Di giorno lavavetri, di notte usurai ! Riciclavano i soldi ottenuti dall’attività di accattonaggio per concedere prestiti a tassi usurai.

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Un appuntamento dietro pesanti minacce nella pineta di Levante di Viareggio per la consegna di un’elevata somma di denaro da restituire dopo un prestito.

Una fin troppo ordinaria storia di usura, con tassi di interesse superiori al 150 per cento a cui si aggiunge il particolare che i soldi dell’attività illecita provenivano dalle elemosine chieste agli angoli della città.

E’ quanto hanno scoperto ieri nel primo pomeriggio dagli agenti della Squadra Anticrimine del Commissariato di Viareggio dopo una lunga indagine, bloccando l’attività criminosa di tre rumeni, due donne e un uomo. I nomi dei tre, entrambi in Italia senza fissa dimora: Frant Bruma classe ‘78, Meda Majaru nata nel ‘74, Daniela Gabriela Maradin dell’83.

In particolare, Frant Bruma e Meda Majaru, nel primo pomeriggio di ieri, hanno ricevuto un assegno dalla vittima del reato, che sotto la pressione di danni gravi a sé e alla famiglia, ha deciso di consegnare la somma ai due malviventi che però, poco dopo, sono stati fermati dagli agenti e trovati in possesso del denaro e di documenti utili alle indagini.

Nel contempo, gli investigatori sono riusciti a rintracciare e fermare anche Daniela Gabriela Maradin, che hanno ritenuto responsabile del reato su cui stavano indagando, in quanto concorreva insieme agli altri due indagati dapprima nell’erogazione del prestito e poi nel recupero del capitale degli interessi a tasso usuraio non omettendo di minacciare la vittima del reato al fine di spaventarla.

I tre immigrati vivevano in alloggi di fortuna all’interno della stessa pineta e si sostenevano raccogliendo elemosina per strada e lavando vetri ai semafori.

Parte del denaro così raccolto veniva spedito in patria alle rispettive famiglie, mentre una parte veniva investito concedendo prestiti a tasso elevato a connazionali e stranieri in difficoltà.

Se la restituzione non scattava in tempi rapidi, ecco partire minacce alla stessa vittima o alla famiglia lasciata nel paese d’origine.

Un meccanismo che andava avanti da diverso tempo e monitorato dai poliziotti, che hanno deciso di passare all’azione ieri, quando l’ennesima vittima ha consegnato a Bruma e Majaru un assegno di diverse migliaia di euro.

Per Frant Bruma e Meda Majaru i reati contestati sono usura ed esercizio abusivo di attività finanziaria ed erogazione di credito, minaccia ed estorsione, mentre la Maradin è stata sottoposta a fermo di indiziato di delitto per i reati di usura e esercizio abusivo di attività finanziaria ed erogazione di credito, minaccia ed estorsione.
Il Bruma è stato associato al carcere San Giorgio di Lucca, mentre le due donne sono state condotte alla casa circondariale di Pisa.

Fonte : Lo Schermo (Lucca)

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