Un nuovo finale per la Turandot del maestro Puccini composto da un giovane artista cinese

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Il giovane compositore cinese Hao Weiya scrive un nuovo finale per la favola cinese messa in musica da Puccini.
La Prima mondiale a Pechino il prossimo 21 marzo.
Una coproduzione tra il National Center for the Performing Arts e la Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago che celebrano con questa produzione il genio musicale di Puccini nell’anniversario dei 150 anni dalla nascita


La Turandot di Puccini con il nuovo finale del trentaseienne compositore cinese Hao Weiya rientra nel cartellone internazionale delle Celebrazioni per l’anniversario della nascita del compositore toscano che la Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago ha realizzato in collaborazione con istituzioni musicali di tutto il mondo.

Il lavoro del musicista Hao Weiya, parte dagli appunti del Maestro Puccini lasciando intatto lo spartito dell’opera fino al punto in cui il compositore lo lasciò in sospeso cioè dalla morte di Liù; 18 minuti di musica con riferimenti al sistema pentatonico ed esagonale che non modificano la strumentazione tradizionale pucciniana. La partitura del nuovo finale riprende il celebre tema di Molihua la canzone del gelsomino conosciuta in Cina da secoli, e inserita da Puccini nel I atto, eseguita dal coro delle voci bianche.

Puccini e la sua Turandot sono conosciutissimi in Cina grazie ai temi cinesi che il compositore italiano introdusse nella partitura dopo averli in gran parte ascoltati da un carillon a Bagni di Lucca a casa del barone Edoardo Fassini Camossi diplomatico che visse in Cina; in particolare Molihua, la canzone del gelsomino conosciuta in Cina da alcuni secoli ancora oggi conserva una straordinaria popolarità e potrà contribuire a portare l'opera anche nell'interno del paese dove l'influenza della musica e della cultura occidentali si fanno meno sentire.

Quella made in Cina è la terza versione del finale dell’opera che, rimasta incompiuta alla morte di Giacomo Puccini, fu portata a compimento da Franco Alfano e successivamente da Luciano Berio.

Il nuovo finale di Turandot rappresenta nelle intenzioni di Hao Weiya nato a Xian, la città dell'esercito di terracotta, contemporaneamente Puccini, L'Italia e la Cina.



Il maestro Hao Weiya dopo aver accettato la sfida proposta dal National Center for the Performing Arts, l'organismo pubblico a cui è stata affidata la gestione e la direzione artistica del nuovissimo Grand Theatre di Pechino, per la composizione di un nuovo finale dell’ultimo capolavoro del maestro Puccini, ha preso contatto con la Fondazione Festival Puccinanio di Torre del Lago che ogni anno organizza sulle rive del Lago di Massaciuccoli il Festival dedicato al maestro, per conoscere da vicino i luoghi che ospitarono il compositore e da cui trasse ispirazione per la composizione delle sue melodie. Il maestro Weiya ha infatti trascorso lunghi periodi a Torre del Lago per completare il suo lavoro di composizione.

A far scattare la scintilla tra il National Center for the Performing Arts di Pechino e la Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago certamente l’idea che il 2008 sarebbe stato un anno significativo per le due istituzioni con l’inaugurazione di un nuovo Teatro. A ciò si aggiunge che il 2008 è anche l’anno Pucciniano e che Turandot è l’opera cinese di Puccini.

La stagione che inaugura il Grand Theatre ospita ben 140 eventi tra cui Turandot che, con 7 repliche (dal 21 al 26 marzo), spicca proprio per essere la prima produzione d’opera e l'unica del teatro cinese, artisticamente coadiuvato dalla Fondazione Festival Pucciniano, unico teatro italiano ad essere stato inserito del direttore artistico Chen Zuo, in questa stagione internazionale inaugurale che prevede la presenza di tutte le nazioni ed i maggiori teatri in una sorta di omaggio preolimpico alla capitale cinese.

La regia sarà di Chen Xinyi famosa regista teatrale, le scene e costumi sono firmati dal scenografo cinese Gao Guangjian, che fu al fianco del famoso regista Zhang Yimou nella realizzazione della Turandot allestita nella Città Proibita di Pechino.

Nelle sette recite si alterneranno sul podio Lu Ja e Giuseppe Acquaviva, che insieme al giovane direttore italiano Valerio Galli ha coadiuvato il compositore Hao Weiya nell'orchestrazione dei 18 minuti del finale, scritti sul libretto originale.

Tre i cast che si alterneranno: nei panni della Principessa Giovanna Casolla e Sun Xiuwei, in quelli di Calaf Nicola Martinucci, Wei Song mentre Liù sarà interpretata da Yao Hong.

La Turandot con il nuovo finale, dopo le sette repliche di Pechino si prepara ad essere rappresentata nei teatri di tutta la Cina a partire da Shangai, che al nuovo allestimento presta l'orchestra, integrata dalle prime parti dell'orchestra del Festival Puccini di Torre del Lago.



Nell'anno delle Celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Puccini, il Ministero degli Affari Esteri , la Regione Toscana e la Fondazione Festival Puccianiano, con il patrocinio di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica attribuiranno anche a Pechino il Puccini International Award che sarà consegnato dall'Ambasciatore d'Italia Sessa al presidente di NCPA Chen Ping per la sua opera di divulgazione e promozione della musica italiana e pucciniana in Cina.

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