I miracolati nelle tendopoli raccontano...

Disastro a Viareggio 0

“Ero a casa, sveglia, quando ad un tratto ho sentito un rumore pazzesco, come un qualcosa che strideva, poi un' esplosione, e ho aperto la porta di casa e ho visto un nuvolone bianco, e avverto un forte odore di gas. Impaurita ho subito richiuso la porta ma le fiamme hanno iniziato ad entrare da sotto una fessura, e in un attimo tutto ha iniziato a bruciare”.

Sembra un film horror, ma è la realtà di pochi attimi di terrore quelli che ieri mattina ci ha raccontato Paolo Crivello, residente in via Ponchielli al civico 30, che è riuscito a scappare salendo sul tetto e gettandosi di sotto, sul retro.

Fino a tarda notte è rimasto per strada, sulla via Aurelia, insieme alle centinaia di persone, molte delle quali sono state portate via in ambulanza, alcune morte. Poi, ieri mattina, gli hanno assegnato una branda in una tenda nel parcheggio antistante il Comune, la numero 4. Stessa sorte è toccata a due donne, una che vive sola, e l'altra con la figlia di 29 anni, in un palazzo di sei appartamenti oltre gli uffici.

“Abbiamo sentito uno stridio, come una frenata forte, poi uno scoppio, come una bomba, poi altri tre, abbiamo provato ad aprire la porta di casa ma sulle scale erano già alte le fiamme, e siamo scappate da una finestra che dà su una corte sul retro, aiutandoci con una scala che alcuni amici che eravamo riuscite a contattare per telefono ci hanno portato”.

L'incubo della notte appena trascorsa è finito, le due donne sono salve, ma hanno perso tutto e da ieri sono anche loro nella tenda.

Tra i miracolati dalle fiamme c'è anche una coppia di coniugi, che deve al loro cane se non sono arsi vivi. “Lo avevamo portato fuori per fare i bisogni prima di andare a letto, ed eravamo a meno di cento metri da casa quando ho scoppiato l'inferno”.

Ad andare distrutto nell'apocalisse di via Ponchielli c'è anche lo studio dell'avvocato Marco Massara. Chi era in passeggiata ha dapprima pensato che ci fossero i fuochi di artificio, il cielo era rosso fuoco, poi però sono iniziati gli scoppi, come bombe di cannone.

E il tam tam della tragedia ha portato tutta Viareggio nel lutto, dove anche ieri le persone sono incredule e sconvolte dopo una notte passata senza sonno, a cercare notizie di amici o parenti che vivono nella zona e con i quali non riescono a mettersi in contatto.

Letizia Tassinari

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