Allarme Meduse : se ne parla al Centro Congressi martedi

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Tavola rotonda per risolvere il problema

Il problema delle meduse diviene, estate dopo estate, sempre più pressante. Le nostre spiagge sono "assaltate" da meduse grandi e piccole che rendono difficile per i bagnanti entrare in acqua senza riportarne i segni.
La loro presenza sempre più massiccia, analogamente a quella dell'alga tossica, rappresentano il chiaro segno dei cambiamenti climatici che stanno avvenendo nel Pianeta e che stanno rompendo gli equilibri nella fauna e flora marina.
Un fenomeno che è guardato con grande preoccupazione da parte del mondo scientifico italiano, per quello che rappresenta. Innanzi tutto viene rilevato un considerevole aumento delle temperature delle acque del mare, non solo in superficie, ma anche in profondità. Basti pensare che nel 2006, la temperatura nel canale di Sicilia, a largo di Lampedusa è stata di 30 gradi. Un trend al rialzo confermato dall'aumento delle temperature delle acque superficiali registrato questo inverno, quando si è è avuto una temperatura superiore alla media di 1.8/2.5 punti, rispetto a quella che è la media stagionale. Ancora più preoccupante è il fatto che il Cnr di Scienze Marine di La Spezia ha rilevato che tale trend è presente anche nelle acque di profondità.
Potrebbero sembrare aumenti poco rilevanti, poiché siamo nell'ordine dei centesimi di grado, ma gli scienziati guardano a questi valori con preoccupazione, soprattutto per quanto concerne le acque di profondità, attraverso le quali vengono rese disponibili per la fauna ittica le sostanze nutritive.
La presenza massiccia di meduse - così come quella dell'ostreopsis ovata, più comunemente conosciuta come "alga tossica" - quindi preoccupa il mondo scientifico nazionale, perché sintomo di qualcosa che non va nell'ecosistema marino o di mutamenti troppo profondi e in troppo poco tempo.

Di questo si parlerà martedì al Centro congressi del Principe di Piemonte a Viareggio, in una tavola rotonda, che metterà a confronto esperti, tecnici, amministratori e associazioni di categoria, per quella che è la prima iniziativa promossa dall’Amministrazione provinciale per conoscere il fenomeno e valutare le ipotesi scientifiche con cui può essere spiegata e limitata la presenza di questi animali marini.

La tavola rotonda, i cui lavori si apriranno alle 10, vede la partecipazione del presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli e gli assessori Emiliano Favilla, Patrizio Petrucci, Maura Cavallaro e Silvano Simonetti, vede il coinvolgimento della Regione Toscana, delle Province di Massa Carrara, Pisa e Livorno, i Comuni di Viareggio, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Camaiore, Carrara, Massa, Montagnoso, la Direzione marittima della Toscana di Livorno, l’Università di Genova, il Centro Interuniversitario di biologia marina, le Capitanerie di Porto, le Apt, le Asl le Associazioni balneari di Versilia e Massa Carrara, l’Arpat di Pisa Lucca Massa e Livorno, Sea, Ersu, l’Icram di Livorno, l’Istituto Superiore della Sanità e l’InGiV.


Il programma della tavola rotonda prevede alle 10.00 i saluti del presidente della Provincia Stefano Baccelli; alle 10.15, l'intervento sul tema “Le meduse: un punto di vista biologico: come si formano, da dove provengono” delle dottoresse Monica Previati dell'Università Politecnica delle Marche ed Alice Scinto dell'Università di Genova. Farà seguito l'intervento di Paolo Sartor del Centro Interuniversitario di biologia marina di Livorno sul tema: "Quali conseguenze comportano sulla pesca e sulla balneazione"; Walter Sirna, Dermatologo e Direttore dell’Acquario di Grosseto, parlerà invece di "Cosa provoca con il contatto e quali sono i rimedi", mentre Davide Pellegrini, dell'ICRAM Istituto per la Ricerca Scientifica e tecnologica applicata al mare, affronterà il tema "Quali interventi attivare per limitarne la presenza". I lavori si chiuderanno in tarda mattinata con un dibattito.

Fonte: Lo Schermo

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