Silvio Orlando in "Questi fantasmi"
Cultura mercoledì 10 gennaio 2007 0STAGIONE DI PROSA TEATRI DELLA VERSILIA
COMUNE DI VIAREGGIO/FONDAZIONE TOSCANA SPETTACOLO
TEATRO POLITEAMA Viareggio - lunedì 15 gennaio, ore 21,15
Nuovo Teatro s.r.l./Gli Ipocriti
Silvio Orlando in QUESTI FANTASMI
di Eduardo De Filippo
regia di Armando Pugliese
con Tonino Taiuti, Carlo di Maio, Mimma Lovoi, Daniela Marazita, Francesco Procopio, Lello Radice, Maria Laura Rondanini, Francesca Ponzio, Cinzia Virguti, Sandro Amatucci, Mariano Giamè
Pasquale Lojacono (interpretato da Silvio Orlando nel ruolo che fu di Eduardo De Filippo) è un poveraccio che si fa convincere ad andare ad abitare gratuitamente in una casa di diciotto camere, solo per sfatare le voci secondo le quali ci sono dei fantasmi. Il vero obiettivo di Pasquale è, però, quello di realizzare una pensione con cui guadagnare di che vivere. Egli arriva convinto poiché non crede ai fantasmi ma dopo i primi racconti di Raffaele, il portiere dello stabile, comincia a ricredersi. In realtà, l'unico fantasma è un "fantasma finto": si tratta di Alfredo, l'amante di Maria (moglie di Pasquale), che, pur di vederla, si nasconde nell'armadio che i facchini stanno portando a casa e, approfittando della temporanea assenza di Pasquale, esce dall'armadio per parlare con Maria. Rientrato all'improvviso, Pasquale vede Alfredo e resta immobile convinto che sia un fantasma e non dice nulla per non spaventare la moglie. Tuttavia il "fantasma" si rivela una presenza benefica per la famiglia Lojacono perché assicura loro un discreto tenore di vita. Ma un giorno la moglie e i figli dell'amante si presentano a casa di Pasquale che, atterrito, li scambia per fantasmi; Alfredo torna dalla sua famiglia e Pasquale, non trovando più i soldi, non può far fronte ai suoi creditori e si augura che il fantasma torni quanto prima aspettandolo di nascosto sul terrazzino di casa. Alfredo torna per convincere Maria a scappare con lui ma Pasquale, sempre nella convinzione che si tratti del fantasma che lui stava aspettando, si decide a parlargli e con un accorato discorso lo convince ad abbandonare il suo piano e, l'uomo, commosso gli lascia pure i soldi che sarebbero serviti per la fuga dicendo: "Grazie. Hai sciolto la mia condanna. Io fui condannato a vagare in questa casa fino a che un uomo non mi avesse parlato come mi stai parlando tu. Sul tavolo, guarda sul tavolo!" (e gli lascia i soldi sul tavolo).
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