"Ho stretto mio figlio per salvarlo e ci sono riuscito."
Disastro a Viareggio sabato 4 luglio 2009 10Il racconto di un padre di famiglia
«Ludovico vieni, dammi un bacio». Quando gli mettono il figlioletto sulle gambe ferite e doloranti Massimo guarda quel bambino paffuto come se fosse l’unico, insostibuibile motivo per stare al mondo. Perché lui quel figlio l’ha salvato.
È riuscito a tenerlo stretto fra le braccia nella folle corsa sui tetti per scappare dalle fiamme che lunedì notte hanno inghiottito intere famiglie di via Ponchielli. Massimo Gigliotti è uno dei tre feriti della strage della stazione che sono ancora ricoverati all’ospedale Versilia a Lido di Camaiore. Sua moglie e il piccolo Ludovico sono usciti indenni dalla tragedia, e adesso stanno bene.
Massimo, Valeria e il figlio di 17 mesi abitano al civico 28 di via Ponchielli e sono riusciti a scampare alla sciagura solo perché hanno scelto una via di fuga alternativa alla strada che corre sotto le loro finestre. Ricoverato con due costole incrinate, una rotta, alcune escoriazioni alle gambe e, da ieri, anche quello che lui chiama «un addensamento ai polmoni» a causa della grossa quantità di gas inalato, Massimo ripercorre la storia di quella notte passandosi di continuo le mani sugli occhi e tra i capelli, come a voler lavare via anche l’ultima immagine dell’orrore a cui è sfuggito. «Stavamo per andare a letto - spiega - e Valeria ha sentito un odore di gas, che in un attimo ha invaso la casa. Abitiamo al primo piano in via Ponchielli e dalla finestra ho visto una nube bianca che rotolava verso di noi». Una corsa al piano superiore, per prendere Ludovico dal suo lettino, e poi la decisione di andare in mansarda. «Una volta in soffitta - prosegue - abbiamo sentito l’esplosione. Ho guardato al piano sotto, nel soggiorno stava andando a fuoco». Così Massimo, titolare del negozio di parrucchiere “Maxiva” su via Marco Polo, decide di portare in salvo Valeria e il piccolo Ludovico. Prende un mobiletto, lo mette sotto il lucernario della mansarda e sale sul tetto. In braccio il bambino, dietro di lui la moglie, Massimo comincia a correre. Corre sopra le case di via Ponchielli, salta di tegola in tegola. «Poi vedo una tettoia - ricorda come se sognasse - e penso che sia resistente. Invece deve aver ceduto, e sono precipitato. Ho stretto Ludovico e insieme abbiamo fatto un volo di due metri e mezzo». Ecco il motivo delle fratture alle costole e delle ferite a ginocchia e gambe.
«Appena arrivati a terra, sulla terrazza di una casa - dice ancora - ho guardato il bimbo. Non piangeva, stava immobile. L’ho scosso per vedere se reagiva. L’ho passato a mia moglie, ancora sul tetto da dove sono caduto, e ho gridato di scappare, di portare via Ludovico». Le scene successive Massimo le ricorda poco, come avvolte in quella nube di gas da cui stava scappando. Sa di aver scavalcato un muro alto per arrivare alla via Aurelia, dove i soccorritori lo hanno trovato privo di sensi, ma con il cuore forte di orgoglio per aver salvato la sua famiglia.
Il Tirreno
10 commenti
VERAMENTE IMPRESSIONANTE LA TUA FORZA,HAI SALVATO IL TUO BIMBO E TUA MOGLIE,SALTANDO COME UN GATTO TRA I TETTI!!!
VERRò A TROVARTI NEL TUO NEGOZIO PRESTO!CON GRANDE ONORE...
VERAMENTE IMPRESSIONANTE LA TUA FORZA,HAI SALVATO IL TUO BIMBO E TUA MOGLIE,SALTANDO COME UN GATTO TRA I TETTI!!!
VERRò A TROVARTI NEL TUO NEGOZIO PRESTO!CON GRANDE ONORE...
Complimenti Massimo hai fatto una cosa ENORME... sei rimasto lucido in una situazione più che drammatica ed hai salvato la vita alla tua famiglia, leggendo questo articolo mi sono emozionato e commosso come mi sono emozionato quando ho visto la tua intervista alla tv!!! Siete una goccia di speranza in una tragedia così immane, hai dato la vita 2 volte al tuo bambino e questo è stupendo!!! Sei un grande e ti ammiro molto!!!!!!!!!!!!
Auguri, anche te come altri sei stato un eroe.
Letizia Tassinari
ciao. sapevo ke abitavi li e quando e successa l'esplosione ho pensato a te e alla tua famiglia. per fortuna sei stato miracolato ciao da matteo( il pescatore).
Grande sei stato un grande, anche se penso che istintivamente chiunque al tuo posto avrebbe fatto le stesse cose. Avrebbe. Tu le hai fatte e questo ti fà onore. Ovviamente sono disppiaciuto ed ddolorato per tutti coloro che a questa inumane tragedia hanno avuto la peggio. Amo Viareggio, e voi Viareggini siete gente da imitare. Ciao Auguri a te ed alla tua famiglia, e sentite condoglianze ai Viareggini che gli è andata male.
grande e complimenti, come ho già espresso anche in un altro articolo analogo su facebook. Da padre anch'io ti dico che sei stato formidabile, in quei momenti hai avuto sangue freddo ed è andata bene, sie riuscito a salvare la tua famiglia. l'amore che si ha per i propri figli porta a fare cose inimmaginabili. auguri di pronta guarigione
forza massimo sei stato grande.vorrei dire un semplice " grazie" a tutti i soccorritori dal primo all'ultimo.per il capostazione ei suoi collaboratori non ci sono parole siete unici
io e la mia famiglia abbiamo visto l'inferno, mio figlio per 20 secondi non e' esploso con la sua auto, mia figlia francesca non vuole piu' rientrare in casa, ma l'incubo che restera' per sempre nei miei occhi e' quando mi sono affacciato sul retro di casa e' ho visto le case dei miei vicini venire giu' e le grida di aiuto senza poter fare nulla.
Grande Massi, sono contentissimo per te e la tua famiglia. Rimettetevi presto, e Voi rispetto a noi che non abbiamo subito fiscamente e mentalmente questo dramma, sicuramente saprete benissimo cosa è la vita!!! a presto, e tutti a farsi i capelli da Massi in Via MARCO POLO, anche velli pelati!!!!! ad intenditor poghe parole.