrivo del commissario prefettizio, proveniente da fuori, le diverse forze politiche chiedano un incontro per porre alla sua attenzione le questioni su cui hanno incentrato fino a quel momento la loro attività e il loro impegno in consiglio comunale, anche se sicuramente stona all’orecchio di chi non le ha mai considerate, cercando di fare da sempre come se non esistessero. E se qualcuno, come lei dice, va a piangere dalla mamma, che dire allora di chi va a piangere da papà, chiedendo di intervenire contro i brutti e cattivi che non lo fanno più giocare, e lo fa di nascosto, senza dirlo a nessuno per mantenere il suo aplomb, oppure mandando avanti altri, come nel caso dei ricorsi contro la sentenza del Tar.

A piangere da quel papà Enrico Rossi, grande e forzuto (politicamente parlando), che ogni tanto sgancia qualche soldo per tappare i buchi del povero figliol prodigo ritrovatosi capofamiglia in una casa, quella comunale, in pieno dissesto: quando per pagare gli insegnanti messi nel libro paga chissà come mai di qualche cooperativa fiorentina, quando per i debiti del Pucciniano in cui ha voluto alla presidenza il maestro Veronesi, quando per quelli del Carnevale a cui ha messo a capo il pezzo da novanta della Marialina Marcucci, quando per la riqualificazione della pineta attraverso fondazioni legate a doppio filo al Pd.

Si parla di questuanti, semmai in quel modo ci ha sempre trattati lei, dall’alto del suo scranno e della sua alterigia, continuamente a chiedere il rispetto delle norme e dei regolamenti: davanti a delibere da votare senza avere a corredo la necessaria documentazione, a interrogazioni, richieste di chiarimento e di accesso agli atti rimaste disattese. Così come si sono visti rispondere sempre picche cittadini, categorie e associazioni che hanno chiesto per mesi incontri, senza mai avere una risposta. Sappiamo che le critiche non le sono mai piaciute, ma è inevitabile per chi è, o era, a capo di una città confrontarsi con chi ha idee diverse dalle proprie e magari non vede di buon occhio certe scelte attuate sulla scia di input partiti più per gli affari e gli interessi in gioco che per il bene collettivo, anche questa è democrazia.

Certo il suo qualunquismo e il suo disprezzo ci mette tutti dalla stessa parte, quella dei cattivi, o dei babbuini come ci ha rappresentato con “grande” stile in un post sul suo profilo facebook. Lega Nord e Movimento 5 Stelle sono molto diversi tra loro, e lo sanno tutti, anche se su certe questioni ci sono state convergenze certo non dovute per partito preso, o per scelta politica, ma per buon senso: come la posizione sulle delibere da approvare senza il parere favorevole dei revisori dei conti, o il fatto di essere dalla parte delle legge, di chi ha sentenziato che nelle elezioni ci sono state gravi irregolarità e dunque necessariamente si deve agire per garantire la legalità, la democrazia e la legittimità del voto.


Capiamo poi che avrebbe preferito essere l’unico interlocutore del commissario, la bocca della verità: magari la infastidisce il fatto che altri avranno raccontato scenari diversi da quelli che lei si sbraccia a raccontare dicendo che Viareggio stava viaggiando verso porti sicuri e tutto stava per prendere la piega giusta: una città in rinascita, ma solo dal punto di vista degli zampilli, che non si sa ancora per quale ragione si sono spenti, e delle buche tappate, che però sono già riaffiorate. A rimetterci, e non solo per quello che interessa ora a lei, sono da sempre i cittadini di Viareggio che con tutto quello che hanno dovuto sorbirsi fino ad ora, sicuramente possono digerire anche una partita, tra l’altro mal giocata, che essendo stata “ truccata” viene quindi interrotta a metà, proprio come la Tosca del suo maestro Veronesi. Giudici che prendono la palla e fanno smettere di giocare.

E’ quello che fa l’arbitro quando ci sono irregolarità in campo. E’ tutto normale. A prendersela di più saranno forse i suoi supporter preoccupati di non realizzare quanto magari promesso in campagna elettorale. Che dire poi del suo atteggiamento da badante? Si è premurato di raccontarci che ha più volte chiamato il commissario, addirittura gli ha mandato messaggi, per ricordargli certe importanti scadenze, e lo ha detto ai quattro venti per far capire quanto è interessato alla sorte della sua Viareggio, rivelando quanto poco confida nell’operato di chi alle dirette dipendenze dello Stato sta agendo per rimettere in pari i conti della città, senza tra l’altro venir tirato alla giacchetta dall’uno o dall’altro per prebende o promesse elettorali da mantenere. Ebbene adesso almeno per il momento lasci fare ( e incontrare chi vuole) a chi è legittimato a amministrare la città, lasci che decida da solo se sono perdite di tempo o incontri proficui, e si dia un attimo di pace perché, come dimostra a suon di post via social, le frustrazioni sembra che ce le abbia sicuramente più lei che qualcun altro, e si goda le ferie.
MoVimento 5 Stelle Viareggio

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