Nell'ambito delle manifestazioni del 30° anniversario della fondazione del Gruppo Archeologico Camaiore sarà presentato il volume "Gli opifici del Torrente Lombricese... e del fiume di Camaiore"

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Oggi, sabato 15 marzo 2008 - ore 17,30 nell'ambito delle manifestazioni del 30° anniversario della fondazione del Gruppo Archeologico Camaiore nella Sala dell'Arazzo del Museo di Arte Sacra in Camaiore verrà presentato il volume "Gli opifici del Torrente Lombricese... e del fiume di Camaiore"

Interverranno degli autori: Alberto Barsaglini, Emilio Carroli, Leonardo Ferri e Luca Santini
Coordina Andrea Roncoli

A seguire, i soci del Gruppo saranno lieti di brindare con i convenuti per festeggiare insieme il trentennale dalla fondazione del Gruppo Archeologico Camaiore

Info sul libro:

Fin dal 1988 il Gruppo Archeologico Camaiore si è interessato dell'area di Candalla, proponendo l'istituzione di un Parco Archeologico del Lombricese per tutelare e salvaguardare questo ambiente unico nel nostro territorio. E' per noi dunque una grande soddisfazione poter dare alle stampe questo lavoro in occasione del trentennale della fondazione del Gruppo Archeologico, a testimonianza di uno spirito e di un ideale rimasto tale, pur nell'alternarsi delle persone che ne hanno fatto parte.
La nostra ricerca ha interessato l'area del Bacino del torrente Lombricese e fiume di Camaiore comprendente le frazioni di Casoli, Metato, Lombrici, Vado, Camaiore centro e periferia a ridosso di Capezzano. Un'area che nel XIX secolo, il momento di massima attività degli opifici, contava una popolazione di circa 10.000 anime.

Il volume illustra la storia e l’archeologia di 51 opifici: svariati frantoi, mulini, polveriere e 2 pastifici. Il primo opificio documentato nella zona è del 1297 ed era situato in località Onda (Lombrici). Dopo un periodo di contrazione dovuto all’ondata di peste di metà Trecento, l’aumento demografico del XVI secolo portò ad una moltiplicazione delle strutture che tra Lombricese e fiume di Camaiore superarono le 20 unità. La loro attività raggiunse il picco massimo nel XIX secolo, quando vennero costruiti anche i polverifici e il pastificio Bertagna. Nel XX secolo l’introduzione dell’alimentazione elettrica portò alla decadenza della maggior parte delle strutture, tanto che già all’inizio del secolo ne erano rimaste in funzione solo una decina. All’alba del XXI secolo l’unico opificio ancora in attività è rimasto il frantoio Bertola, mentre la maggioranza degli altri complessi sono stati trasformati in abitazioni civili o in strutture ricettive per turisti.

Solo nell’area di Casoli si incontrano ancora i ruderi di numerosi opifici e il Gruppo Archeologico si augura che questo lavoro induca a recuperare quanto ancora si conserva e a restituirlo ai posteri come testimonianza concreta della cultura materiale della civiltà contadina di cui non senza orgoglio ci diciamo eredi.

A. Barsaglini, E. Carroli, L. Ferri, L. Santini, Gli opifici del torrente Lombricese… e del fiume di Camaiore, Edizioni Massarosa, 2008, € 18.


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