Droga : sgominata dalla polizia nell'ambito dell'Operazione Bonifica grossa banda di spacciatori.

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11 arresti e 11 persone indagate

Tre arresti e undici persone indagate: questo è il bilancio dell'Operazione Bonifica, portata a termine dagli uomini della Squadra anticrimine del Commissariato di Viareggio e dalla Guardia di Finanza viareggina.
L'operazione ha avuto come scopo primario quello di dare un colpo ferale al fenomeno dello spaccio in Versilia ed ha portato in carcere Roberto Sandrelli, nato a Viareggio il 6 aprile 1965 e residente della cittadina versiliese; Giuseppe Massimo Saccone, nato a Massarosa il 12 dicembre 1960 e residente a Viareggio e Vincenzo Mevo, nato a Napoli il 18 dicembre 1962 e residente anche lui a Viareggio. I tre sono ritenuti i reponsabili da parte degli investigatori di aver organizzato una rete di spaccio di sostanze stupefacenti - in particolare cocaina e eroina - che riforniva, usando dei "cavallini", consumatori di queste sostanze in tutta la Versilia.

Al vertice di questa organizzazione è risultato esservi Sandrelli che usava gli altri indagati per lo spaccio al dettaglio. Sandrelli, per evitare i controlli delle forze dell'ordine, nascondeva la droga in un campo di sua proprietà, dove la sotterrava. Per nascondere le tracce dello stupefacente anche al naso dei cani antidroga, Sandrelli custodiva dei cavalli nello stesso campo. Gli animali, inoltre, gli davano la scusa anche per recarsi ogni giorno in questo campo, con la scusa di accudirli. Lo stato di completo abbandono in cui vivevano i cavalli ha dimostrato alla polizia che questa non era che una scusa: di fatto Sandrelli andava al campo per prendere la quantità di droga necessaria per quel giorno per rifornire i suoi galoppini che l'avrebbero venduta ai clienti.

Oltre ai tre arrestati, sono indagati: S.E., B.P., M.R., R.F. e D.R.M., tutti di Viareggio; P.G. di Massarosa; L.P. di Torre del Lago e B.D. di Seravezza. In particolare, Sandrelli utilizzava L.P. per rifornire i consumatori della zona di Torre del Lago, B.D. per quelli dell'Alta Versilia e, più precisamente, della zona di Seravezza e Querceta, mentre il centro di Viareggio era la zona di pertinenza di D.R.M.

La personalità criminale di Sandrelli, dimostrata anche in occasione di un controllo, quando, pur di non consegnare agli inquirenti la droga di cui era in possesso, la ingerì, provocando così una violenta crisi, ma che riuscì a dominare senza ricorrere alle cure del Pronto soccorso, ha reso lo svolgimento delle indagini assolutamente più difficili. Nonostante questo, comunque, la polizia è riuscita anche a delineare le responsabilità degli altri due arrestati che si muovevano parallelamente a Sandrelli, ma che si occupavano di smerciare in prevalenza cocaina, della quale rifornivano trans di origine brasiliana che si muovono nella zona di Viareggio e Torre del Lago.

Le lunghe indagini hanno fatto individuare anche oltre cento consumatori abituali di sostanze stupefacenti, che erano "clienti abituali" di questa organizzazione.

Fonte : Lo Schermo

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