Il magico numero sette secondo la psicologia cognitiva di G. A. Miller

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Il magico numero sette secondo la psicologia cognitiva di G. A. Miller
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Nel 1956, la psicologia cognitiva ricevette un contributo fondamentale destinato a influenzare non solo il mondo accademico ma anche pratiche di design e comunicazione. Lo psicologo George A. Miller pubblicò il rivoluzionario articolo "The Magical Number Seven, Plus or Minus Two: Some Limits on Our Capacity for Processing Information". Questo saggio introdusse l'idea che la mente umana ha una capacità molto limitata, quasi "magica", nel mantenere e processare informazioni nella memoria a breve termine.

Miller osservò, attraverso una serie di esperimenti su diversi tipi di compiti cognitivi – come il giudizio assoluto (distinguere stimoli lungo una singola dimensione) e la memoria immediata (ricordare una sequenza di elementi) – che il limite massimo della nostra capacità di elaborazione si attestava, in media, attorno a sette elementi. Questa cifra è diventata celebre come il "sette più o meno due", suggerendo che la capacità effettiva varia da un minimo di cinque a un massimo di nove pezzi di informazione, o chunks.

Il concetto di magia associato al numero sette trova riscontri in diverse aree, in particolare nella mitologia. Questo numero ricorre in molte narrazioni ed elementi storici: dai sette colli e i sette Re di Roma, alle sette fatiche di Ercole e i sette viaggi di Enea. Anche le Sette Arti Liberali del Medioevo erano strutturate intorno al sette, suddivise nel Trivio (Grammatica, Retorica, Dialettica) e nel Quadrivio (Aritmetica, Geometria, Astronomia, Musica).
Questi sono solo alcuni esempi, e il numero sette è prominente anche nel mondo del casinò online. Qui si possono trovare giochi specifici come il “magic number” o titoli che lo includono, come il tressette o il sette e mezzo.

Il chunking è un processo cognitivo attivo che trasforma sequenze lunghe e difficili da ricordare in unità più piccole e gestibili. Ad esempio, una sequenza di dodici numeri come 1-9-4-5-2-0-0-1-1-9-8-9 supera ampiamente il limite di sette elementi. Tuttavia, se raggruppiamo questi numeri in unità dotate di significato, come le date storiche 1945, 2001, 1989, la nostra mente deve immagazzinare e richiamare solo tre chunks, rientrando comodamente nel limite di Miller.

Questa tecnica non è solo un trucco mnemonico; essa dimostra come la memoria a breve termine si relazioni strettamente con la memoria a lungo termine e la conoscenza pregressa. Maggiore è la capacità di dare significato e struttura ai dati in ingresso, maggiore è la nostra capacità effettiva di ricordare.

L'impatto di questa scoperta è stato enorme, ben oltre l'ambito della psicologia. Il "numero magico" influenza ancora oggi la progettazione di interfacce utente, la lunghezza ottimale delle password, la struttura dei numeri di telefono e, in generale, qualsiasi sistema di comunicazione che richieda all'utente di memorizzare o processare informazioni in sequenza. Sebbene la ricerca successiva abbia talvolta rivisto il numero esatto (alcuni studi moderni indicano un limite più vicino a quattro chunks puri), il principio di Miller – la limitazione della capacità della memoria a breve termine e la necessità di organizzarla tramite il chunking – rimane una delle pietre angolari della psicologia cognitiva.

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