Il concerto di Claudio Baglioni come un'enorme buccia di banana. Rischia di essere questo per la Fondazione Carnevale e per il suo presidente Nanni Maglione la vicenda che ha tenuto banco in questi giorni in città. E il rimedio, al momento, sembra essere peggiore del male. Il presidente ha chiesto 48 ore di tempo per capire cosa è successo. Ma intanto si parla di un contratto nato da un incontro sugli spalti di uno stadio, di una truffa che ricorda quella della vendita della Fontana di Trevi nel famoso film di Totò. Probabilmente la Fondazione e Maglione sono parte lesa. Ma quanta ingenuità…

A questo punto pare scontato che Baglioni non verrà a Viareggio. E così l'unico evento su cui aveva puntato la Fondazione Carnevale di Nanni Maglione, la grande novità della nuova gestione, rischia di diventare non solo un flop colossale, ma anche una inimmaginabile figuraccia per Viareggio e la storia centenaria del suo Carnevale. E ovviamente anche per Fondazione Carnevale e amministrazione comunale.

Parlare di truffa, ai danni della Fondazione, è ancora azzardato.

"Fatto è che in questo momento mi pare proprio parte lesa". A parlare è un tesissimo Nanni Maglione. Accoglie i cronisti nel suo ufficio. Al suo fianco il direttore amministrativo Marco Francesconi e l'addetta stampa Alessandra Dalle Fave.

Sul viso del neo presidente si legge una tensione alle stelle. "Non sapete come mi girano", si lascia sfuggire". Appena la vicenda sarà chiarita e i legali della Fondazione Carnevale mi avranno consigliato di farlo - dice subito - convocherò una conferenza stampa". Ma incalzato dalle domande dei cronisti cede e tira fuori anche i contratti che nero su bianco fissano l'evento, ma che "a questo punto la F&P Group considera fermi", precisa Maglione.

I contratti che il presidente mostra sono stati siglati il 30 ottobre. Uno è tra la F&P Group (firma Salsano, manager storico di Baglioni) e la Versitalia srl di Roma, il secondo è tra la Fondazione Carnevale e la Versitalia. In entrambi i documenti la firma per conto della Versitalia è di Michela Toti, amministratrice dell'azienda costituita il 21 agosto. Ma come è nato il contatto tra la Fondazione Carnevale e la Versitalia, contro la quale la F&P Group ha presentato un esposto ai carabinieri di Cerveteri nei giorni scorsi (l'accusa è di non essere autorizzata a vendere i biglietti per Baglioni)? "E' nata poco dopo il mio insediamento - rivela Maglione - quando, durante la Partita del Cuore, svoltasi allo stadio dei Pini il 5 settembre, vengo avvicinato da una certa Cristina Bartolomei, della Versitalia, che mi propone un incontro. Mi dice di essere in contatto con manager e cantanti e mi propone il concerto di Baglioni a costo zero per la Fondazione. Io accetto di incontrarla e intavoliamo le trattative qui in Fondazione. Si arriva al contratto tra la Fondazione e la Versitalia per il concerto a costo zero per noi. Per copia mi arriva il contratto tra Versitalia e F&P.

Oggi mi si dice che questa persona non era, forse, ripeto: mi si dice, quello che si è presentata a me, ma essere una persona con altro nome". Ed è proprio qui che sorge il problema: chi è questa Cristina Bartolomei? Che ruolo ha? E' veramente una collaboratrice della Versitalia? E perchè l'azienda che ha una sede a Lido non risponde al telefono da giorni? Perchè il loro sito è bloccato?

"Mi si dice che ci sono delle indagini in corso", rivela Maglione.

E ancora un'altra domanda: perchè la F&P Group prima stipula un contratto (quello che mostra Maglione) con la Versitalia e poi fa un esposto ai carabinieri contro quella stessa società? Perchè avverte di non comprare i biglietti da alcuno della Versitalia? A quanto si dice perchè a Trento qualcuno, spacciandosi per la Versitalia avrebbe venduto i biglietti per il tour di Baglioni ad un pullman di turisti. Biglietti non validi.

A questo punto che succederà? "Nel giro di 48 ore voglio chiarire la vicenda - dice Maglione - penso che ormai sia davvero difficile, se non impossibile che Baglioni venga a Viareggio per il 14 febbraio. Per ora non posso dire che la Fondazione sia stata truffata, forse danneggiata, ma lo dirò il 14 febbraio, se non si farà il concerto. State pur certi che tuteleremo il nome di Viareggio e del suo Carnevale in tutte le sedi possibili". "Abbiamo agito in buona fede, e se davvero si trattasse di truffa – aggiunge Nanni Maglione – anche la Fondazione Carnevale sarebbe parte lesa". Intanto - come detto - è giallo su chi ci sia dietro la Versitalia, al di là dei soci che compaiono in visura camerale.

Il presidente della Fondazione afferma che i contatti "personali" avuti con Versitalia sono stati per tramite di tale Cristina Bartolomei, che però i tanti "truffati" , cioè chi ha lavorato con la Versitalia in occasione della Partita del cuore e non è stato pagato (presentate denunce), indicano invece come Cristina Ponzecchi, colei cioè che ad aprile scorso ha patteggiato la pena a 14 mesi, dopo una truffa avvenuta nel 2005, quando la signora si spacciava per magistrato del pool antimafia. Una domanda per finire: ma è possibile che la Fondazione abbia accettato di puntate tutto il Carnevale 2009 (il suo primo Carnevale) su un evento lasciato organizzare ad una società nata addirittura il 21 agosto, cioè pochi giorni prima del contratto? Perchè nessuno si è preso la briga di verificarne il curriculum? Perchè invece, se si voleva fare "un figurone" non ci si è affidati a chi organizza eventi da una vita e con successo? Intanto la Burlamacco 81 lavora come se la serata del 14 fosse a propria disposizione per la canzonetta al Politeama.

Letizia Tassinari